Buongiorno a tutti i lettori del blog!
Oggi voglio introdurre un nuovo argomento, il genere letterario ucronico. Se vi è piaciuto questo articolo, potrei affrontare altri generi letterari più o meno conosciuti. Se vi piace l’idea lasciatemi un commento!
L’Ucronìa è un genere letterario appartenente alla narrativa fantastica e fantascientifica, ma può essere anche paragonata al romanzo storico.
Il termine Ucronìa apparve per la prima volta nel 1857, in un saggio di Charles Renouvier, filosofo francese, deriva dal greco e significa “senza tempo“. Un romanzo ucronico racconta infatti quello che sarebbe potuto accadere se un determinato avvenimento storico fosse andato diversamente.
In letteratura abbiamo innumerevoli esempi di questo genere. Tra i più famosi non posso non citare il romanzo di Stephen King 22.11.63, in cui Jake, professore d’inglese, attraversa uno spazio temporale, ritrovandosi a impedire l’assassinio di Kennedy.
Riuscite invece a immaginare un mondo in cui la Seconda guerra mondiale è stata vinta dai tedeschi? Lo ha fatto Philip K. Dick con il romanzo La svastica sul sole e più recentemente Ryan Graudin, con la duologia young adult Wolf. La ragazza che sfidò il destino.(di cui vi ho parlato qui)
[Tra il catalogo amazon prime video è presente la serie tv The man in the high castle, tratta dal romanzo La svastica sul sole.]
Ambientati nella prestoria abbiamo invece Viaggio centro della terra di Jules Verne e Il mondo perduto di Arthur Conan Doyle che immaginano una realtà abitata ancora da Dinosauri.
Ci sono autori che hanno immaginato la guerra civile vinta dai Sudisti, altri che hanno pensato a Hilter come scrittore di fantascienza e altri ancora che hanno scritto di Napoleone sbarcato in Messico e diventato prigioniero degli Aztechi. Insomma, l’Uncronìa è un genere forse meno conosciuto rispetto ad altri, ma sicuramente molto presente!
Il genere ucronico non si limita solamente ai romanzi, ma spazia anche tra i fumetti, film, serie tv e videogiochi. Sia la DC Comics, che la Marvel Comics hanno infatti delle linee di fumetti dedicate proprio a questo genere.
Il primo esempio di questo genere lo troviamo nell’antichissima opera Ab Urbe condita, datata tra il 27 a.C e il 14 d.C. In un brano Tito Livio racconta della possibilità che Alessandro Magno si fosse diretto a ovest invece che verso est.
Tra gli eventi storici più utilizzati per questo tipo di narrazione troviamo sicuramente La seconda guerra mondiale, e più in generale i vari conflitti avvenuti negli ultimi secoli. Anche il fascismo in Italia è spesso oggetto di romanzi ucronici.
E voi avete mai letto un libro di questo genere? Vi aspetto nei commenti!
Ciao! 🙂 E’ un articolo molto interessante! Non sapevo si definisse “ucronico” questo genere letterario! 😍
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Grazie! ☺ Io l’ho scoperto recentemente leggendo Wolf!
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Non ci crederai, ma stavo scrivendo anche io un articolo simile. Io adoro questo genere, difatti ho fatto parecchie recensioni su romanzi così. Anche “Non lasciarmi” di Ishiguro o “1984” di Orwell possono essere considerati ucronici! 🙂 p.s. Tra l’altro, in questo momento, anche la mia tesi di laurea magistrale parla di questo argomento! 🙂
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In realtà “1984” è distopico, non ucronico, in quanto non immagina un evento storico svoltosi in maniera differente, ma descrive solo un possibile futuro indesiderabile.
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Era distopico nel 1948 quando lo ha scritto Orwell perché si immaginava un futuro (1984) invivibile e spietato. Ma per noi è diventato ucronico perché il 1984 di Orwell si potrebbe considerare un 1984 diverso da quello che la storia ci ha tramandato, un passato alternativo. Non lo dico solo io, ma anche diversi altri studiosi del genere.
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Il romanzo, proprio perché pubblicato del 1948, nasce con l’intento di descrivere un periodo temporale non ancora avvenuto, non di alterarne uno passato e confutabile (obiettivo primario del genere ucronico); vale il punto di vista di chi scrive, non di chi legge.
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Vale anche il punto di vista di chi interpreta, la letteratura è anche questa. Orwell non voleva creare qualcosa di ucronico, ma siccome le interpretazioni esistono, oggi il suo romanzo è stato pensato anche così. Non penso di aver scritto delle cose senza una base dietro, come ripeto: anche altri studiosi lo hanno detto.
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Io valuto con la mia testa, non con quella degli studiosi.
Obiettivamente non puoi dire che “cosa succederebbe se…” sia uguale a “cosa sarebbe successo se…”: sono due concetti distinti.
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Tanto è inutile, siamo su due mondi diversi. Io non penso con la testa degli studiosi, imparo da loro perché da soli non si è niente. E anche quello è diverso.
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Un conto è imparare (gli altri ragionano al posto tuo), un altro è pensare (ragioni da sola).
Per convenzione il distopico è un genere che immagina un futuro possibile, mentre l’ucronico descrive un passato alternativo. Orwell ha scritto un romanzo classificabile nel primo genere, non nel secondo, perché questa era la sua intenzione.
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Io penso ed imparo, se permetti. E secondo me una cosa non prescinde l’altra. Ho detto solamente che mi piace considerare anche l’aspetto ucronico di quell’opera, sebbene sia stata concepita come distopica (non sono stupida, grazie che Orwell pensava alla distopia, altrimenti avrebbe ambientato la storia in una maniera differente). Non sono onnisciente, ma siccome sto scrivendo una tesi proprio su questo non pensi di essere totalmente sprovveduta da lanciarmi in ragionamenti assurdi. Come ho detto “la letteratura è anche interpretazione”: io ci vedo una cosa e ho una mente aperta che spazia, tu un’altra che ti fa piacere gli schemi classici.
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Ma le convenzioni – pur riconoscendone i limiti creativi e impositivi – non si applicano proprio per stabilire delle regole certe, in modo che tutti siano d’accordo su un certo argomento?
In questa categoria, proprio per non generare caos, non dovrebbero rientrare anche i generi letterari?
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Ti basta anche leggere le recensioni ai romanzi per capire che non tutti la pensano in modo uguale. Le regole fisse sono per le discipline matematiche, per le altre cose mi piace pensare a delle eccezioni. Non si tratta di caos, si tratta di interpretare a seconda del tempo e di contestualizzare continuamente qualcosa.
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Va bene, non dico che sia sbagliato fare così.
Diciamo che io, almeno in questo particolare contesto, preferisco affidarmi alle convenzioni già stabilite, in quanto le trovo più fedeli nei confronti del pensiero originale dell’autore.
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“1984” è palesemente distopico, non ucronico.
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Allora sono molto curiosa di leggere anche il tuo articolo! ☺ quello che hai scelto per la tesi è un bellissimo argomento. In che cosa ti laurei?
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Farò una tesi in Letteratura inglese, ma ho studiato “Culture letterarie, artistiche e visive” (ramo di Lettere moderne) 🙂
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Che bell’indirizzo di studi! 😍
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Piace molto anche a me! 😍
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Wow, articolo fantastico e decisamente interessante. Io personalmente ho letto 22.11.63 ed ho anche visto la serie tv…non sapevo che questo genere si definisse così, è sempre bello imparare cose nuove. Quindi possiamo definire ucronico anche Asterix e Obelix?
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Sai che non ci ho mai pensato? Sono andata a rivedere la trama perché non la ricordavo bene, e in effetti secondo me può essere considerato nel genere! Anche se wikipedia lo classifica come umoristico
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Wikipedia infrange tutti i miei sogni 😂😂😂😂😂 scherzi a parte a me è venuto subito in mente leggendo il tuo articolo!😉😉😉😉
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Bell’articolo. Sicuramente è un genere interessante e mi fa piacere aver conosciuto cose che non sapevo, grazie al tuo blog 🙂
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Mi fa molto piacere ☺ grazie a te!
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ho letto proprio quello di Philip Dick, La svastica sul sole… forse il più famoso tra i romanzi ucronici…
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Si penso sia proprio l’esempio piú iconico. Hai visto anche la serie televisiva? Io stavo pensando di iniziarla
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Io non sono tanto da serie tv, più da film. Però devo dire che questa mi intriga non poco… e potreifare un’eccezione 😀
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è il mio prossimo! è bello?
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A me era piaciuto.ti consiglio solo di leggere l’edizione Fanucci con la prefazione e la postfazione perché aiutano a capire tante cose
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Sì, ho quella. ti farò sapere
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Articolo molto interessante! Non sono un’amante della fantascienza, ma questo sottogenere mi ispira moltissimo. Ho letto e visto 22/11/’63 e mi è piaciuto moltissimo!
Gaia
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Neanche a me fa impazzire la fantascienza, ad eccezione di questo genere che alla fine è anche un po’ storico e di alcuni utopici ☺
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Ti capisco!
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Ho letto la duologia di “Wolf” senza sapere che appartenesse al genere “ucronico”! Articolo molto interessante, complimenti 😊
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Io l’ho scoperto proprio dopo aver letto Wolf☺ grazie mille!
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Io ho letto la trilogia di Leviathan di Scott Westerfeld che unisce all’ucronia una rivisitazione della Prima Guerra Mondiale in chiave Steampunk, mi ha confusa tanto ma l’ho adorato!
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Non lo conoscevo, che cosa particolare, sembra interessante!
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Io ho letto la Svastica sul Sole. Bellissimo anche se era il mio primo di Philip Dick e quindi, prima di entrare nella sua scrittura, mi sono dovuta scervellare un attimo.
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Su Amazon Prime avevo iniziato a seguire ‘The man in the high castle’, ma dopo la scena della mamma con i bambini… Resta comunque un ottimo esempio di ‘corso alternativo’ della storia.
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Io non l’ho ancora iniziata, sono un po’ indecisa perché potrebbe essere il genere di serie che mi fa venire troppa ansia!
Che scena è quella che dici? 😱
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Ciao, non mi è mai capitato e non lo conoscevo. Wolf mi era già stato consigliato ma come romanzo dispotico. Articolo interessante 😀
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È più preciso dire che si tratta di un romanzo ucronico proprio perché immagina una realtà in cui Hitler è ancora al potere, ma al tempo stesso è anche una distopia e un romanzo storico se vogliamo ☺ a me è piaciuta molto questa duologia perciò anche io te la consiglio!
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Capito, allora salirà di qualche posizione nella lista dei libri da leggere!
Buona domenica 🙂
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Non conoscevo esistesse questo genere, o per lo meno non credevo avesse un nome. Questo genere non fa per me
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Articolo superinteressante! Hai spiegato molto sinteticamente e chiaramente il significato di “ucronia”. Io sapevo già di cosa si trattava, ma è sempre bello trovare articoli informativi 🙂
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Grazie mille! 🙂
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Oltre a “La svastica sul Sole”, ho letto il giustamente meno noto “Imperium Solis” di Mario Farneti, brutto libro su come l’imperatore Giuliano sarebbe sopravvissuto a Ctesifonte per poi andare in America a conquistarla. Ecco, dal riassunto avrei dovuto capire che ciofeca fosse, ma mi sono fatto del male e l’ho letto tutto. Parere mio, ovviamente.
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Non ne avevo mai sentito parlare! Dalla trama non mi ispira tantissimo!
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Io ho letto proprio il libro di Arthur Conan Doyle e l’ho trovato entusiasmante.
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Grande! Davvero interessante come sempre!! Wolf devo leggerlo da molto tempo, anche se penso che dovrò rimandare ancora un pochino… non sapevo però che il genere si chiamasse così!! Si scoprono sempre cose nuove 🙂
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Grazie! 😊
Quando lo leggerai fammi sapere cosa ne pensi! 😊
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Non so se è già stato scritto nei commenti… ma il Nobel di quest’anno Kazuo Ishiguro ha scritto un di questo genere il libro che lo ha portato a questo premio… “Non lasciarmi” e ha fatto veramente un ottimo lavoro…
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