Ciao a tutti i lettori del blog! Oggi voglio condividere con voi un estratto dal libro che ho scritto a quattro mani e che potete acquistare su Amazon.
“Ogni centimetro del terreno era occupato da tende e roulotte, stipate le une di fianco alle altre, circondando il luogo dove si stava svolgendo il Pow Wow.
La musica vibrava intorno e dentro di loro. Erano attorniati da persone che entravano e uscivano dalle tende, persone che si affrettavano verso il luogo principale o che invece se ne andavano, persone che cantavano e persone che si limitavano ad ammirare lo spettacolo.
Non aveva visto così tanta gente dal giorno della cerimonia in onore di suo padre, e prima di allora si era abituata a non vederne quasi più.
Atsa aveva ancora il braccio intorno al suo, e più si avvicinavano al gruppo, più la sua stretta si faceva forte. Era come se volesse farle capire che lui era proprio lì, accanto a lei.
Entrarono nell’immenso campo. Un piccolo palco era stato sistemato alla loro destra, e in quel momento era vuoto. Qualche metro più avanti però una piccola folla di persone era radunata in cerchio e i presenti colpivano un grande tamburo all’unisono, cantando.
Intorno alla recinzione dozzine di danzatori eseguivano i loro passi, in un tripudio di colori, suoni e piume. Grida, emozione e ritmo si fondevano in un quadro perfetto.
[…]
Alcune persone suonavano gli strumenti tradizionali, intonando canti che Doli ricordava con lucidità.
Oltre la recinzione alcuni gruppi di persone si muovevano in modo circolare, e lei, approfittando dell’unica entrata, si infiltrò nella comitiva, con le mani ancora ancorate ai suoi nipoti.
In un primo momento fu pervasa da una sensazione sconosciuta, si sentiva in difficoltà. Ma i bambini al suo fianco si muovevano, riflettendo il movimento nelle sue mani e anche lei iniziò a sentire il ritmo pulsarle nelle vene. Poco a poco, come una fenice che risorge dalle ceneri staccò dall’erba corta e soffice, prima un piede e poi l’altro. Una percezione decisa ma al tempo stesso docile la investì, incalzandola a proseguire.
Era una forza dominante, che giungeva direttamente dalla Terra. L’eco dei canti e il riverbero del tamburo li avvolgevano, ogni battito era quello della Terra, che si muoveva con Doli. E così lei danzò.”