Interviste

Il lettore curioso consiglia… “L’uomo che misurava il tempo” ∼ Intervista all’autrice

Ciao a tutti e buon pomeriggio!

Oggi voglio parlarvi di un libro uscito da poco, L’uomo che misurava il tempo. Ho avuto la possibilità di intervistare l’autrice Angélique Gagliolo, che è stata così gentile da rispondere ad alcune delle mie domande.

l'uomo.jpgCi sono storie incredibili che nascono nel modo più banale. Anche questa storia nasce così, nel modo più banale, ma sarà una grande storia e l’inizio di una leggendaria avventura di un uomo coraggioso e di tante persone che avranno la fortuna di incontrarlo sul loro cammino. Siamo alla fine del 1700 e uno straniero giunge di notte, in mezzo alla tempesta, in un piccolo borgo montano delle Prealpi Carniche, ma porterà con sé grandi novità e un nuovo modo di vivere. Spano Solari è un uomo misterioso che costruisce strani aggeggi per misurare il tempo. Alla normale diffidenza che accompagna tutte le piccole comunità davanti ai forestieri, si aggiungerà il mistero per il passato di questa persona e le sue bizzarre abitudini. Qual è il suo segreto?

∼ Ciao Angélique e benvenuta sul blog Il Lettore Curioso. Parlaci un po’ di te e del tuo romanzo L’uomo che misurava il tempo al pubblico che ancora non lo conosce.

Salve a tutti e grazie di ospitarmi.

Sono un’amante della carta stampata e delle storie, insomma amo profondamente i libri. Prima di essere scrittrice, infatti, sono una lettrice. Fuori da questo mondo di parole sono mamma di due splendide bambine e lavoro come impiegata. Siccome dormo poco, ho un po’ di tempo per scrivere e dedicarmi a piccoli lavoretti manuali, liberando stress e riscoprendo la mia creatività.

L’uomo che misurava il tempo è il terzo libro che pubblico. Un romanzo breve ambientato nel 1700 in un piccolo borgo delle Prealpi Carniche, Pesariis, dove arriva un misterioso uomo, dalle strane abitudini, che costruisce aggeggi per misurare il tempo, in un luogo dove il tempo è scandito dalla luce solare e dai ritmi degli animali domestici.

 ∼ Il tuo romanzo ha una trama che mi incuriosisce molto e mi hai accennato che l’ispirazione è nata da una leggenda. Ti va di raccontarci qualcosa in più a proposito di questo?

Un’antica leggenda narra che la fabbrica di orologi F.lli Solari (ora Solari di Udine) è stata fondata da un pirata genovese. Per chi non lo sapesse la F.lli Solari ha inventato il sistema a palette; avete presente i tabelloni informativi con lettere e numeri girevoli che indicano le partenze e gli arrivi nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti?

La leggenda si è dimostrata infondata, o almeno non si sono trovate prove in merito, ma sono ghiotta di storie e questa in particolare mi ha incuriosita: perché proprio un pirata genovese, cosa lo avrebbe portato così lontano? Bene, ho provato a darmi una risposta.

Non siete curiosi anche voi, un pochino?

∼ Oltre ad essere una scrittrice emergente hai anche un blog (http://atelierdiscrittura.blogspot.it/). Com’è nata l’idea del blog? Hai sempre avuto la passione per la scrittura?

Il blog è nato per condividere la mia passione per la scrittura e proporre i miei racconti. È stata la mia prima vetrina, un modo per mettermi alla prova e vedere se davvero potevo aspirare a diventare scrittrice. Certo, scrivere su un blog è molto diverso dal pubblicare un romanzo, ma è una buona palestra di allenamento e puoi avere un riscontro (positivo o negativo) quasi immediato.

Ultimamente il blog langue un po’. Il tempo è quello che è, e la promozione ne mangia parecchio, ma non mi decido a chiuderlo: è pur sempre il posto migliore dove pubblicare lunghe riflessioni e dove raggruppare i racconti che metto a disposizione dei miei lettori.

 ∼ Hai scelto di pubblicare L’uomo che misurava il tempo tramite l’autopubblicazione. Per quale ragione hai preferito il selfpublishing? Quale consiglio vorresti dare agli autori emergenti che come te vogliono intraprendere questa strada?

La scelta di passare al self è stata una decisione molto sofferta. Il fatto è che pubblicare con una piccola casa editrice non ti da più visibilità di quanta te ne possa dare il self: non sei presente nelle librerie e la promozione è ai minimi termini.

Per promuovere il mio precedente romanzo mi sono mossa da sola: le presentazioni le ho ottenute grazie a contatti personali, le interviste e le segnalazioni su blog e quotidiani locali idem, e anche le vendite le ho gestite da sola, comprandomi i libri con lo sconto riservato agli autori e rivendendoli durante le presentazioni o partecipando a mercatini. Ma più di tutto mi è mancata la presenza nelle librerie. Vedere lo sguardo deluso dei potenziali lettori che chiedevano dove fisicamente potevano acquistare il libro e si sentivano rispondere su internet…

Visti poi gli spiccioli di diritto d’autore, mi sono detta che se non posso avere visibilità e tutti gli sforzi sono sulle mie spalle, tanto vale che questo sforzo abbia almeno un riscontro economico.

In realtà non è tanto semplice. O impari per bene un sacco di cose nuove o paghi per i servizi (per esempio ho pagato un editor professionista). Poi devi comunque affrontare i pregiudizi di molti lettori, secondo i quali se non pubblichi con una casa editrice il tuo libro non vale la pena, ben sapendo che anche le case editrici pubblicano cose indegne e il livello qualitativo dei testi tende sempre più il basso.  Con il selfpublishing ti giochi la reputazione molto di più che pubblicando con una casa editrice, e può essere piuttosto dannoso. Un lettore deluso è perso per sempre.


Trovate L’uomo che misurava il tempo su amazon al prezzo di 7,99€ per la copertina flessibile. Se volete seguire l’autrice potete farlo sul blog sopracitato o seguendo la sua pagina facebook. Ringrazio Angélique per aver risposto alle mie domande!

∼ Altre info utili

  • Copertina flessibile: 92 pagine
  • Editore: Independently published (5 febbraio 2018)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 1977012957
  • ISBN-13: 978-1977012951

 

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