Buona sera lettori! Oggi voglio condividere con voi la recensione flash un libro che ho letto per il club del libro nel mese di agosto. Si tratta de Gli amici silenziosi di Laura Purcell.
1865. Elsie, incinta e vedova da poco, raggiunge The Bridge, una residenza in campagna appartenuta al marito, in seguito alla sua morte prematura.
Elsie viene accolta dalla servitù e da una casa inospitale e cupa, della quale tutti gli abitanti dei paesini limitrofi si tengono alla larga. A farle compagnia nella sua nuova vita c’è anche Sarah, cugina di suo marito, che cerca di distrarla in quell’angolo inospitale del pianeta.
Durante un esplorazione nella villa, le due donne ritrovano un diario appartenuto a un’antenata Bainbridge duecento anni prima. Rinvengono anche diverse figure di legno molto realistiche, che raffigurano alcune figure umane.
Quelle figure vengono definite nel diario “amici”, ma molto presto si rivelerano una presenza opprimente nella casa, che sembra vivere di vita propria…
Laura Purcell è l’autrice di questo romanzo gotico dalle sfumature horror, che tiene il lettore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine, avvalendosi di tre punti di vista differenti.
La vicenda principale affronta la vita di Elsie nella nuova realtà di campagna, alternandosi alle pagine del diario di Anne, l’antentata. Un terzo POV è ambientato in un tempo imprecisato in un ospedale psichiatrico, dove una Elsie sconvolta e completamente diversa è accusata di omicidio.
Ma che cosa ha portato la donna alla follia? Come è arrivata da The Bridge al manicomio?
Con descrizioni accattivanti e l’uso di onomatopee, l’autrice muove i suoi personaggi in un’ambientazione inquietante ma sempre ben calibrata. Una lettura ricca di suspense e, se siete come me, vi terrà svegli la notte, con la testa sotto le lenzuola e l’orecchio attento a ogni rumore.
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Che genere di onomatopee? Potresti farmi qualche esempio, per favore? Grazie 🙂
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Ad esempio la protagonista durante la notte sente un continuo grattare sul pavimento al piano di sopra, ma non vede tracce di topi o altri animali che possano fare quel rumore.
L’autrice riproduce il rumore con un’onomatopea ed facendolo sembra quasi di sentire il rumore nella propria testa!
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Interessante. Secondo te il traduttore ha incontrato qualche problema nel rendere le onomatopee in italiano?
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Secondo me no, mi sono sembrate Abbastanza universali
Però sarebbe interessante confrontare le due versioni!
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Infatti 😉
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Sembra interessante davvero.
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Lo è! 😊
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Hai stuzzicato la mia curiosità… per il momento lo inserisco nella lista “da leggere”.
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