Buona domenica cari lettori del blog! Oggi vi parlo di Riverdale, serie tv di cui ho sentito molto parlare e che ho deciso di guardare. Ammetto di essere ancora alla prima stagione, ma mi sono già fatta un’opinione personale.
Dopo la tragica morte del liceale Jason Blossom, avvenuta durante i festeggiamenti del 4 luglio, la città di Riverdale deve riprendersi per l’inizio dell’anno scolastico. Il ragazzo è caduto in acqua mentre si trovava in gita sul fiume insieme alla sorella e il suo corpo non è mai stato ritrovato. Ben presto il mistero si infittisce sempre di più quando alcuni studenti restano coinvolti nei segreti che coinvolgono gli abitanti di Riverdale.
In molti aspetti Riverdale ricorda l’ormai terminata serie Pretty Little Liars. Abbiamo un adolescente scomparso all’improvviso, dei teenager alla ricerca della verità, bugie, sotterfugi e colpi di scena, il tutto condito in salsa trash. Ciò che accomuna entrambe le serie sono infatti personaggi e situazioni un po’ forzate e poco verosimili.
Possibile che in tutta Riverdale non ci sia una famiglia “normale”? Che siano genitori crudeli, invischiati in giri loschi o asuefatti da dipendenze, non se ne salva neppure uno! Posso capire che la normalità non crea ascolti, ma una forzatura del genere rende la serie molto più trash di quanto potrebbe essere.
“Riverdale non è più la città che conoscevamo, ma un mondo di ombre e segreti”.
Ma quello non è neppure il problema più grave. Ciò che mi ha davvero disturbata è il modo in cui determinati temi vengono trattati e poi liquidati un paio di puntate dopo. All’inizio della prima stagione si affronta un argomento piuttosto grave: lo “slut-shaming“. È una realtà molto presente al giorno d’oggi, che merita più di quanto sia emerso dallo show. Non pretendo che l’argomento debba per forza essere trattato, ma quando questo accade sarebbe opportuno non farlo in un modo così superficiale. La stessa cosa è accaduta con ciò che è, di fatto, un abuso.
Troviamo infatti Archie, uno dei protagonisti, in una relazione segreta con la propria professoressa di musica. Non dimentichiamoci che i personaggi frequentano il secondo anno di liceo, il che mi fa impotizzare che nel migliore dei casi abbiano sedici anni. Non so come sia la legge italiana in merito, ma negli Stati Uniti (luogo in cui è ambientata la serie tv) una relazione tra un adulto e un minorenne è reato. Figuriamoci se l’adulto ricopre il ruolo di professore. La questione viene affrontata in modo molto approssimativo, senza neppure sottolineare la gravità della situazione, finendo con la partenza della professoressa e nessuna denuncia dell’accaduto.
Riprendendo l’argomento stereotipi, Riverdale è un concentrato di cliché più o meno disturbanti. Se le ambientazioni come la tavola calda o la casa dei Blossom ricordano una realtà di altri tempi (non in senso positivo), alcuni personaggi sono l’incarnazione dello stereotipo americano da serie tv.
Eppure, se riuscite a superare tutti questi aspetti negativi, Riverdale è quel tipo di serie che si presta benissimo al binge watching e che non riuscirete a smettere di guardare, affamati di scoprire i misteri che avvolgono la cittadina e i suoi abitanti.
Sono d’accordo su tutto, ho visto anche la seconda stagione e devo dire che la prima mi ha coinvolta molto di più… la storia era più lineare, “più verosimile” nonostante le inverosimiglianze diffuse… il trash ha poi preso il sopravvento secondo me 😅
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Penso che alla fine la guarderò pure io, ogni tanto mi faccio tentare dal trash ahah 😉 comunque sono felice che prenda una piega leggermente migliore della prima!
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Io sono in pari e concordo assolutamente!
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Mia sorella la adora, ha provato a farmi vedere il primo episodio e ho riso davvero tanto! Il fatto è che tutti si prendono così maledettamente sul serio che finisce per diventare davvero ridicolo, oltretutto con le cose che citi nell’articolo (non sono andato oltre il pilota, ma si vedevano già i semi che poi, evidentemente, sono germogliati). Probabilmente sono gravemente fuori target per questa serie!
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Mi unisco a te allora per il fatto di essere fuori target. Alla fine la continuerò per vedere fin dove si spinge la serie, ma è una “trashata” unica!
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Sono sempre sovraccarico di serie, specialmente nei mesi autunnali. Non so se la inizierò. Viene citata spesso, quindi deve aver colpito molto l’immaginario degli statunitensi.
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Io non sono andata oltre la prima stagione. O meglio o provato a vedere la seconda ma dopo il primo episodio non sono riuscita ad andare.. Sono d’accordo con EHIPENNY!
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Ero indecisa se provarla… magari guarderò la prima per farmi un’idea 😄
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Nel caso sarò curiosa di sapere che cosa ne pensi!
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Certo, se lo guardo ti dico! ^_^
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Non riesco proprio a iniziarla… sapere che l’asessualitá di Jughead è stata rimossa mi deprime così tanto che non riuscirei a vedere la serie nemmeno se chiunque mi dicesse che è bellissima… Jughead é stato per lungo tempo uno dei pochi personaggi asex nei quali potersi identificare, togliercelo così è davvero cattivo…😭
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Davvero? Non ne avevo idea. Che brutta mossa togliere l’asessualità 😦
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La prima stagione era ok!
La seconda … terribile! ç___ç
Però c’erano alcuni personaggi che ne valevano la pena!
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Ho finito la prima, ti saprò dire per la seconda! 😊
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