Buongiorno cari lettori del blog! Come state?
Oggi voglio parlarvi di una serie tv che mi avete consigliato in tanti e che finalmente ho visto pure io: The Umbrella Academy.
La serie, approdata su Netflix quasi un mese fa, è la trasposizione del fumetto di Gerard Way, cantante del gruppo My Chemical Romance.
Il 1° ottobre 1989, 43 donne sparse nel mondo partoriscono contemporaneamente, nonostante nessuna di loro abbia mostrato segni di gravidanza fino a pochi attimi prima del parto.
Sette dei neonati vengono adottati dal miliardario Sir Reginald Hargreeves, che fonda la Umbrella Academy, dove sei dei sette bambini , Klaus, Luther, Diego, Allison, Ben e Numero cinque, si addestrano a usare i propri poteri. Infatti, ad eccezione di Vanya, tutti sono dotati di una capacità straordinaria, come quella di vedere i morti o viaggiare nel tempo.
Quando il padre muore all’improvviso, i fratelli si riuniscono per la prima volta dopo parecchi anni. Luther è diventato un astronauta, Allison una famosa attrice, Klaus ha un problema di tossicodipendenza, Diego è un vigilante e Vanya una violinista. Si scopre anche che Ben è deceduto e Numero cinque è scomparso nel nulla quando era ancora un bambino.
Durante la riunione di famiglia Numero cinque riesce a tornare dal futuro, con una rivelazione sconvolgente; lui e i suoi fratelli hanno soltanto otto giorni per salvare il mondo da un’apocalisse globale.
Nel corso della serie scopriamo quanto l’infanzia dei protagonisti abbia influenzato le loro singole vite, portandoli a fare determinate scelte. La caratterizzazione dei personaggi è senza dubbio l’aspetto più riuscito della serie.
Vanya in modo particolare, l’unica a non aver mai avuto un potere, è sempre stata esclusa dalle interazioni dei fratelli. È sempre rimasta in disparte, a osservare i membri dell’Umbrella Academy esercitarsi e ottenere riconoscimenti per i loro successi. Le è sempre stato ripetuto dal padre di essere una ragazza ordinaria, circondata da ragazzi straordinari. Crescendo, questa convinzione si è riflettuta nella sua vita.
Vanya è stata interpretata da una talentuosa Ellen Page, che è stata in grado di donare al personaggio quella giusta dose di empatia e dolore.
Klaus è un altro dei personaggi meglio riusciti, perché si discosta molto dagli altri membri dell’Umbrella Academy. Klaus è all’apparenza eccentrico e senza filtri, ma scopriamo quanto il suo potere abbia influenzato la sua vita. Il ragazzo è in grado infatti di vedere i morti, ma non di controllare le apparizioni. L’unico modo per calmare il suo potere è l’utilizzo delle droghe, che sono diventate per lui una necessità.
Numero cinque è il fratello scomparso, rimasto intrappolato nel futuro da quando era adolescente. Nonostante l’apparenza, ha 58 anni e ha vissuto gran parte della propria vita in un mondo distrutto dall’apocalisse. Grazie anche alla riuscita interpretazione del giovane attore Aidan Gallagher, Numero cinque è uno di quei personaggi che non si può fare a meno di amare. Perché nonostante sia a tratti pieno di sé e testardo, colpisce anche il suo profondo attaccamento a Dolores, un manichino che ha trovato nel mondo post apocalittico e unica sua compagnia per decenni.
Infine abbiamo Luther, l’unico dei fratelli ad essere rimasto con il padre fino alla fine, nonostante sia stato spedito sulla luna per quattro anni; Allison, che riesce ad ottenere tutto ciò che desidera grazie all’uso della propria voce e Diego, che è in grado di modificare la traiettoria degli oggetti in movimento e lavora in incognito come vigilante.
Grazie al sapiente uso dei flashback, la serie ci permette di entrare nel profondo di ogni singolo personaggio e capire come l’infanzia e i propri poteri abbiano plasmato ciascuno di loro.
Ci sarebbe ancora molto da dire su questa serie, ma non voglio rovinarvi la visione. Vi invito caldamente a darle una possibilità! Personalmente non vedo l’ora che esca la seconda stagione. Nel frattempo colmerò l’attesa acquistando il fumetto originale, che se volete trovate qui.
L’ha ribloggato su Alessandria today @ Pier Carlo Lava.
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Devo recuperare assolutamente 🙂
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