Viaggi

Sezione Viaggi: Sulle orme di Sherlock Holmes

Ciao a tutti e bentornati con la rubrica “Sezione Viaggi”!

Oggi vi porterò alla scoperta dell’investigatore privato più famoso del mondo, Sherlock Holmes, nato dalla penna dello scrittore Arthur Conan Doyle e protagonista di numerosi romanzi e racconti.

Londra è la città dove Sherlock e il dottor Watson vivono e risolvono insieme i casi. Il nostro viaggio non può quindi che snodarsi per le vie della capitale inglese.

L’indirizzo più famoso è senza dubbio il 221B di Baker Street, dove nei romanzi ha sede l’appartamento di Holmes e Watson. Se vi recate all’indirizzo troverete invece lo Sherlock Holmes Museum, (in realtà si trova poco più avanti, al 237) che al costo di 15£ vi offrirà una panoramica sulla vita del personaggio e dello scrittore. Il museo si sviluppa su tre piani, nei quali sono state ricreate le stanze della sua casa ispirate ai romanzi, con numerosi oggetti legati ai suoi casi e statue di cera.

 

[foto wikimedia]

Se siete appassionati della serie tv della BBC con Benedict Cumberbach e Martin Freeman, gli esterni del 221B di Baker Street si trovano a North Gower Street, nel quartiere di Camden Town (più precisamente al numero 187). Accanto potete notare lo Speedy’s Cafe, che compare in numerose scene.

 

Su Marylebone Road potete ammirare la statua dedicata a Sherlock Holmes, opera dello scultore John Doubleday.

Se siete affamati potete concedervi uno spuntino nel pub ispirato all’investigatore, Il Sherlock Holmes Pub. Il locale si trova nella zona di Westminster ed espone numerosi oggetti legati al romanzo, ma anche alla serie tv della BBC.

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[foto visitlondon]

Inoltre non potete farvi sfuggire l’occasione di scattare una foto di fronte al palazzo di Scotland Yard, sede della polizia locale, con cui Holmes collabora. Potete trovarlo a Westminster tra Broadway e Victoria Street, anche se non è possibile visitarlo all’interno.

Il St. Bartholomews Hospital è un luogo importante sia per gli appassionati dei romanzi, sia per gli amanti della serie televisiva Sherlock. É infatti la sede del laboratorio dove Sherlock trascorre parte del suo tempo e incontra per la prima volta Watson (uno studio in rosso). Gli esterni sono invece stati usati in numerose scene di Sherlock.

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Nella serie televisiva sono comparse numerosissime altre location, come Chinatown, il Chinese Theatre, la Bristol Swimming Pool (qui dovete spostarvi a Bristol), Piccadilly ecc…

Se avete visto la quarta stagione di Sherlock, non avrete dimenticato l’esplosivo episodio the Final Problem, ambientato quasi interamente nel “manicomio-prigione” di Sherrinford. Sherrinford è in realtà un isola nel Galles, usata come forte militare a metà Ottocento. Gli interni sono stati realizzati negli studi cinematografici Pinewood Studios.

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Infine potete chiudere il tour con una breve sosta al Langham hotel, dove Arthur Conan Doyle incontrò Oscar Wilde, incontro fondamentale per la nascita di Sherlock Holmes.

Se ti è piaciuto questo articolo, non perdere gli altri articoli legati a Sherlock Holmes:

Scopri anche gli altri articoli della Sezione Viaggi:

[le foto senza didascalia provengono dal sito sherlockology.com]

Questo articolo è un repost del 2017.

 

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Curiosità, Serie Tv

L’evoluzione dell’amicizia tra Sherlock Holmes e John Watson in Sherlock|| Queerbaiting sì o no?

Buongiorno lettori! Come promesso in uno dei miei ultimi post, oggi voglio parlarvi della bromance tra Watson e Sherlock, comparsa nella serie tv Sherlock.

Nata come una convivenza vantaggiosa per entrambi, l’amicizia tra i due protagonisti si è evoluta rapidamente, diventando una delle bromance più acclamate degli ultimi anni. Spesso è stata accusata di queerbaiting (voluta tensione omoerotica tra due personaggi), ma qual è la verità? Cercherò di analizzare il rapporto tra i due, sottolineando i segnali che hanno lasciato pensare a queerbaiting da parte degli showrunner.

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John Watson è stupito dalle capacità di Sherlock, che sembrano andare oltre l’umana comprensione. Sherlock è estremamente intelligente e perspicace, riesce a vedere indizi che nessun’altro sarebbe in grado di identificare. John è incuriosito dal consulente investigativo, al punto che qualche attimo dopo averlo conosciuto si è già lasciato coinvolgere nella ricerca di un assassino.

Sebbene sia così attratto dalla figura di Sherlock, non può fare a meno di notare il rapporto che gli altri hanno nella vita dell’uomo. Semplici comparse, perché Sherlock non ha amici. Lo dicono i suoi conoscenti ed è lui stesso a precisarlo. Nonostante la straordinaria intelligenza di Sherlock, l’investigatore non sembra in grado di creare legami umani, neppure con il fratello che lo controlla.

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Che cos’ha quindi di così diverso Watson? Perché Sherlock non lo tiene a distanza come fa con tutti gli altri?

John è forse l’unico ad aver mai capito Sherlock, non lo giudica e al tempo stesso riesce a scindere la sua umanità dalle capacità intellettive. Se tutti gli altri riescono soltanto a vedere le sue doti, John lo vede prima di tutto come un uomo. Ultima ma non meno importante è la fiducia che nutre per lui.

Alla fine della prima puntata Watson mette a rischio la propria libertà per salvare Sherlock, sparando al serial killer che lo teneva in “ostaggio”. In quel momento, quando Sherlock realizza che cos’ha fatto il dottore per lui, il loro rapporto di conoscenza inizia a mutare in amicizia.

Ed è nella puntata successiva che Sherlock presenta John come il suo amico e, come rivelerà in seguito, “lui non ha amici, ne ha soltanto uno”. John Watson.

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Nel corso delle puntate spesso John e Sherlock vengono visti come una coppia e sebbene Watson cerchi in continuazione di specificare che sono soltanto amici, Sherlock non si esprime mai. Significa forse che Sherlock nutre un sentimento più profondo per l’amico?

Questa domanda apre un topic molto più vasto. Dobbiamo innanzitutto puntualizzare che la loro amicizia non rientra nei consueti canoni che tutti noi conosciamo. Le circostanze in cui si muovono i protagonisti sono di fatto straordinarie, così come le dinamiche tra i due.

Sherlock e John sono forse le uniche persone che riescono davvero a comprendersi. John incontra e sposa Mary nella terza stagione, è vero, ma seppur l’amore che lega i due è forte e sincero, il legame con Sherlock lo è ancora di più. Il consulente investigativo riesce a tirare fuori lati di John che lui non pensava neppure di possedere. È quel tipo di rapporto per i quali entrambi sono disposti a mettere la vita dell’altro di fronte alla propria. Ancora e ancora.

Prendendo d’esempio la relazione tra Watson e Mary, la suddetta è nata nel momento in cui Sherlock era presunto morto. Prima di allora nessun legame era mai riuscito a durare per John, questo perché Sherlock era stato sempre messo in primo piano. Nessuna storia sfiorava mai l’importanza dell’amicizia tra i due uomini.

Sono loro due contro il resto del mondo.

Ma quindi Sherlock è queerbaiting?

Nì.

Gli showrunner pare abbiano volutamente (seppure abbiano negato) giocato sulla sfera sentimentale nel loro rapporto, lasciando intendere qua e là che tra i due possa esserci più di un’amicizia.

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Sono sottointesi che però tali resteranno e che trovano fondamento solo se ci affidiamo alla superficialità del loro rapporto. La “colpa” degli showrunner (se così possiamo chiamarla) è stata quella di non limitare questi sottointensi, bensì di aggiungerne ancora di più. Non possiamo sapere però se le intenzioni dei creatori siano effettivamente state di queerbaiting o si siano limitati a rappresentare il rapporto tra Sherlock e John.

I Johnlock sono una parte fondamentale del successo di Sherlock, non stupirebbe quindi la scelta di fornire ancora più elementi a favore di questa ship, che è una delle più chiacchierate degli ultimi anni.

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E voi come definireste il rapporto tra Watson e Sherlock? Vi aspetto nei commenti!

Curiosità

Buon Compleanno Sherlock Holmes!

Buongiorno lettori e buona domenica!

Oggi è un giorno speciale perché è il compleanno di uno dei personaggi più famosi della storia della letteratura, proprio lui: Sherlock Holmes.

In realtà Arthur Conan Doyle non ha mai scritto il giorno esatto del compleanno del detective, ma la deduzione è stata fatta da alcuni esperti, che ritengono la data la più plausibile. Sherlock sarebbe infatti nato la dodicesima notte dopo Natale, date le frequenti citazioni all’opera omonima di Shakespeare.

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«[…] il suo sguardo era acuto e penetrante; e il naso sottile aquilino conferiva alla sua espressione un’aria vigile e decisa. Il mento era prominente e squadrato, tipico dell’uomo d’azione. Le mani, invariabilmente macchiate d’inchiostro e di scoloriture provocate dagli acidi, possedevano un tocco straordinariamente delicato, come ebbi spesso occasione di notare quando lo osservavo maneggiare i fragili strumenti della sua filosofia.»

Sherlock Holmes è apparso in quattro romanzi e cinquantasei racconti dell’autore.

Per l’occasione vi rimando a una serie di post che ho scritto in passato sul detective:

 

Recensioni

[RECENSIONE] Sherlock – Il manga della serie televisiva

Buonasera a tutti! So che vi aspettavate il resoconto della mia 30 days challenge, ma ho pensato di pubblicarlo ogni due giorni per non intasare la home di chi mi segue. Oggi voglio quindi parlarvi di un manga che ho finito di leggere ieri. Si tratta di Sherlock, il fumetto della serie televisiva, di cui al momento sono usciti tre numeri, che seguono la trama della prima stagione:

  1. Uno studio in rosa (2012)
  2. Il banchiere cieco (2013)
  3. Il grande gioco (2014)

Il prezzo di ogni numero è di 4,50€ su amazon, anche se Uno studio in rosa purtroppo non è più reperibile a quel prezzo. Io ho acquistato la seconda e la terza uscita e al momento ho letto Il grande gioco, perciò la mia recensione si baserà su quel volume.

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Dalla sinossi ufficiale: Una serie di casi da risolvere in lotta contro il tempo. Una diabolica sfida al cardiopalma. Vite innocenti la cui unica possibilità di salvezza è la brillante mente di Sherlock Holmes, protagonista dell’omonima serie targata BBC. Il grande gioco di Moriarty ha inizio!

La trama ricalca il terzo episodio della prima stagione di Sherlock, dal titolo omonimo. I dialoghi e gli eventi sono pressoché identici, a parte qualche piccola variazione nella lunghezza delle frasi.

Ne Il grande gioco Sherlock e Watson si trovano a dover risolvere alcuni casi in un limitato lasso di tempo. Un bomber seriale ha infatti preso in ostaggio alcune vittime, che ha vestito di esplosivo e minaccia di far saltare in aria se Sherlock non risolve i casi in tempo. Ma chi è il misterioso bomber e perché è così interessato al detective?

Avendo visto la serie televisiva per ben due volte conoscevo già la trama prima di inziare la lettura, ma devo dire che affrontare per la prima volta un manga ispirato a una serie televisiva è stato molto interessante.

La sceneggiatura è ovviamente di Mark Gatiss e Steven Moffat, creatori di Sherlock, mentre il manga è opera di Jay, un artista giapponese. I disegni riproducono fedelmente i tratti dei protagonisti della serie televisiva, sono rimasta molto colpita da quanto sono realistici e ben realizzati.

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Il fumetto si legge come in originale, partendo dall’ultima pagina, da destra verso sinistra. Non essendo solita a leggere manga ci ho messo un po’ a prendere la mano, ma una volta abituata è stata una lettura molto scorrevole. Davvero ottimo è il rapporto qualità – prezzo, e devo dire che non mi aspettavo una qualità così alta quando l’ho ordinato.

La notizia dell’uscita di un quarto volume risale a oltre un anno fa, quando è stato annunciato l’arrivo di Scandalo a Belgravia. Era stato lo stesso Jay a confermare la notizia ai fan italiani al comicon di Napoli nel 2017. Ad oggi non risulta però nessuna news recente di una data italiana. Non ci resta che aspettare e sperare di trovare un nuovo volume presto in edicola!

Il mio voto per questo manga è di 5 su 5.

 

 

 

Curiosità

The 30 Days Challenge – Day 7

Ciao a tutti! Come sapete ho iniziato la challenge dei 30 giorni, durante i quali mi impegnerò ogni giorno, per un mese, con qualcosa di nuovo che stimoli la solita routine. L’idea è quella di uscire dalla comfort zone provando per ogni giorno un’attività nuova dal partecipare a una lezione di ballo, al visitare la propria città/paese da turisti, ad andare al cinema da soli, leggere un libro in un giorno ecc…

Per il settimo giorno ho scelto: Leggere un libro di un genere mai letto prima.

Mi sono resa conto di non aver mai letto un manga prima d’ora e ne ho recuperato uno acquistato diversi mesi fa, ma che non avevo ancora letto: Sherlock. Il grande gioco.  Si tratta di un manga ispirato alla serie televisiva della BBC Sherlock, ma ve ne parlerò meglio in un altro post. Devo ammettere che, non essendo abituata all’inizio è stato un po’ strano leggere il fumetto, ma mi sta piacendo molto. Peccato ne siano usciti solo tre al momento. Voi li avete letti? Fatemi sapere nei commenti!

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Curiosità, Il Signore degli Anelli, Tratte da Libri

∼ Le mie 3 “Bromance” letterarie preferite

Buona domenica a tutti, come avete passato il weekend? Oggi voglio parlarvi dei rapporti di amicizia maschili nei libri e in modo ancora più specifico delle Bromance.

Ma che cosa sono le Bromance?

Una bromance è uno stretto rapporto, non sessuale, tra due o più uomini. È una forma di intimità omosociale, cioè un rapporto sociale non erotico tra persone dello stesso sesso. [wikipedia]

Scopriamo insieme quali sono le amicizie maschili (in ordine sparso) che ho preferito nei libri.

1. John Watson e Sherlock Holmes

Chi mi segue sa che non è la prima volta che manifesto il mio apprezzamento per questa “coppia”. Non vi so dire se sia colpa della chimica tra Benedict Cumberbatch e Martin Freeman (rispettivamente Holmes e Watson in Sherlock della BBC) ma adoro il rapporto di complicità che hanno costruito fin dall’inizio della serie e dei libri.

[Vi propongo questo esilarante video che riassume perfettamente la bromance tra i due!]

2. Frodo e Sam

In questo caso non ho ancora letto i libri e quindi mi baso solo sulla saga cinematografica, ma fin dal primo momento in cui Frodo e Sam sono comparsi in scena sono rimasta colpita dal forte legame che li unisce.

Non voglio ridurre il loro legame a un breve post perciò non spenderò altre parole su di loro, ma magari in futuro analizzerò meglio la loro amicizia.

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[Fanart by ClassicalNocturne]

Sam: Chissà se ci metteranno mai nelle canzoni o nei racconti.
Frodo: Cosa?
Sam: Chissà se la gente dirà mai: “Sentiamo di Frodo e dell’Anello”; e io dirò: “Si, è una delle mie storie preferite. Frodo era molto coraggioso, vero papà?” “Si figlio mio; il più famosissimo degli hobbit! E questo è dir poco.”
Frodo: “Ah! Hai tralasciato uno dei personaggi principali: Samvise l’Impavido! Voglio sapere di più su di Sam.” Frodo non avrebbe fatto granché senza Sam.
Sam: Su padron Frodo; non dovreste scherzare! Io dicevo sul serio.
Frodo: Anche io.

3. Harry e Ron

Fin dai primi momenti di Harry Potter e la pietra filosofale, Harry e Ron sono stati inseparabili. In sette libri, tra alti e bassi hanno affrontato avventure e rischiato la vita. Per Harry, Ron è diventato come un fratello e un membro a tutti gli effetti della famiglia Weasley.

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[Fanart by sibandit]


Ci sono altre bromance che negli anni mi hanno conquistato, come quella tra Mr Darcy e Mr Bingley o sempre dal fandom di Harry Potter, quella tra Sirius e Lupin. Quali sono invece i vostri rapporti d’amicizia preferiti nei libri? Vi aspetto nei commenti!

Curiosità

Sherlock: Citazioni dai libri e dalla serie tv

Ciao a tutti i lettori del blog!

Come sapete ho un debole per Sherlock (e in particolare per Benedict Cumberbatch 😉 ). Oggi voglio quindi raccogliere le mie citazioni preferite dalla serie, ma anche dai libri, in un post più “frivolo” del solito. Fatemi sapere le vostre preferite nei commenti!

∼ Sherlock: le citazioni più divertenti

Come sappiamo Sherlock non è solo una serie televisiva brillante e con attori di spicco, ma è anche a tratti molto divertente. Ne volete una dimostrazione? Eccovi alcune citazioni che vi strapperanno un sorriso!

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∼ Sherlock: le citazioni più iconiche

Come ogni serie che si rispetti anche Sherlock ha delle citazioni che tutti noi ricordiamo e amiamo, eccone alcune!

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∼ Sherlock: le citazioni più dolci

Ebbene sì, devo ammettere di essere il tipo di persona che si scioglie di fronte alle scene di amicizia tra John e Sherlock! Anzi devo ammetterlo: vorrei vederli insieme!

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∼ Le citazioni dai libri di Arthur Conan Doyle

  • Eliminato l’impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità.
  • La prova principale della vera grandezza di un uomo è la sua percezione della propria piccolezza.
  • Il modo migliore per recitare una parte è quello di viverla.
  • Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare.
  • Sono proprio le soluzioni più semplici quelle che in genere vengono trascurate.

CURIOSITÀ 

Sapevate che la famosa citazione “Elementare, Watson!” in realtà non è mai stata scritta nei nei libri? È infatti erroneamente attribuita al famoso detective, ma è comparsa la prima volta nelle trasposizioni cinematografiche. C’è tuttavia una citazione che si avvicina a quella più famosa. Watson, in un brano, in replica alle deduzioni di Holmes commenta:”Semplice!” e Sherlock risponde:”Elementare!”.

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Ho parlato di Sherlock Holmes anche in occasioni precedenti. Se vi siete persi gli articoli, vi lascio i più visitati:

Curiosità

∼ 15+ Regali di Natale per fan di Sherlock (Holmes)

Ciao a tutti e buon fine settimana!

Qualche settimana fa vi ho parlato di alcune idee regalo per amanti dei libri, e ancora prima di regali di Natale per fan di Harry Potter. In questi giorni sto riguardando la serie televisiva Sherlock, ho riscoperto un’insana cotta per Benedict Cumberbatch (ma questa è un’altra storia!) e al tempo stesso mi è tornata la voglia di leggere i romanzi di Arthur Conan Doyle (cosa che farò nei prossimi giorni). A questo proposito ho pensato di consigliarvi alcune idee regalo per i fan della serie tv e dei romanzi.

ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI

∼ DVD E LIBRI

∼ CASA E CUCINA

∼ VARIE


Spero che queste idee regalo vi siano piaciute. Io ho già ordinato i fumetti e domani acquisterò anche il piumone (per la gioia di mio marito ahah).

Inoltre siccome ho preso una bella cotta per Benedict Cumberbatch non posso farmi mancare il suo calendario 2018!

 

 

 

 

Recensioni

Sherlock Holmes, Uno studio in rosso [Recensione]

Ciao a tutti!

Era da tanto tempo che volevo iniziare a leggere la serie di gialli di Arthur Conan Doyle, ma per un motivo o per l’altro ho sempre rimandato. Mi sono decisa quando ho visto la serie tv Sherlock, di cui mi sono innamorata e ho capito che non potevo più rimandare! La mia avventura nel mondo di Sherlock Holmes è iniziata con il primo libro, Uno studio in rosso. Se avete visto la serie tv, la trama vi ricorderà la prima puntata, “Uno studio in rosa”.

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Il cadavere di un uomo viene ritrovato in una casa abbandonata. Non è ferito, ma ci sono tracce di sangue sulla scena del crimine. Scotland Yard brancola nel buio. Agli ispettori Lestrade e Gregson non rimane che un’unica soluzione: chiedere l’aiuto del miglior consulente investigativo di Londra, Sherlock Holmes. Il detective è restio ad intervenire, è sicuro che alla fine il merito della risoluzione del caso andrà alla polizia, ma il suo coinquilino, il dottor John Watson, insiste. Il richiamo del mistero è irresistibile, e così i due lasciano il loro appartamento, al 221 B di Baker Street, per vivere la loro prima avventura insieme…

John Watson è un medico militare in congedo, in seguito a delle ferite riportate in guerra, che fa rientro a Londra con l’intenzione di cercare un appartamento da condividere. Un vecchio amico gli presenta l’investigatore Sherlock Holmes, anch’egli in cerca di una casa, con cui inizia una convivenza al 221B di Baker Street.

Sherlock Holmes si rivela da subito un uomo eccentrico ma pieno di risorse, viene infatti contattato dalla polizia inglese per risolvere un caso misterioso, la morte di un uomo che all’apparenza non presenta segni di contusioni o tracce di sangue. Il corpo è accompagnato dalla scritta Rache (vendetta) e da una fede nuziale femminile.

Ad un certo punto della storia incontriamo una lunga digressione, la trama cambia infatti epoca e ambientazione. Inizialmente non riuscivo a capirne la ragione, ma la storia risulta talmente coinvolgente che ero certa che continuando, l’avrei presto scoperta.

“Il cervello di un uomo si presenta inizialmente come una soffitta: occorre scegliere i mobili con cui riempirla. È sciocco colui che ci mette dentro qualsiasi oggetto.”

La digressione diventa quindi fondamentale per la conclusione della storia, e ogni tassello torna al proprio posto. Del caso non ci vengono forniti indizi sufficienti per risolverlo durante la lettura, lo viviamo attraverso il racconto di Watson e le deduzioni dell’investigatore privato.

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Nonostante il romanzo sia datato 1887, risulta estremamente attuale e scorrevole. I protagonisti appaiono veri, eccentrici certo (soprattutto Holmes), ma mai eccessivi. Ed è facile immedesimarsi in Watson, che è poi anche l’alter-ego dell’autore.

L’unica pecca? Avrei voluto fosse più lungo! Non tanto per il delitto in sè, ma piuttosto per conoscere meglio i due protagonisti, che ad un primo impatto per un lettore che si è appena avvicinato alla serie, risultano ancora sconosciuti. Per fortuna ho ancora tre romanzi e cinquantasei racconti per vivere le avventure di Sherlock e Watson!

Il mio voto per questo primo capitolo della serie è di 4,5 su 5.

Se volete acquistare questo romanzo, potete trovarlo qui.

E voi, lo avete letto? Fatemi conoscere la vostra opinione nei commenti!

Se ti è piaciuto questo articolo, vedi anche Sherlock Holmes, dai libri allo schermo.

Film Tratti da Libri

Sherlock Holmes: dai libri allo schermo

Ciao a tutti!

Qualche giorno fa mi sono abbonata a Netflix, e al momento mi trovo nel bel mezzo di una maratona dedicata a Sherlock (serie tv con protagonista Benedict Cumberbatch, basata sulle vicende di Sherlock Holmes e John Watson). Inutile dire che la sto adorando e ancora mi chiedo come abbia fatto a non iniziare prima!

Sherlock-Holmes.jpgChi è Sherlock Holmes?

Sherlock Holmes è l’investigatore privato più famoso della letteratura, ideato dallo scrittore Arthur Conan Doyle e protagonista di 66 storie (4 romanzi, 59 racconti e tre commedie teatrali). I suoi casi sono narrati principalmente dall’amico John Watson e coinquilino al 221B di Baker Street.

Negli anni le sue avventure sono state adattate innumerevoli volte per il piccolo e grande schermo, e sempre più generazioni si sono appassionate a questo importante scrittore.

Sherlock ed Elementary sono gli adattamenti televisivi di successo, che hanno adattato i libri in chiave moderna Le opere originali fungono quindi da base, sulla quale sono stati creati dei personaggi che poco hanno a che vedere con quelli dei libri. (in particolar modo Elementary)

Ma quali sono le differenze più evidenti?

In Elementary, Sherlock Holmes si stabilisce a New York dopo essere uscito da una clinica per disintossicarsi. Inizia a collaborare con la polizia per risolvere diversi casi, affiancato da Joan Watson, interpretata in questo caso da Lucy Liu. La sostanziale differenza, è data quindi dalla scelta di un attrice femminile nel ruolo di Watson, idea che viene ripresa anche per la scelta di Moriarty (acerrimo nemico di Sherlock), personificato da Natalie Dormer. E’ stata inoltre presa la scelta di rendere il problema di droga del protagonista rilevante ai fini della trama.

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Il Sherlock di Benedict Cumberbatch è in questo caso più fedele all’opera originale, ed è ambientato in una Londra moderna con sede al 221B di Baker Street. Si prende però libertà narrative soprattutto per quanto riguarda i personaggi, ad esempio l’introduzione di Molly, patologa amica di Sherlock con un interesse amoroso nei suoi confronti. Lestrade (detective della polizia) e Mycroft (fratello di Sherlock), hanno un ampio spazio nella serie tv, apparendo invece con molta meno frequenza nello scritto di Doyle. Watson è forse il personaggio più simile all’originale (che in questo caso non scrive libri, ma un blog)  e Freeman è riuscito a dargli una sfumatura di comicità.

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