Buongiorno lettori!
Oggi voglio parlarvi di To all the boys: p.s I still love you, sequel del film To all the boys I’ve loved Before, uscito questa mattina su Netflix. Entrambi i film sono tratti dalla serie di libri di Jenny Han.
~ La trama
Dopo aver finto di avere una relazione, Lara Jean e Peter Kavinsky sono finalmente diventati una vera coppia. Nonostante Peter si dichiari innamorato di lei, Lara Jean è afflitta dall’insicurezza e dal timore di non essere all’altezza delle passate relazioni del ragazzo.
A complicare le cose arriva John Ambrose, uno dei mittenti delle lettere d’amore inviate all’insaputa di Lara Jean, che sembra provare ancora qualcosa per lei.
Chi sceglierà Lara Jean? Il suo affascinante e popolare ragazzo o l’amico perduto d’infanzia?

~ La mia opinione
Devo essere sincera, non aspettavo questo film con trepidazione come molti altri. Ho avuto la mia buona dose di Noah Centineo con una serie di film Netflix dai personaggi simili tra loro, e l’idea di rivederlo di nuovo nella stessa interpretazione non mi entusiasmava.
Centineo interpreta l’interesse amoroso di Lara Jean, Peter Kravinsky, un personaggio per il quale lo spettatore dovrebbe “tifare.” Ho capito però che il film aveva un problema quando mi sono ritrovata a preferire John Ambrose, di gran lunga più interessante dell’insignificante Peter.
L’intera trama del film ruota intorno al triangolo amoroso Lara Jean – Peter – John Ambrose e non offre molto altro. La trama è così banale che, a poche ore dalla visione, faccio quasi fatica a ricordarla.
Ci sono comunque alcune premesse interessanti ma poco esplorate, come le origini coreane di Lara Jean e le tradizioni della sua famiglia o il tema dell’insicurezza che affligge la protagonista. Quest’ultimo topic avrebbe meritato un’attenzione maggiore, in quanto molte giovani spettatrici avrebbero potuto immedesimarsi nelle problematiche della protagonista.
Vorrei concludere facendo un appello agli sceneggiatori di teen drama: per favore, smettetela di scegliere sempre gli stessi personaggi femminili! Da spettatrice vorrei vedere più diversità, e non parlo di colore della pelle o orientamento sessuale, ma di come le protagoniste vengono presentate nei teen drama. Si tratta quasi sempre di ragazze acqua e sapone, ragazze belle che non sanno di esserlo, ragazze inesperte che fanno voltare il ragazzo più popolare della scuola, ragazze di buona famiglia che prendono bei voti e fanno volontariato. Quanti di questi personaggi esistono davvero nella realtà? Perché non includere una volta tanto un personaggio nel quale gli spettatori possano davvero immedesimarsi?

Per quanto riguarda il film non ho davvero nient’altro da dire, se non che è stata una visione dimenticabile e neanche tanto piacevole.
Voto: 2/5
