Buon venerdì cari lettori del blog! Oggi voglio parlare un po’ di musica e vi farò ascoltare alcune delle canzoni che sto ascoltando assiduamente in queste settimane. Fatemi sapere nei commenti se sono o meno di vostro gusto e se ne avete qualcuna da consigliarmi!
No, non avete sbagliato blog, sono sempre io: Il lettore curioso! Come avrete notato negli ultimi tempi il blog ha ampliato i temi trattati, dai libri, ai film, alle serie tv, fino ad arrivare alla musica. L’idea è di mantenere i libri come argomento centrale, ma mi piacerebbe variare occasionalmente con i temi appena citati. Oggi voglio parlarvi di uno dei miei gruppi preferiti e che ho avuto occasione di conoscere due settimane fa (esperienza di cui vi parlerò in un altro post).
Gli Amber Run sono una band di musica Indie/alternativa di Nottingham, formato da tre membri:Joe Keogh, cantante e chitarrista; Tom Sperring, bassista e Henry Wyeth, tastierista. Nonostante la giovane età (se non erro sono tutti del 1992) hanno già all’attivo due album e cinque EP, l’ultimo uscito nel mese di maggio.
A dicembre di quest’anno partiranno per il loro primi mini-tour oltre oceano, negli Stati Uniti e quest’estate hanno in programma alcune tappe europee. In Italia non sono arrivati purtroppo, ma il 27 luglio si sono esibiti al Roam Festival di Lugano.
5AMè il loro primo album in studio, uscito nel 2015 con Sony Music Entertainment, che ha dato vita a singoli come Heaven, I Found (che è anche la loro canzone più di successo), Spark, Noah…
“And you don’t know what you’ve got until it’s gone And you don’t know who to love until you’re lost And you don’t know how to feel until the moment’s passed I wish you’d live like you’re made of glass”
Nonostante un cambio di etichetta discografica, passando a Easy Life Records, nel 2017 è uscito il secondo album: For a Moment, I was Lost. Come ammesso da loro stessi, il secondo lavoro è uscito in un periodo non facile nelle vite degli artisti, che si sono dovuti confrontare con la partenza di uno dei membri della band (all’inizio erano infatti in cinque) e problemi come ansia e depressione. Questi stati d’animo si riflettono inevitabilmente nelle loro canzoni. A questo proposito prendetevi un paio di minuti per ascoltare Haze. Non a caso nella descrizione del video di youtube hanno riportato la seguente dicitura:
“Haze is about seeing the world through a veil of distrust and sadness. An apology for feeling that whatever you do, you’ll inevitably end up failing; that whoever you love will inevitably end up leaving, and that in whichever direction you walk, you’ll inevitably end up at the same place. It’s a plea for someone or something to come along and get you back on your feet.”
[“Haze è vedere il mondo attraverso un velo di indifferenza e tristezza. È chiedere scusa per sentire che qualsiasi cosa farai, finirai inevitabilmente per fallire, che chiunque amerai finirà inevitabilmente per andarsene, e che in qualasiasi direzione camminerai, finirai inevitabilmente sempre nello stesso posto. È una supplica per qualcuno o qualcosa di venire e rimetterti in piedi.”]
“I’m scared of getting older, scared of dying alone I’m in a blue haze, a blue haze”
Per chi, come me, soffre di ansia e ha sofferto (o soffre tutt’ora) di depressione è facile ritrovarsi e immedesimarsi nella musica di questo gruppo. Tutti abbiamo bisogno di ritrovarci in qualcosa, non credete? Per sapere di non essere soli, dopotutto.
The Assembly è l’ultimo EP, uscito, come già anticipato, a maggio di quest’anno. L’EP comprende tre brani (Amen, The Weight, Heaven is a place) di cui uno registrato in due versioni.
“And is there a God up there? ‘So, where does he hide? ‘Cause the devil is raging inside my mind And is there a moment where it all makes sense? When saying goodbye, doesn’t feel like the end?”
Se mi seguite su facebook avrete notato che ieri ho pubblicato il video di unboxing dei miei recenti acquisti amazon. Tra i libri acquistati c’è anche Lo Hobbit, il capolavoro di Tolkien che ho intenzione di iniziare nei prossimi giorni. Se vi piace l’idea oltre alla recensione prossimamente potrei fare una serie di articoli su questa saga. Fatemi sapere nei commenti! La saga l’ho vista al cinema negli anni scorsi e sono rimasta colpita dalla colonna sonora, che ho recentemente ripreso ad ascoltare.
La musica è stata composta da Howard Shore, che aveva già curato la colonna sonora della saga Il signore degli anelli. Per il primo capitolo (Un viaggio inaspettato) è stata scelta la London Philarmonic Orchestra, mentre i seguiti sono stati incisi dalla New Zealand Shympony Orchestra.
Howard Shore ha vinto numerosi premi, tra cui tre Oscar per il suo lavoro nella trilogia Il signore degli anelli. Ha inoltre lavorato a decine di film, tra i più recenti troviamo Hugo Cabret, Il caso Spotlight e Il drago invisibile.
Ogni capitolo ha inoltre una canzone composta ed eseguita da un cantante famoso per i titoli di coda:
Song of the Lonely Mountain, composta e interpretata dall’artista neozelandese Neil Finn [Un viaggio inaspettato]
Anche se devo ammettere di preferire la versione cantata da Richard Armitage (Thorin) e il cast dei nani.
I see fire, interpretata da Ed Sheeran [La desolazione di Smaug]
“Now I see fire Inside the mountain
I see fire Burning the trees
And I see fire Hollowing souls
I see fire Blood in the breeze
And I hope that you remember me.”
Ma la mia preferita tra tutte è in assoluto:
The last goodbye, interpretata e composta da Billy Boyd. [La battaglia delle cinque armate]
“Night is now falling So ends this day The road is now calling And I must away Over hill and under tree Through lands where never light has shone By silver streams that run down to the sea”
The last goodbye è la canzone conclusiva che chiude l’intera saga e per quanto mi riguarda ritengo che Boyd abbia fatto un lavoro eccellente. Impossibile non sciogliersi in lacrime al primo ascolto!
Della canzone Boyd ha detto in un’intervista a EW:
Dopo aver visto il film, sono andato in camera mia e ho iniziato a mettere giù qualche idea, e insieme a Fran e Philippa, abbiamo iniziato a dare forma alla canzone. Tante idee ci hanno portato a vicoli ciechi o abbiamo trovato che il tono non fosse giusto. Penso che abbiamo scoperto molto rapidamente che questa non era solo una canzone finale de ‘La Battaglia delle cinque armate’, ma era una canzone per dire addio alla Terra di Mezzo.
Se siete interessati a vedere un video del “dietro le quinte” della musica composta da Howard Shore lo trovate qui.
E a voi è piaciuta la colonna sonora di Lo Hobbit? Fatemi sapere nei commenti la vostra canzone preferita!