Recensioni

Metempsicosi di Stefano Caruso [RECENSIONE]

Buongiorno lettori! Dopo un weekend lavorativo intenso posso finalmente dedicarmi alla recensione della nuova opera di Stefano Caruso, Metempsicosi, che ho avuto la possibilità di leggere in anteprima qualche mese fa.

Sebastian è un sensitivo, diventato dipendente da una droga, il Nac-B, che gli permette di traslare, ovvero volare lontano dal proprio corpo e rifugiarsi in una realtà diversa. Durante la traslazione Sebastian entra in contatto con delle entità che hanno la capacità di manipolare il suo comportamento.

Lavorando come sensitivo, Sebastian viene ingaggiato per ritrovare un gruppo di ragazzini, scomparsi all’improvviso da un villaggio nel deserto. Arrivato nella cittadina di Tunbleweed si rende conto però che qualcosa di insolito avvolge quel luogo, un’entità diversa e molto più forte.

Con l’aiuto di altri sensitivi, Sebastian inizia a indagare sulla figura che lo ha chiamato in quel luogo…

“Quando si fa notte l’uomo mi aspetta, perché l’uomo mi aspetta di notte?
Quando chiudo gli occhi l’ombra mi osserva, perché l’ombra mi osserva tutte le volte?
Nel buio l’uomo mi guarda, perché l’uomo mi guarda se muoio?
Quando sono solo l’uomo mi parla, perché l’uomo mi parla se non voglio?
Negli specchi la sua ombra mi trova, e io non ho ancora capito perché…
Quando mi nascondo l’uomo mi scova, e la sua ombra mi osserva quando lui non c’è.”

Metempsicosi non è un romanzo che si affronta con leggerezza, ma al tempo stesso è quel tipo di storia che tiene il lettore incollato alle pagine e lo spinge a volerne sapere sempre di più. L’autore è stato abile nel tessere un romanzo che porti il lettore ad affrontare una serie di emozioni molto intense, che vanno dall’ansia al disagio, fino alla paura. Ha uno stile in grado di trasmettere tutto ciò, dai dialoghi alle descrizioni dei luoghi.

Metempsicosi ha una trama diversa da qualsiasi cosa abbia mai letto in precedenza ed è una storia che merita la massima attenzione per essere apprezzata a dovere.

A volte ho provato una sensazione di smarrimento nella lettura, anche a causa delle poche spiegazioni, ma credo che ciò sia un effetto voluto, per far avvicinare ancora di più il lettore al protagonista. È difficile distinguere realtà da finzione, ma credo anche che questo effetto renda il romanzo più interessante.

Sebastian è senza dubbio il personaggio meglio riuscito. Su di lui l’autore ha speso una cura particolare, e il risultato è un protagonista intriso di sofferenza e anche molto umano.

Metempsicosi è un progetto che ha visto l’autore impegnato per ben quattro anni e leggendo è facile capire quanta dedizione abbia richiesto una storia così complessa.

Premettendo che Metempsicosi non è il mio genere di lettura, ho trovato pochi difetti al libro. Ribadisco però che il romanzo richiede una certa attenzione durante la lettura, perché in caso contratio il rischio è di ritrovarsi spaesati.

Ho apprezzato anche alcuni “giochi” che l’autore ha inserito nel libro e di cui, se non avete afferrato, trovate la spiegazione alla fine del romanzo. Anche se vi consiglio di provare a scoprirli da voi!

Se la mia recensione vi ha incuriosito, potete trovare il romanzo qui.

Vi lascio qui di seguito anche la sinossi ufficiale di Metempsicosi.



Non c’è redenzione per i dannati.
Sebastian ha perso tutto: amicizie, amori, sicurezze, e sa che la colpa è solamente sua.
Non vive più, guarda la sua vita scorrere e si rifugia in una realtà fittizia, creata dalla droga da cui è dipendente, il Nac-B, che gli permette di volare lontano dal proprio corpo, dove è tutto perfetto.
Questa è la traslazione.
Ma i mondi in cui si trasla sono abitati, la droga lo mette a contatto con delle entità, esseri di altre dimensioni in grado di manipolare il comportamento di chi assume il Nac-B.
Sebastian utilizza le conoscenze delle entità e si guadagna da vivere come sensitivo.
Una chiamata per un lavoro come tanti lo porta lontano da tutto, la scomparsa di alcuni ragazzi in un villaggio sperduto in mezzo al deserto.
L’entità del luogo è diversa da qualsiasi altra avesse mai affrontato prima.
I fantasmi del passato riemergono e gli offrono la possibilità di redimersi, ma il prezzo è l’umanità.
Quanto ci si può spingere oltre per riavere chi si ama?
Chi si può sacrificare per la propria felicità?
Si può correggere il passato?
Questo è Metempsicosi.

Recensioni

Il cuore del lupo 3 | La caduta dell’alfa [RECENSIONE]

Buonasera cari lettori! Questa sera vi presento una nuova recensione fantasy. Si tratta del terzo volume della saga Il cuore del lupo, di G.D Light, che ringrazio per avermi inviato una copia del suo bellissimo libro.

Se non avete letto i primi due volumi vi invito a leggere le mie precedenti recensioni. [TORIL FIORE DELLA NOTTE]

Recensione

La guerra tra i Fray e il popolo dei lupi è finalmente iniziata. Tor, ormai a proprio agio con la sua forma umana, cerca di difendere Imperia, che è sul punto di crollare per mano dei nemici.

Intanto Aurora, ancora ignara che Caim è in realtà Tor e confusa dai propri sentimenti, fugge da Imperia insieme al principe dei Lorcan per salvare le fate dalla prigionia.

~ Che cosa ne penso

La saga il cuore del lupo torna in una bellissima veste grafica, con un filo conduttore che unisce le copertine tra loro. Il terzo volume si è fatto attendere un po’ più a lungo del precedente, ma Tor e Aurora sono tornati con il botto.

Lo stile di G.D Light è maturato molto, è curato nelle descrizioni e con una particolare attenzione per la caratterizzazione dei personaggi. Forse in alcuni momenti l’autrice si sofferma un po’ troppo sui sentimenti dei protagonisti, distraendosi dalla narrazione, ma nulla che possa appesantire troppo la lettura.

La battaglia di Imperia è il centro di questo libro e G.D light è riuscita a tessere una guerra che lascia il lettore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.

È impossibile non sentirsi vicini ad Aurora e Tor, tifare per un lieto fine e disperarsi quando le sorti dei personaggi propendono verso il peggio.

Aurora è il personaggio che in assoluto si è evoluto di più. Già nel romanzo Il fiore della notte aveva subito una significante evoluzione, ma ora la protagonista è diventata ancora più forte. Ha imparato a padroneggiare la magia e a trasformarsi a piacimento in un lupo. Ho apprezzato molto la sua tenacia e il voler mantenere fede alla promessa fatta alle fate, anche a costo di perdere la vita. I sentimenti che prova sono davvero ben descritti ed è facile provare empatia per lei.

Dopo dei colpi di scena dinamici, il volume si conclude con un cliffhanger, che ancora una volta mette a rischio la felicità di Aurora e Tor.

Una conclusione perfetta in vista di un quarto volume che leggerò senza dubbio.

Concludo facendo i miei complimenti all’autrice, per la cura che ha messo nel romanzo e per aver dato vita a un mondo fantastico davvero interessante e avvincente.

[Foto presa dalla pagina Facebook dedicata alla serie.]

Se questa recensione vi ha intrigato, potete acquistare il volume qui.

Non dimenticate di lasciarmi un commento!

Recensioni

Poirot sul Nilo di Agatha Christie [Recensione Flash]

Buongiorno lettori! Oggi voglio presentarvi il libro Poirot sul Nilo, che ho avuto occasione di leggere per il club del libro di cui faccio parte. È la mia seconda lettura di Agatha Christie, dopo Dieci piccoli indiani dello scorso anno.

~ La trama

Il detective Hercule Poirot decide di prendersi una meritata vacanza in Egitto, dove si imbarca sul battello Karnak, per una crociera sul Nilo.

Tra gli ospiti illustri a bordo del battello c’è anche l’ereditiera Linett Ridgeway, sposata da poco con Simon Doyle. Sebbene i due giovani si siano appena uniti in matrimonio, sono turbati dalla presenza della ex migliore amica di Linett ed ex fidanzata di Simon, Jacqueline de Bellefort, intenzionata a rovinare la vacanza dei neosposi, tormentandoli con la sua presenza. Jacqueline è infatti furiosa perché sostiene che Linett le abbia rubato l’uomo che ama.

Alle vicende dei tre si intrecciano anche le presenze degli altri ospiti sul battello, che devono fare i conti con un omicidio misterioso. Poirot, ancora una volta, deve catturare l’assassino prima che sia troppo tardi.

~ La mia opinione

Come in Dieci piccoli indiani anche in questo romanzo viene utilizzato l’espediente “camera chiusa“. Un omicidio in un luogo circoscritto, in cui l’assassino si nasconde tra i presenti. A differenza del romanzo predecessore già citato, Poirot sul Nilo manca di quel colpo di scena che ha sorpreso i lettori di Dieci piccoli indiani.

La narrazione inizia con una lunga digressione, che vede protagonista Linette e che rallenta un po’ la lettura, faticando ad entrare nel vivo. L’ambientazione si sposta poi in terra egiziana, con la comparsa di Poirot. È qui che il romanzo diventa sempre più scorrevole, e la Christie trasporta il lettore nel caso misterioso guidato da Poirot.

L’autrice è abile a disseminare indizi (alcuni reali, altri no) che portano il lettore ad avvicinarsi sempre di più all’assassino, ma in questo caso forse un po’ troppo, perché è facile individuare il colpevole del delitto.

Nonostante ciò, Poirot sul Nilo (Death on the Nile) è un romanzo davvero ben scritto, un giallo classico e senza tempo, che permette anche di avere una visione sulla classe elitaria europea degli anni ’30.

Un ottimo inizio per la lunga serie di libri dedicati a Poirot!

Curiosità: Poirot sul Nilo è stato anche diventato un film per il cinema nel 1978 e un episodio della serie tv Poirot nel 2004, con una giovane Emily Blunt.

Vedi anche: recensione Dieci piccoli indiani

Recensioni

#PrideMonth || What if it’s us [RECENSIONE]

Questo mese è in corso il Pride Month e per l’occasione ho pensato di leggere What if it’s us, un romanzo scritto a quattro mani da Becky Albertalli (Love, Simon) e Adam Silvera.

51G6lgVzXiL._SX329_BO1,204,203,200_.jpgArthur ha lasciato la Georgia per trascorrere l’estate a New York e lavorare in uno studio di avvocati come assistente.
Nonostante New York sia famosa per i suoi musical, che Arthur adora, il ragazzo sente la mancanza dei suoi amici. L’incontro con Ben in un ufficio postale cambia però le carte in tavola. Arthur è convinto che che l’universo abbia portato Ben sul suo cammino, ma prima che possa chiedergli il numero o il suo nome, il ragazzo sparisce.
Entrambi iniziano a cercarsi a vicenda. L’universo ha in serbo per loro una seconda possibilità?

Ho letto (o meglio ascoltato) What if it’s us in inglese su Storytel, l’applicazione per gli audiolibri e sono rimasta piacevolmente colpita dalle voci narranti. La storia è divisa in capitoli alterni, dal punto di vista di Arthur e di Ben e anche la narrazione è stata affidata a due giovani attori (Froy Gutierrez e Noah Galvin) che hanno interpretato benissimo il ruolo, trasportandomi da subito nella storia.
I protagonisti sono entrambi ben caratterizzati, e ho apprezzato quanto le differenze tra i loro status sociali vengano mostrate attraverso frasi o azioni per tutta la durata del libro.
In alcuni tratti ho trovato però Arthur un po’ eccessivo nei modi e stereotipato.
Arthur rappresenta quasi il cliché dell’adolescente gay: iper romantico e amante dei musical.
Ben invece è molto più realistico della sua controparte e ciò può forse dipendere da Adam Silvera, che ha scritto i capitoli a lui dedicati ed è stato lui stesso un adolescente gay.
Un altro aspetto poco realistico è il rapporto tra genitori e figli. Piccolo spoiler: Alla seconda uscita i protagonisti conoscono i rispettivi genitori. Okay, non c’è nulla di male, ma quanti diciassettenni portano a conoscere i genitori alla seconda uscita?

Nonostante questi appunti sopracitati, What if it’s us è una lettura molto piacevole e che mi sento di consigliare.
Il libro è stato scritto a quattro mani, ma anche se ho preferito Ben, lo stile degli autori è molto simile e si amalgama bene.
Se leggete il libro troverete inoltre tanti riferimenti alla “pop culture” da Harry Potter al musical Hamilton.

Nell’autunno 2018 è stato annunciato che il libro diventerà un film nel prossimo futuro.

Vedi anche: [RECENSIONE FLASH] Tuo, SimonUntitled design (3).png

 

Recensioni

Darkness di Leonardo Patrignani: il libro perfetto per chi ama Stranger Things

Haly Foster, tredici anni, vive in una casa-famiglia a Little Crow dalla morte dei genitori, scomparsi in circostanze misteriose.
Una volta chiuso il caso, rimasto irrisolto, Haly decide di abbandonare Little Crow e tutti i ricordi di una vita ormai perduta, per ricominciare altrove.
Ma il giorno prescelto per la fuga, Haly viene fermata da una barriera di nebbia che circonda tutto il paese, impedendo agli abitanti di andarsene o entrare a Little Crow.
Il giorno viene inghiottito dall’oscurità e la corrente smette di funzionare, gettando tutti nel panico.
Ma è solo l’inizio di una serie di avvenimenti misteriosi…

“Immutevole è il cammino, fermo il disco, lucente il buio…”

So che cosa starete pensando: ho utilizzato un titolo clickbait per attirarvi, ma non è esatto.
Mi è capitato di leggere qualche recensione di Darkness in questi giorni e ho notato che alcuni lettori hanno accomunato il libro di Patrignani a Stranger Things, serie fenomeno di Netflix.
51qD7HQ3qGL._SX338_BO1,204,203,200_Inizialmente pensavo che fosse un paragone un po’ campato in aria, ma più mi addentravo nella lettura e più iniziavo ad avere le stesse vibrazioni anni 80 e misteriose della serie. Nonostante ciò, la trama di Darkness è un prodotto molto originale e si percepisce l’omaggio allo scrittore preferito di Patrignani, Stephen King (l’autore lo ha menzionato in diverse occasioni).
Darkness è uscito nella categoria “Bambini e ragazzi”, ma in realtà è adatto a ogni età. Io stessa, a ventisei anni suonati, l’ho apprezzato molto.
Patrignani si addentra in un genere diverso dai suoi precedenti lavori, ma riesce a mantenere alta l’attenzione del lettore per tutta la durata del libro, ancora più di quanto non abbia fatto in passato con Time Deal.

La protagonista del libro è Haly, una ragazzina di tredici anni coraggiosa e abituata a non condividere troppo di se stessa. Gli avvenimenti che sconvolgono Little Crow la portano però ad avvicinarsi a due suoi compagni di scuola, a cui non aveva mai dato troppa confidenza: Brian, un appassionato di fumetti e Owen, aspirante giornalista e direttore del giornalino scolastico.
Paura e amicizia sono i temi centrali di questa storia, di cui non voglio svelarvi troppo, perché Darkness è un libro che merita di essere scoperto e divorato, come io stessa ho fatto.

Se dovessi trovare una piccola nota negativa direi che la lettura è un po’ più breve di quanto credessi. Avrei preferito un maggiore approfondimento in alcuni passaggi, ma ciò non ha influenzato troppo il mio giudizio finale sul libro, che si porta a casa un voto di 4,5 su 5.

Untitled design (2).png

Potete acquistare il libro qui.

Recensioni

Estropia di Calvin Idol [RECENSIONE]

Buongiorno cari lettori! Qualche tempo fa vi ho segnalato un libro dello scrittore Calvin Idol, che ho avuto il piacere di leggere e oggi recensisco per voi.

Estropia è una raccolta di racconti, che spaziano dal fantasy, alla fantascienza, al horror ed è formata da nove storie di varia lunghezza, così divise:

Arswyd: Si tratta di un racconto fantasy che proviene dall’universo della serie di libri “Il Lascito” (ne ho parlato qui). Il protagonista è Roel, un arswyd che si trova a far luce su un mistero che avvolge la città nella quale è di passaggio.
Spore: Un racconto di fantascienza ambientato durante la missione Apollo 11 e che coinvolge l’astronauta Miller in una missione di copertura Apollo 12, con lo scopo di recarsi in esplorazione su Alfa Centauri.
Unghie e Capelli: Un racconto horror con protagonista un ragazzino a casa da solo e la sua paura per gli alieni.
Reazione a catena: Un racconto slasher che coinvolge diverse persone e un pazzo omicida.
– Attento a ciò che desideri: Un racconto di fantasia che coinvolge un uomo che ha appena perso la moglie ed esaudisce il desiderio di riaverla.
– L’Unica Ragione: Un racconto ambientato in un mondo post apocalittico, nel quale una coppia cerca di salvarsi.
– Eden: Un racconto di fantascienza con protagonista Steven, un uomo abituato a dormire con una donna diversa ogni notte e la cui vita cambia all’improvviso in seguito a un incidente d’auto.
– Siro: Un racconto di fantascienza nel quale un uomo si trova a vagare in un mondo distrutto da una glaciazione.
– Rumplestiltskin: Una rivisitazione in chiave moderna della celebre fiaba dei Fratelli Grimm con Tremotino (Rumplestiltskin).

Non sono mai stata una grande amante del genere horror e slasher, quindi alcuni dei racconti non rispecchiano propriamente il mio gusto personale. Tuttavia, anche brani come Unghie e Capelli o Reazione a catena, mi hanno catturata e spinta a divorare un racconto dopo l’altro.
L’autore è riuscito a dare vita a una raccolta che spazia molto in genere e ambientazioni, ma che mantiene un filo conduttore.
L’unico brano che forse non ho trovato affine al tema della raccolta quanto gli altri è Reazione a Catena. Si tratta di un racconto che mi ha tenuta con il fiato sospeso fino alla fine ed è un omaggio al cinema slasher, ma che non esplora il rapporto tra uomo/realtà e uomo/tecnologia quanto gli altri.

La raccolta si apre con Arswyd, il racconto che aspettavo di leggere di più e che per un breve momento mi ha riportato nel mondo de Il Lascito. Non sono rimasta delusa, ma non riesco a decretarlo il mio preferito, perché gli altri componimenti sono validi allo stesso modo.
Estropia è la prova che Calvin Idol riesce a spaziare in generi diversi, cavandosela molto bene con la fantascienza e con il mantenere il lettore sempre con il fiato sospeso. È in grado di giocare con le emozioni umane come pochi, passando in poche pagine dall’ansia alla paura.

Come ogni opera di Calvin Idol anche Estropia è minuziosamente curata nell’editing. L’autore si affianca infatti a una figura professionale e il risultato è sempre impeccabile.

Una menzione va anche alla copertina dai colori accattivanti, che trovo davvero carina. È stata realizzata dall’autore stesso.

In conclusione ci tengo a consigliarvi questo libro, soprattutto se siete amanti dei generi sopracitati, ma anche se volete allargare i vostri orizzonti letterari come ho fatto io.

Questa raccolta è parte di una collana (Beyond Midnight) creata da Calvin Idok e JPK Dike, con lo scopo di sostenersi a vicenda e farsi conoscere ai rispettivi lettori.

Trovate Estropia su amazon al prezzo di 2€, gratis se siete abbonati a Kindle Unlimited.

Recensioni

Sono sempre io di Jojo Moyes [RECENSIONE FLASH]

Dopo di te, il secondo volume della serie con protagonista Louisa Clark, è stato il primo libro recensito sul blog, ormai tre lunghi anni fa. Oggi torno con il terzo e ultimo capitolo della saga, uscito lo scorso anno con Mondadori, che ho finalmente avuto la possibilità di leggere. Buona lettura!

416XnNIFrXL._SX323_BO1,204,203,200_.jpg

Lou Clark sa tante cose… Ora che si è trasferita a New York e lavora per una coppia ricchissima e molto esigente che vive in un palazzo da favola nell’Upper East Side, sa quanti chilometri di distanza la separano da Sam, il suo amore rimasto a Londra. Sa che Leonard Gopnik, il suo datore di lavoro, è una brava persona e che la sua giovane e bella moglie Agnes gli nasconde un segreto. Come assistente di Agnes, sa che deve assecondare i suoi capricci e i suoi umori alterni e trarre il massimo da ogni istante di questa esperienza che per lei è una vera e propria avventura. L’ambiente privilegiato che si ritrova a frequentare è infatti lontanissimo dal suo mondo e da ciò che ha conosciuto finora. Quello che però Lou non sa è che sta per incontrare un uomo che metterà a soqquadro le sue poche certezze. Perché Josh le ricorda in modo impressionante una persona per lei fondamentale, come un richiamo irresistibile dal passato… Non sa cosa fare, ma sa perfettamente che qualsiasi cosa decida cambierà per sempre la sua vita. E che per lei è arrivato il momento di scoprire chi è davvero Louisa Clark.

Lou è finalmente arrivata a New York, dove ha trovato lavoro come assistente per Agnes, la moglie di un uomo facoltoso dell’Upper East Side. Lou ha il compito di affiancare Agnes nelle sue abitudini quotidiane, dalle corse mattutine agli eventi più sfarzosi, nei quali finge di essere un’amica della donna, venuta in visita dall’Inghilterra.

Durante uno di questi eventi, Louisa fa la conoscenza di Josh, un uomo che le ricorda in modo impressionate Will.
La protagonista è combattuta dalle sensazioni che le risveglia Josh, ma al tempo stesso sente la mancanza di Sam, il suo ragazzo paramedico rimasto a Londra.
Inoltre la distanza non sembra aiutare affatto la loro relazione e neppure la nuova collega di Sam, per cui Lou prova una forte gelosia…

Finalmente Jojo Moyes sembra ritrovare la Louisa di un tempo – anche se più cresciuta e matura ovviamente – lasciandosi alle spalle l’insoddisfacente sequel Dopo di te.
Seppur siano presenti nuovi personaggi e un’ambientazione differente, non mancano le caratteristiche che abbiamo tanto amato in Io prima di te.

Lou ha finalmente accolto il consiglio di Will, aprendosi a nuove possibilità nella Grande Mela e realizzando il suo desiderio.
New York vive attraverso le parole di Jojo Moyes, dalla libreria che Lou tenta disperatamente di salvare, al caratteristico negozio di abiti vintage.
Scegliere New York come ambientazione sarebbe potuta essere una scelta azzardata, ma l’autrice è stata abbastanza abile da non renderla un cliché.

MBY-EClarke_02.jpg

In Sono sempre io viene affrontato il tema della distanza che divide Lou dalla sua famiglia, ma soprattutto da Sam, l’uomo che ama; e il tema dell’identità, del timore e l’incertezza per il proprio futuro, che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita.

Sono sempre io è un romanzo piacevole e che, nonostante il numero di pagine, resta sempre scorrevole e intrigante da leggere.
Ci sono alcuni nuovi personaggi che vengono poco approfonditi, e altre vecchie conoscenze la cui presenza è discutibile, ma nel complesso ho trovato il libro un buon sequel.
Lo consiglio a chi vuole ritrovare anche solo un po’ la Lou del primo volume e concentrarsi su una lettura non troppo impegnativa.

Potete acquistare il volume su amazon.

Articolo correlato: Io prima di te: ci sarà un sequel con Emilia Clarke?

Recensioni

Bridget Jones: Un amore di ragazzo [RECENSIONE]

Buongiorno lettori! Dopo un lungo periodo di blocco del lettore mi sono dedicata a una lettura leggera, che completa completa il ciclo della serie di Bridget Jones. Un amore di ragazzo è in realtà il terzo uscito, ma il quarto in ordine temporale.

Che cosa fai se la festa per i sessant’anni della tua migliore amica e il trentesimo compleanno del tuo ragazzo cadono lo stesso giorno? È giusto mentire sull’età quando sei a caccia di appuntamenti on-line? È moralmente accettabile farsi fare la piega quando entrambi i tuoi figli hanno i pidocchi? Ma il Dalai Lama twitta personalmente o delega tutto al suo assistente? La tecnologia è ormai diventata il quinto elemento? O ti stai confondendo col legno? Fare sesso con uno dopo sei settimane di SMS è l’equivalente moderno di sposarsi dopo due incontri e sei mesi di corrispondenza all’epoca di Jane Austen? Con in testa questi ed altri, perfino più gravi dilemmi, Bridget Jones inciampa tra un ostacolo e l’altro della sua nuova vita da mamma single. E intanto twitta, messaggia e butta giù elenchi di cose da fare per risvegliare la sua sessualità assopita, a dispetto di quella che alcuni, con espressione odiosa e sorpassata, si ostinano a chiamare mezza età.

∼ Recensione

Cinque anni dopo la morte di Mark, Bridget si trova ad affrontare il suo nuovo status di vedova e madre single. Spronata dagli amici, dopo un lungo periodo di lutto, Bridget decide di iniziare di nuovo a uscire con degli uomini.
Qualche appuntamento disastroso più tardi, la donna incontra Roxster, un ventinovenne conosciuto online tra un tweet e l’altro; e i due iniziano a frequentarsi.

Bridget è sempre la solita: pasticciona, in perenne lotta contro i chili di troppo e, questa volta, con pidocchi e macchie di cioccolata sui vestiti. Eh già, perché la protagonista è cresciuta, ora ha due figli a cui badare e deve farlo da sola.
L’autoritario ma romantico Mark, del quale tutte ci eravamo infatuate, è morto all’improvviso, lasciando Bridget a fare i conti con le difficoltà dell’essere madre.
La mancanza di Mark un po’ si fa sentire, soprattutto all’inizio. Ma la vita non è sempre “vissero felici e contenti” e Helen Fielding ce lo ricorda molto bene.
Trattandosi pur sempre di una commedia il peso del lutto non è opprimente, ma ci viene ricordato nelle azioni quotidiane di Bridget.
Bridget deve andare avanti, per i suoi figli ma soprattutto per se stessa.

bridget-joness-baby-compleanno (1).jpg

Ho apprezzato il salto temporale, perché ha permesso alla storia di avere un’impronta più leggera, che altrimenti sarebbe mancata.
Sebbene la maternità sia una parte importante della sua vita, non è il centro del romanzo. Come nei precedenti lo è invece l’amore e la costante ricerca di un uomo da avere al proprio fianco.

Paradossalmente, sebbene rimpianga la presenza di Mark, credo che questo sia il libro migliore della serie. Forse perché descrive una Bridget più matura, più vera. Anche se devo confessare che a volte mi ha decisamente dato sui nervi!
Non ho apprezzato invece l’epilogo di Daniel, che stavo iniziando ad apprezzare nella veste di padrino/baby-sitter.
Inoltre c’è un personaggio, che seppur mi sia piaciuto, è decisamente troppo simile a Mark e sembra quasi una sua copia.

Untitled design (1)

Potete acquistare il libro qui. Trovate le mie altre recensioni di Bridget Jones qui.

Recensioni

L’amore si moltiplica [RECENSIONE]

Risultati immagini per l'amore si moltiplica pozzolis familyEcco il secondo capitolo stilato dalla Pozzolis family, “L’amore si moltiplica” una lunghissima email scritta da Alice Mangione, che finalmente si è sposata con il comico Gianmarco Pozzolis, in amicizia Giamma.

Un libro in cui vengono trattati molti degli argomenti che stanno a cuore alle neo-mamme, un elenco che va dalle sensazioni provate con il proprio marito prima del parto all’emozione della nascita del figlio, dall’allattamento ai vari modi per far addormentare il proprio pargolo, sempre se il bimbo sia disposto ad abbandonarsi fra le braccia di Morfeo.

Alice cerca di dare, con il suo tocco ironico e diretto e soprattutto sempre senza peli sulla lingua, risposte ai vari dubbi che una mamma alle prime armi possa, legittimamente, avere.

“Come cambierà il mio corpo? Sarò una brava mamma?”

La famiglia Pozzolis anche stavolta è riuscita a fare del suo libro uno stile di vita. Niente trattati enciclopedici, niente saggi sulla medicina, niente termini tecnici medici… solo esperienza! Risultati immagini per l'amore si moltiplica pozzolis family

La donna dai capelli arancioni (tinti) ha parlato di sé e del suoi rapporti con i figli e tutto ciò che riguarda loro (vorrei ricordare che nel primo libro “Un figlio è ho detto tutto”, Alice parla principalmente del rapporto con Giamma, della loro voglia di avere un figlio e dei loro tentativi per centrare il bersaglio).

Come contorno, la storia continua con le relazioni tra la famiglia comica e i vari amici. Quasi sicuramente, i nomi sono inventati, ma non ci metterei la mano sul fuoco, data la “follia” dell’autrice.

Una scrittura scorrevole e lineare, uno stile ironico e sarcastico che a me non è dispiaciuto e un finale “divertente” e soprattutto non scontato. Ma non vi svelo più nulla…

Comprate il libro (qui) e in due giorni l’avrete già finito!


 

Recensioni

L’amore è sempre in ritardo [RECENSIONE]

Risultati immagini per l'amore è sempre in ritardo

L’Amore è sempre in ritardo” è un libro che parla della solita storiella tra due ragazzi che non si vogliono ma si vogliono. Un romanzo rosa dal quale ti aspetti già un finale come quello di “Colazione da Tiffany”. Potremmo dire scontato.
Ma…. nonostante una storia trita e ritrita, Anna Premoli ha un modus scribendi che mi tieni incollata a quelle pagine: è come se mandasse messaggi minatori al mio cervello! Risultato: bang!!

La sua scrittura così lineare permette a ciascun lettore, anche a chi non mastica libri come pane quotidiano, di divorare un libro in pochi giorni (io ci ho messo 3 giorni perchè nel mio tempo libero ho anche lavorato).
Ha uno stile ironico, tutto suo, che colpisce e affonda!
Alexandra Tyler, una ragazza innamorata di Norman Morrison da quando era una bambina, finalmente decide di mettere una fine all’odio, o a quel sentimento negativo che crede di provare nei confronti del migliore amico di suo fratello Aidan.
Norman, che l’ha rifiutata quando non era ancora una ragazzina maggiorenne, ha il suo perchè nonostante indossi i suoi abiti che lo etichettano come “vecchio”.

“Senti, possiamo parlare?”. La sua voce è così profonda perchè la usa poco o semplicemente non sono abituata ad udirla così da vicino?
Inspiro guardinga. Parlare? Ho capito bene? Lui ora mi vuole parlare?
“Norman non farmi ridere. Sappiamo entrambi che noi non parliamo. Noi non facciamo proprio niente”, ci tengo a specificare.

Quello che mi è piaciuto di più in questo capitolo della Premoli è stato il fatto di avere una contrapposizione tra l’essere tecnologici e non. Lei, ragazza, esuberante e piena di vitalità che insegna a Norman ad usare Whatsapp e allo stesso tempo, a scrivere lettere, quel mezzo di comunicazione che ormai non usa più nessuno ma che invece dovrebbe essere riscoperto, per la sua bellezza del mettere per iscritto emozioni e sentimenti.

Risultati immagini per whatsapp contro le lettere

“Ciao Alexandra,
di nuovo io. Sempre che queste lettere ti arrivino davvero e non le stia invece leggendo qualche funzionario nepalese, nel qual caso, buongiorno signor funzionario. Potrebbe gentilmente recapitare questa lettera ad Alexandra Tyler? La riconoscerà perchè è la donna col sorriso più bello che possa mai esistere.
Alexandra, na kirinla gaguidou (tibetano)”.

Grazie Anna Premoli, per la tua scrittura e per il tuo modo, implicito, di aver tentato di “svegliare” nel lettore della modernità, un tantino triste, il mondo “vintage” del passato.

Risultati immagini per whatsapp contro le lettere
Potete acquistare il libro qui.