Buongiorno a tutti lettori del blog e buon inizio settimana! Come sapete ogni tanto mi piace analizzare le mode che influenzano il mercato editoriale. Oggi vi parlerò di musical.ly, la nuova piattaforma web che ha sfornato una nuova generazione di “star”. Ammetto che ho conosciuto questa app molto recentemente e anche se non l’ho mai usata mi sono accorta di quanto successo stia facendo tra i giovanissimi.
Personalmente non riesco a cogliere la ragione di tanta popolarità, ma forse sono solo troppo vecchia per capirlo! Eh già perché a quanto pare la fascia d’età tra gli utilizzatori di questa app arriva al massimo ai 23 anni.
Ma che cos’è Musical.ly? Si tratta di un applicazione che permettere ai cosiddetti “musers” di muovere le labbra al ritmo di musica (lip sync). I video vengono poi integrati con mimi o effetti speciali.
Questa nuova piattaforma ha visto diventare delle vere e proprie star del web dei comuni ragazzi, che oggi vantano milioni di follower. E si sa, quando arriva il successo si cerca di ricavare introiti in ogni modo possibile e spesso i libri vengono visti come un’ulteriore fonte di guadagno. Non stupisce quindi che le case editrici si siano subito interessate alle nuove celebrity del web. Dopotutto negli ultimi anni è accaduta la stessa cosa con gli youtubers (ve ne ho parlato qui)
Questo dibattito può aprire la strada a un argomento più complesso, di cui abbiamo già discusso in passato. Credete sia giusto “sfruttare” la popolarità di questi adolescenti per aumentare le tasche delle case editrici?
Ovviamente non voglio fare di tutta l’erba un fascio, so che esistono delle eccezioni, ma è appunto di questo che si tratta, eccezioni. È la massa che acquista questo tipo di letture, e che spinge gli editori a dare voce a una generazione che non ha niente da dire, ma che vuole farlo a tutti i costi. [dal mio articolo precedente]
Io credo che la colpa non debba essere data agli adolescenti. La brama per il successo, o semplicemente la voglia di divertirsi è comprensibile, soprattutto a quell’età. Io stessa da ragazzina idolatravo una boy band (non vi dirò mai quale!) e di conseguenza acquistavo tutto ciò che la riguardava. Non stupisce quindi che questi libri scalino le classifiche editoriali, per poi sparire come se non fossero mai esistiti.
Si tratta di una moda e così come il successo è arrivato sparirà. Ma al tempo stesso nasce in me un quesito, lo stesso che voglio fare a voi e creare se possibile un dibattito.
Secondo voi ci sono libri “giusti” o “sbagliati”? Ritenete che questa moda sia dannosa o soltanto, per l’appunto, una moda? Vi aspetto nei commenti!
Le altre mode e fenomeni editoriali che ho analizzato in passato:
- Mode e fenomeni editoriali: i romanzi con titoli “brandizzati”, da Chanel a Tiffany
- Mode e fenomeni letterari ∼ “YouTuber” che si improvvisano scrittori
- Mode e fenomeni editoriali ∼ romanzi con i vampiri
- Mode e fenomeni editoriali ~ fan fiction: il futuro dell’editoria?
- Mode e fenomeni editoriali ∼ le conseguenze del fenomeno 50 sfumature
- [NUOVA RUBRICA] mode e fenomeni editoriali ∼ La moda dei libri con i cupcake