Curiosità, Film

I film più attesi del 2022

Il 2022 è iniziato da poco e questo significa che mancano pochi mesi ad alcuni dei film più anticipati dell’anno.
Noi abbiamo preparato una lista con alcuni dei titoli più attesi che, salvo ritardi dovuti alla pandemia, dovrebbero uscire nelle sale statunitensi nella data indicata.

Il 2022 si prospetta un anno fantastico per i fan dei cinecomics, con diverse attesissime uscite dai fumetti DC e Marvel.
La pandemia ha però già fatto slittare l’uscita di Morbius, il villain dello spider-verse interpretato da Jared Leto. Inizialmente previsto per febbraio, il film uscirà ad aprile.
Non sappiamo dunque se anche The Batman, previsto inizialmente lo scorso anno subirà altri ritardi. Al momento l’uscita del film con Robert Pattinson è prevista per il 4 marzo 2022.

The Batman

Marvel ci delizia con altre tre uscite: Thor: Love and Thunder (8 luglio), Doctor Strange nel multiverso della follia (in Italia il 4 maggio) e Black Panther: Wakanda Forever (11 novembre).
Altre uscite anche per l’universo DC con Dwayne Johnson nel ruolo di Black Adam (inizialmente previsto per dicembre 2021) il 29 luglio, The Flash il 4 novembre e chiude l’anno il secondo capitolo di Acquaman con Jason Momoa.

Black Adam e The Flash

Tra i film di animazione spiccano il film Pixar Red, in uscita in italia il 10 marzo; Lightyear – la vera storia di Buzz il 17 giugno e Spider-Man: Across the Spider-Verse (Prima parte) il 7 ottobre.

Il 2022 è anche l’anno dei sequel, arriva finalmente nelle sale il terzo capitolo di Animali Fantastici: i segreti di Silente (13 aprile in Italia), il secondo film dedicato alla serie tv Downton Abbey – una nuova era (18 marzo), Top Gun Maverick (26 maggio in Italia), il quarto capitolo di John Wick (27 maggio), Jurassic World Dominion (10 giugno) e chiude l’anno Avatar 2, in arrivo il 16 dicembre.

Assassinio sul nilo
Assassinio sul Nilo

Cast stellare nell’atteso Assassinio sul Nilo, tratto dal libro di Agatha Christie e inizialmente previsto per il 2020, arriva nelle sale italiane il 10 febbraio.
Sandra Bullock torna in una commedia, questa volta al fianco di Channing Tatum in The Lost City, prevista per il 25 marzo.
Tinte più romantiche per Marry Me – Sposami con Jennifer Lopez (11 febbraio) e Bros, un film queer di cui conosciamo ancora pochi dettagli (12 agosto).

The lost city 2022
The Lost City

Il 2022 non dimentica il genere horror, iniziando con Scream il 14 gennaio; Nope, il nuovo film di Jordan Peele (22 luglio) e Halloween ends (14 ottobre).

Non mancano neppure i biopic, in arrivo Elvis il 24 giugno e I Wanna dance with somebody, sulla vita di Whitney Houston.

Numerosi sono inoltre i film attesissimi ma ancora senza data di uscita con alcune tra le star più influenti del cinema hollywoodiano, ad esempio Di Caprio e De Niro in Killers of the Flower Moon, Ryan Gosling in The Gray Man, Disappointment Blvd. con Joaquin Phoenix, The Mother con Jennifer Lopez e Persuasione dal libro di Jane Austen con Dakota Johnson.

Persuasione



[Più info sulle uscita su comingsoon.it]



Curiosità, Jane Austen

Puoi comprare il busto di Mr Darcy da Orgoglio e Pregiudizio!

Chi ama Jane Austen e i period drama ricorderà senz’altro la trasposizione di Orgoglio e Pregiudizio del 2005, con Keira Knightley e Matthew Macfayden.
Durante la visita a Pemberley, la residenza di Mr Darcy, Elizabeth si avvicina a un busto in marmo che ritrae il padrone di casa.
Si tratta di un momento molto significativo e apprezzato dai fan del film.

Sapevate che potete acquistare il busto del personaggio con le fattezze di Macfayden?

Al prezzo di 65 sterline potete aggiudicarvi il marmo della dimensione di 26 cm. Una volta effettuato l’ordine, la realizzazione ha una tempistica di 1-2 settimane e viene spedito dal Regno Unito.

Se il vostro sogno è sempre stato mettere in mostra un busto di Mr Darcy, oggi potete farlo!

Curiosità

Tirocinio Erasmus+: la mia esperienza sei mesi dopo

Il 2020 è stato un anno particolare per tutti, ma per me è anche stato un periodo di cambiamento e di crescita professionale.
Come ho già avuto occasione di raccontarvi, durante l’estate dello scorso anno sono partita per un tirocinio Erasmus nei Paesi Bassi, della durata di sei mesi.
Il primo mese lontano da casa è stato ricco di sfide, soprattutto dal punto di vista psicologico. Ma ora che i sei mesi di tirocinio sono finiti, qual è la mia valutazione complessiva sull’esperienza? Scopriamolo subito insieme!

Il primo mese di tirocinio Erasmus

Come vi ho già ampiamente parlato nel mio post precedente dedicato all’esperienza Erasmus, il primo mese è stato difficile. Adattarsi a un nuovo ambiente e a una realtà lavorativa non è mai facile, soprattutto se ci si ritrova lontano da casa nel pieno di una pandemia mondiale.

Per la prima settimana ho pianto ogni giorno. Mi addormentavo soffocando il pianto nel cuscino, con il timore che quella sensazione di sconfitta, tristezza e solitudine non se ne sarebbe mai andata.
Avrei voluto prendere il primo volo e tornare tra le braccia di mio marito, al sicuro, a casa mia.

Leggevo storie di esperienze incredibili e io, invece, mi sentivo come se avessi fallito. Sarei dovuta essere felice, grata dell’opportunità ricevuta, ma riuscivo soltanto a pensare a quanto volessi tornare a casa. La persona che era partita con due valigie e il cuore che scoppiava di felicità era scomparsa, soffocata dalla consapevolezza che la dura realtà era molto diversa.

“E così ho chiesto aiuto. Mi sono sfogata con la mia migliore amica, ho detto la verità su come mi sentivo a mio marito e ho chiamato la mia psicologa, che mi sta fornendo supporto a distanza durante questo cambiamento della mia vita.
Ho capito che chiedere aiuto non fa di me una persona debole, ma forse proprio il contrario. Fa di me una persona che vuole lottare per i propri sogni, anche se è difficile e a volte fa maledettamente male.”

Che cosa è cambiato…

Al lavoro mi sentivo accolta e supportata, ma non riuscivo a stringere nessun rapporto di amicizia.
Ero partita con il desiderio di essere una persona nuova e stavo ricadendo nella abitudini che ho sempre odiato di me stessa; la timidezza, il sentirsi costantemente inadeguata.
Tutti i conoscenti, a casa, ammiravano il mio coraggio, mentre io mi sentivo soltanto persa. Aprirmi su come mi sentivo davvero mi ha permesso di vedere la realtà da un’altra prospettiva.
In quel momento mi sono avvicinata ad alcune persone che, come me, stavano affrontando un cambiamento.
Ci siamo ritrovati in una nuova routine, e a poco a poco ho trovato un nuovo posto da chiamare casa, in un momento in cui la mia vera casa era irraggiungibile.
Una casa piena di risate, confidenze e anche con qualche momento più difficile. Una casa con un mix di culture e lingue diverse, accumunate dalla voglia di costruire qualcosa di unico. E così è stato.

Credo che ogni esperienza Erasmus sia diversa. Se non state vivendo il periodo incredibile di cui tutti parlano, non sentitevi inadeguati. Forse non era il momento adatto, non eravate pronti o le circostanze non erano giuste. Parlarne con qualcuno potrebbe aiutarvi a capire meglio come vi sentite.

Che cosa ho imparato in Erasmus

Sapevo che l’Erasmus mi avrebbe cambiata in molti modi, ma non sapevo quanto mi avrebbe permesso di crescere e maturare, professionalmente e umanamente.

  • Un tampolino di lancio: il tirocinio mi ha aiutata ad avvicinarmi a un settore lavorativo del quale non avrei mai pensato di fare parte. Mi ha permesso di imparare, avere il coraggio di portare le mie idee e costruirmi un futuro dopo l’università.
    Il mio consiglio è di prendere l’occasione con serietà e impegno. Con un po’ di “fortuna” potreste riuscire anche a trovare un lavoro, come accaduto a me o, mal che vada, portarvi a casa un buon bagaglio di nuove competenze.
  • Un nuovo livello linguistico: sei mesi di permanenza sono una quantità di tempo considerevole per affinare o imparare una nuova lingua. Usarla nel vostro quotidiano vi permetterà di crescere molto più velocemente di quanto fareste restando nel vostro Paese.
    Durante il tirocinio ho potuto migliorare il mio livello di inglese, soprattutto la pronuncia e usare più spesso l’olandese, soprattutto con i miei colleghi di lavoro.
  • Nuovi rapporti di amicizia: Ho avuto la fortuna di conoscere alcune persone, che spero possano continuare ad essere parte della mia vita anche in futuro. Con loro ho condiviso la mia casa, costruito momenti che ricorderò per la vita e che hanno confermato il valore che attribuisco all’amicizia.
  • Il valore di una casa: L’Italia, ahimé, mi è sempre stata stretta. Vivere all’estero per un periodo mi ha permesso di capire il valore di avere una casa, una famiglia, un tetto sicuro sulla testa. Ho sentito la mancanza di momenti della mia quotodianità che davo per scontati e che mi sono mancanti mentre ero lontana.

Erasmus durante la pandemia

Sono consapevole che la mia esperienza Erasmus sarebbe stata diversa in circostanze “normali”. Le restrizioni e il lockdown hanno pesantemente influito sulla sfera sociale dell’esperienza. Sono mancante le uscite con i colleghi, le feste, i viaggi nei Paesi Bassi o la leggerezza che l’Erasmus dovrebbe avere.
Partire durante una pandemia non è stato facile, soprattutto dal punto di vista psicologico. Le limitazioni alla propria libertà, la paura di rimanere bloccati all’estero e il peso psicologico del lockdown hanno influito sulla serenità della permanenza.

Nel complesso, nonostante le difficoltà e la situazione sanitaria, il tirocinio Erasmus è stata una delle esperienze più incredibili della mia vita.

Potete recuperare il mio post precedente, con alcuni consigli per vivere al meglio l’Erasmus, qui.

E voi siete mai stati in Erasmus?

Curiosità

Festa del Papà: 9 regali economici sotto i 20€

La festa del papà è una ricorrenza celebrata in tutto il mondo, un momento per festeggiare il ruolo che il papà ha nella vita dei propri figli. In Italia il giorno scelto per questa occasione è il 19 marzo, in onore di San Giuseppe ma in diversi Paesi del mondo la festa del papà è celebrata a giugno. Fu il presidente statunitense Lyndon Johnson a proclamare la terza domenica di giugno ricorrenza nazionale per la festa del papà, nel 1966.

Oggi la festa del papà è un giorno per essere grati dell’affetto che riceviamo e per mettere al centro del proprie attenzioni il nostro adorato papà.
Non è necessario spendere una cifra esorbitante per acquistare un regalo, è possibile fare un bel pensiero, sentito e apprezzato, anche con un budget ridotto. Scopriamo subito alcune idee regalo uniche per la festa del papà!

Sul sito YourSurprise potete trovare regali per qualsiasi budget, tutti da personalizzare con una foto, un testo o un nome. Ecco i miei preferiti!
Consiglio: Potete iscrivervi alla newsletter per avere il 20% di sconto sul vostro regalo!

Regali per la festa del papà sotto i 10€

Se pensate che con 10€ non sia possibile trovare un bel regalo, non c’è niente di più sbagliato!
Potete, ad esempio, personalizzare un portachiavi con una foto a cui tenete particolarmente o, per i papà più golosi, personalizzare una scatola di cioccolatini Milka o un Toblerone con foto e nome.

Regali per la festa del papà dai 10 ai 15€

Se avete un papà che ama particolarmente la birra, non c’è niente di più adatto di un bicchiere da birra inciso. Potete personalizzarlo con il suo nome e un design divertente. E se invece avete un papà che non ama rinunciare a un buon calice di vino durante i pasti, un calice inciso è il regalo che fa per lui!

Se invece volete dire qualcosa di speciale al vostro adorato papà, ma non volete farlo nel solito modo, perché non dirlo con il cioccolato? Potete comporre il vostro messaggio speciale con un telegramma di cioccolato!

Regali per la Festa del Papà dai 15 ai 20€

I papà amano ricordare i momenti migliori della propria vita; quale modo migliore se non farlo con un bell’album di fotografie? Potete personalizzarlo con un testo e le vostre foto più belle scattate negli anni. Per un regalo buffo, invece, potete personalizzare un paio di calze con una foto divertente e sorprendere il vostro papà con una risata nel giorno della sua festa!


E voi avete già trovato il regalo perfetto per il vostro papà?

Curiosità, Film

The Princess Diaries 3: tutto quello che sappiamo del film + speculazioni sul sequel

Era il 2001 quando Disney lanciò The Princess Diaries, fortunato franchise cinematografico con Anne Hathaway e conosciuto in Italia con il nome di Pretty Princess. Nel 2004 uscì il sequel Principe Azzurro Cercasi e da allora si è parlato spesso di un terzo film, che però non ha ancora visto la luce.
Il cast sarebbe disposto a tornare nel sequel? Quali informazioni abbiamo finora? Scopriamolo subito insieme!

Anne Hathaway ha confermato lo script

Qualche anno fa, durante un’apparizione a Watch what happens live, Anne Hathaway ha confermato che esiste una sceneggiatura di The Princess Diaries 3. Sia l’attrice, che Julie Andrews, nonna e Regina sullo schermo, sono entusiaste del progetto, che vedrà la luce solo quando sarà ritenuto perfetto da tutta la produzione.

Anche il resto del cast si è detto entusiasta di tornare a vestire i panni dei personaggi, ma fino a un annuncio ufficiale, non possiamo fare altro che sperare e speculare su una possibile trama.
A distanza di oltre quindici anni dal sequel, che cosa potrebbe essere accaduto a Mia Termopolis?

Com’è finito Princess Diaries 2?

Principe azzurro cercasi (così è il nome italiano del secondo film) si è concluso con un matrimonio tra la Regina madre Clarisse e il responsabile della sicurezza Joe.
Mia ha invece rinunciato alle nozze con Andrew, convincendo il parlamento di poter diventare Regina anche senza un marito al proprio fianco.
Mia, infine, si riconcilia con Nicolas, l’uomo che ama e viene incoronata Regina di Genovia.

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Di che cosa potrebbe parlare The Princess Diaries 3

La possibilità del ritorno di Chris Pine nel sequel, oggi impegnatissimo in diverse produzioni cinematografiche, segnerebbe l’intera trama del film.
Nel caso l’attore decidesse di non tornare per Princess Diaries 3, Mia potrebbe essere costretta ad affrontare la sua morte o quantomeno la fine della loro relazione. Tuttavia l’attore, quando è stato interpellato da E online, è apparso molto interessato alla possibilità.
Se Chris Pine non dovesse vestire i panni di Nicolas, mi piacerebbe vedere il ritorno di Michael. Il fratello della migliore amica di Mia è diventato il ragazzo della protagonista al termine del primo film, mentre era assente nel sequel.
Oggi l’attore che ha interpretato Michael è un regista e leader della band Rooney.

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Nella serie di libri Mia e Michael convolano a nozze dopo diversi trascorsi e, forse, la produzione potrebbe proprio ispirarsi ai libri per il finale.
Ma Mia, impegnatissima nel suo ruolo da Regina a Genovia, come potrebbe incontrare Michael? Un’idea potrebbe essere il matrimonio di Lily, durante il quale entrambi potrebbero riscoprire i propri sentimenti adolescenziali.

Non tornerà invece il regista Gary Marshall, deceduto nel 2016. Il regista, poco prima della sua morte, aveva dichiarato che The Princess Diaries 3 sarà girato a New York.
Se la produzione attuale deciderà di mantenere l’idea, Mia farà quindi ritorno nella sua terra natia. Che abbia forse rinunciato ai suoi doveri di Regina?

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Un altro personaggio comparso nel primo film è Lana, interpretata da Mandy Moore, attualmente impegnata con la terza stagione di This is us. In passato l’attrice si è data disponibile a interpretare un’eventuale cameo nel sequel. Essendo stata Lana un personaggio piuttosto stereotipato, sarebbe interessante vedere una sorta di riconciliazione tra le due. Non ci resta che attendere e sperare che il progetto veda la luce il prima possibile!
Se volete acquistare i libri e scoprire l’universo parallelo creato dalla scrittrice, potete trovarli qui.

Curiosità

Un aggiornamento!

Ciao a tutti! Come avrete notato in queste settimane non sono stata molto presente sul blog.
Ho deciso di prendermi una pausa per riorganizzare le idee e capire come preparare il piano editoriale per il 2021.

La mia idea è di ampliare le collaborazioni letterarie e offrirvi più recensioni di film e serie televisive. Ho anche in mente alcune nuove rubriche.

Non temete, la pausa non durerà a lungo. Ho in mente una serie di articoli a tema natalizio. Quindi ci vedremo molto presto con tante novità!
Grazie per la pazienza 🙂

Curiosità

Giveaway letterario: Segesta e Tigullio

Buonasera cari lettori!
Oggi voglio segnalarvi un giveaway letterario, che trovate sulla pagina Facebook di Favole a Zonzo. In palio potete trovare: Segesta e Tigullio: Leggenda ligure sull’origine di Sestri Levante.

Partecipare è semplicissimo. Ecco come dovete fare:

1 Scrivere partecipo nei commenti al post della pagina Favole a Zonzo.
2 Taggare tre amici sotto il post e invitarli a mettere mi piace alla pagina.
3 Condividere il post nella tua bacheca in modalità privacy pubblica.

A ogni partecipante sarà assegnato un numero, dopo aver verificato la corretta è avvenuta condivisione, avete tempo fino alle ore 20 di martedì 3 novembre 2020. L’estrazione del numero vincitore avverrà lo stesso giorno alle ore 21.00 tramite il sito RANDOM.ORG e riceverà il premio direttamente a casa tramite spedizione.

Curiosità

Traduzioni errate: quando una cattiva traduzione distrugge un buon libro

La traduzione di un testo è un lavoro minuzioso, che richiede una grande capacità e non può essere fatto da chiunque. Spesso il traduttore si trova a far fronte a modi di dire o a nomi propri tipici della lingua originale e deve scegliere la forma più corretta di traduzione. Altre volte può capitare che il testo tradotto ottenga un successo planetario e minimi errori, che solitamente passerebbero inosservati, vengano posti sotto la lente d’ingrandimento.

I fan di Harry Potter ricorderanno senz’altro il grave errore, poi corretto nella nuova traduzione, dei termini  Half Blood e Mud Blood. Nella prima edizione, infatti, sono entrambi stati tradotti con il termine mezzosangue. Nella nuova edizione sono stati corretti, diventando rispettivamente mezzosangue e sangue sporco/marcio. Un’altro grave strafalcione è l’errata traduzione di locket, diventato lucchetto invece di medaglione. Passato inosservato in un primo momento, con il proseguire della storia l’errore diventa evidente (I fan più accaniti sapranno a cosa mi riferisco!).

Anche Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, l’ imponente saga di George R.R Martin, presenta alcuni errori. Nel primo volume viene ritrovato il cadavere di un meta-lupo, la cui morte sembra causata dalla punta di un rostro di unicorno. Il termine “antler” è stato reso erroneamente. La corretta trasposizione è cervo,  l’animale è infatti, come si scopre proseguendo la storia, è il simbolo della Casa Baratheon.

Pare che addirittura Cenerentola presenti un errore, le scarpette di cristallo della fanciulla nelle edizioni straniere sono infatti di vetro. Ma si pensa che la svista sia ancora più remota e che il materiale calzato da Cenerentola fosse la pelliccia di scoiattolo (vair in francese ~ tradotto erroneamente verre / vetro)

Può anche capitare, soprattutto con i classici della letteratura, che lo stesso libro presenti errori in un’edizione, mentre in un’altra risulti perfetto. Questo accade perché un testo può essere commerciato da diverse case editrici e quindi tradotto da persone differenti, più o meno competenti.

Una traduzione pessima può distruggere un libro, così come un piccolo errore può creare un fraintendimento.

“111 errori di traduzione che hanno cambiato il mondo”, raccoglie gli strafalcioni di traduzione più famosi, dalla Bibbia al sopracitato Harry Potter. In questo volume scopriamo quindi, che Giuseppe non era realmente un falegname o che Eva non è nata da una costola di Adamo.

“Tutti sanno che cos’è un errore di traduzione. Pochi però sono consapevoli del fatto che un errore di traduzione non è sempre una banale svista. In alcuni casi, le conseguenze possono essere serie e cambiare addirittura la storia dell’umanità. Facendo leva su una indagine accurata, il libro propone una raccolta di sviste traduttive che hanno avuto un impatto insospettabile, orientando credenze, aspettative e psicologie di vita. Ma anche condizionando vicende personali e collettive. Non semplici errori che interessano gli addetti ai lavori, ma piccole, spesso inavvertite, rivoluzioni culturali dagli effetti devastanti.”

Vi è mai capitato di trovare gravi errori di traduzione? Fatemi sapere nei commenti!

Curiosità

Università e quarantena: come ecampus gestisce gli esami da casa

Uno dei miei articoli più visualizzati negli ultimi mesi è il post sulla mia esperienza con l’università ecampus.
L’argomento suscita molta curiosità, tant’è che il 2020 sembra aver portato diverse nuove iscrizioni a ecampus, probabilmente complice la gestione dello studio da casa in questo periodo complicato per gli spostamenti.

Una delle domande che viene fatta più spesso sui gruppi social di studenti interessati all’iscrizione è lo svolgimento degli esami.
Ho pensato quindi di parlarne brevemente, in modo da rispondere, mi auguro, ai dubbi degli studenti interessati a questa università.

A Ottobre 2020 ecampus ha lanciato un nuovo metodo, che sarà valido, per il momento, fino a fine gennaio 2021.
Personalmente non ho ancora provato questo nuovo sistema, ma la decisione di cambiare metodo ha susciato molte critiche.

Come si svolgevano gli esami prima di ottobre?

Prima di ottobre gli esami venivano svolti su un sito creato dall’università e in contemporanea su GoToMeeting. L’esame era formato da 30 domande a risposta multipla, dal valore di 1 punto ciascuna e aveva la durata di 30 minuti.
Gli studenti erano sorvegliati da un cultore, che registrava l’intero esame.
Il docente poteva però richiedere un orale integrativo a sua discrezione.

Personalmente mi sono trovata bene con questo metodo. C’erano ovviamente i rischi dovuti a problemi di connessione e la possibilità di dover sostenere un orale integrativo ma, per quanto mi riguarda, non ho avuto alcun problema.

Come si svolgono gli esami ora?

Da ottobre gli esami si svolgono con il software Lockdown Browser, che blocca le funzionalità principali del computer e permette di sorvegliare gli studenti tramite microfono e webcam.

Gli esami si svolgono sempre sul sito usato in precedenza, ma hanno la durata di un’ora, con 23 domande chiuse e due aperte.

Le critiche al nuovo sistema

Questo sistema ha avuto numerose critiche da parte degli studenti. Ne ho raccolte alcune per voi:

  • Voto di massimo 27: Una delle critiche maggiori è per il voto massimo che è possibile raggiungere con questo nuovo metodo. L’esame scritto ha infatti una votazione massima di 27/30, che può essere integrata con un esame orale per un punteggio maggiore.
    L’esame può essere comunque sostituito fin da subito con un orale. In quel caso verrà svolto su Skype e avrà una durata di circa mezz’ora.
  • Lockdown browser: Il sistema lockdown browser non è piaciuto a molti studenti, che lo hanno definito invasivo. Alcuni di loro sostengono che abbia rovinato e bloccato il loro computer.
  • Computer aziendale: Per svolgere gli esami non è possibile usare computer aziendali a causa del sistema Lockdown Browser, che ha accesso ai dati del computer. Questa decisione ha costretto alcuni studenti ad acquistare un nuovo computer o farselo prestare da qualcuno per svolgere l’esame.
  • Alert: Durante l’esame, se si sposta lo sguardo dallo schermo, può scattare un alert, che avviserà il professore. A molti studenti è scattato l’alert nonostante avessero lo sguardo fisso sul computer. Un comportamento non ritenuto adeguato durante la prova può comportare la richiesta di un orale integrativo.

Come ho già detto in precedenza, non ho ancora provato questo metodo, quindi non posso esprimere la mia opinione sulle critiche. Ci sono ovviamente anche numerosi studenti che non hanno avuto problemi nello svolgimento degli esami, ma il malcontento è diffuso.
Se vi può interessare posso tenervi aggiornati sulla mia opinione che, come sempre, sarà onesta e reale.

Vi invito a iscrivervi al blog per non perdervi nessun aggiornamento. Per qualsiasi domanda potete lasciare un commento nel box qui sotto e io cercherò di rispondere il prima possibile.

Il testimonial di ecampus

Per approfondire l’argomento Università ecampus, vi invito a dare un’occhiata ai miei precedenti post:

Curiosità

6 modi per riordinare la propria libreria

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La libreria è il “luogo sacro” di ogni lettore. C’è chi non adotta una disposizione particolare per i propri libri e chi invece predilige un ordine quasi maniacale.
I modi per sistemare i libri nel proprio spazio sono diversi. Oggi scopriremo alcune possibilità, analizzando pro e contro di ogni scelta.

In ordine alfabetico per autore

Organizzare le letture in ordine alfabetico per autore è secondo me uno dei metodi migliori. I volumi sono infatti più semplici da trovare e le serie di libri restano unite.

Se volete utilizzare questo sistema potete dare movimento alla libreria con delle simpatiche lettere in legno, da disporre su ogni ripiano in corrispondenza agli scrittori con la stessa iniziale. Su amazon ne trovate di diversi tipi e fasce di prezzo, come queste nella foto qui sotto. (link)
In alternativa potete applicare una targhetta informativa, come accade spesso in biblioteca.

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In ordine alfabetico per libro

Ordinare i libri in ordine alfabetico è sicuramente utile se avete tanti volumi nella libreria, ma non è un metodo che consiglierei. Le saghe e le varie serie di libri verrebbero infatti divise. Io ad esempio non potrei mai pensare di dividere la mia saga di Harry Potter!

Se invece avete la fortuna di possedere migliaia di libri, forse questo metodo può fare al caso vostro!

Divisione per colore

Se il vostro obiettivo è puntare sull’estetica, la divisione per colore è la scelta più saggia. Quale lettore non vorrebbe un effetto arcobaleno nella propria libreria?

Nonostante l’aspetto sia ineccepibile, questa disposizione è poco funzionale. Trovare un libro diventerebbe piuttosto difficile, perché la disposizione si baserebbe soltanto su colore della copertina.
Il colpo d’occhio rimane comunque meraviglioso!

[Ph1: Brit.co / Ph2: Peter Puklus / Ph3: Fosfor Gadgets]

Divisione per genere

La divisione per genere è la disposizione che sto usando io al momento ed è anche la mia preferita. In questo modo le mie amate saghe possono restare unite, e trovare i vari titoli è molto più semplice!

Se avete tanti volumi potete anche pensare di combinare questo metodo all’ordine alfabetico per autore, proprio come in una biblioteca.

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[Ph: Hanover.com]

Divisione per casa editrice

Un altro sistema con cui in passato mi sono trovata bene è la disposizione per casa editrice. Molto spesso le copertine delle case editrici seguono un certo criterio, che nella libreria da l’impressione di ordinato.

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Ordine di acquisto o lettura

Questo è forse il metodo meno usato dai lettori perché più dispersivo e meno di effetto. Può però essere utile a chi vuole tenere traccia delle proprie letture, disponendole in ordine cronologico di lettura o di acquisto.

Se utilizzate questo metodo potete anche riservare un ripiano ai libri appena acquistati e ancora da leggere.


E voi quali di questi metodi utilizzate? Ne conoscete altri? Fatemi sapere nei commenti!