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Generazione seriale: il libro perfetto per chi ama le serie tv [Recensione]

Qualche tempo fa ho intervistato Giovanni Di Rosa, blogger e autore del saggio Generazione Seriale: un viaggio nel mondo delle serie tv.
Da grande appassionata di serie televisive non potevo farmi sfuggire questo libro, che ho letto e recensito per voi. Scopriamolo insieme!

SINOSSI

“Conoscere i nostri tempi per il tramite delle serie tv.
Molti credono che dalla televisione non si possa apprendere nulla, ma si sbagliano. Negli ultimi vent’anni gli show televisivi hanno assunto un ruolo di primo piano, non solo nei palinsesti ma anche nelle nostre vite, offrendo uno spaccato della realtà più o meno attendibile.

Avete mai pensato di indagare l’evoluzione della nostra società e dei nostri costumi attraverso le serie tv? Questo è quello che si prova a fare in “Generazione seriale”, un viaggio nel mondo della televisione per comprendere non solo i tempi moderni ma anche una generazione, quella dei millennials, che ha assistito all’evoluzione e all’ascesa delle serie televisive. Dalla rinascita creativa degli anni Novanta fino all’avvento delle piattaforme di streaming.

LA MIA OPINIONE

Il saggio di Giovanni è un’opera curata e ricca di contenuti. Un vero e proprio viaggio nel mondo delle serie che hanno influenzato per sempre il mondo della televisione prima e internet poi.
Il libro è diviso in undici capitoli e dopo un’introduzione con una breve panoramica sulla storia della serialità televisiva, affronta svariati argomenti, come l’amore, l‘amicizia, la comunità LGBTQ+, l’emancipazione femminile, ma anche i finali delle serie tv e l’investimento emotivo.

“Uno dei motivi per cui le serie TV si sono affermate come prodotti di qualità è il “longform storytelling”, espressione ormai abusata quando si cerca di spiegare il successo degli sceneggiati televisivi a puntate. Per spiegare tale espressione basta dire che la durata di una serie televisiva, di solito, è significativamente più ampia di quella di un film e ciò permette di rappresentare a dovere le trasformazioni e lo sviluppo dei personaggi, ma anche di creare un adeguato build up per lo svolgimento delle storie. In qualche modo le serie televisive si rifanno alla precisione tipica del romanzo e approfondiscono, mentre i film – per esigenze di tempo – sono costretti a premere il pedale dell’acceleratore e a sviluppare gli archi dei personaggi e le storie, anche quando particolarmente complesse, nell’arco di due/due ore e mezza. Ma non è solo questo. Le piattaforme di streaming hanno assecondato un altro cambiamento: quello dello spettatore. Lo spettatore dell’ultimo decennio non è più soltanto un osservatore, non è più passivo. Vuole dire la sua, vuole commentare, vuole scrivere, vuole condividere, vuole scegliere. E soprattutto è uno spettatore sovraesposto a stimoli. “

Il libro analizza ogni argomento prendendo in esempio personaggi e serie che tutti noi conosciamo. Si focalizza sulla generazione dei millenials, che più di tutti hanno assistito all’evoluzione di un nuovo modo di raccontare storie, ma anche alla loro rappresentazione televisiva.
Nel complesso ho amato il libro in ogni sua parte, ma ci sono alcuni capitoli che mi sono rimasti particolarmente impressi.
Credo si parli sempre troppo poco dell’investimento emotivo tra un prodotto mediale e lo spettatore, un legame che si crea con i personaggi di una serie televisiva.
Spesso parliamo di una serie analizzandone la trama, i personaggi e le situazioni, ma ciò che ci tiene o meno incollati allo schermo è prima di tutto l’impatto emotivo che quel prodotto ha su di noi. L’autore affronta proprio questo argomento.

“[…] Con le serie tv si instaura, a volte, un rapporto che va oltre la mera fruizione di un’opera di intrattenimento. Pare, infatti, che le serie possano aiutarci anche a combattere il senso di isolamento e solitudine”.

Un altro capitolo che ho amato e che vi ho già anticipato, è quello dedicato alla comunità LGBTQ+. Non possiamo analizzare i prodotti seriali senza citare prima i cambiamenti che ha avuto la rappresentazione LGBTQ+ in televisione.
È stato molto interessante scoprire come sono cambiati i personaggi negli ultimi decenni, nonché la percezione del pubblico e anche quanto impatto abbiano avuto in televisione serie come Will & Grace e Glee.

Uno dei capitoli più ricchi e, a mio parere, più riusciti, riguarda l’emancipazione femminile. In un mondo in costante evoluzione, la raffigurazione delle donne in televisione è strettamente influenzata dal contesto nel quale viviamo.

“Il femminismo scatenato dal Me Too ha dato vita a un modo di pensare del tutto nuovo che ha avuto un impatto diretto e immediato sul mondo del cinema e della televisione”.

Giovanni apre però un’attenta e onesta critica nei confronti della televisione che vi invito a scoprire nelle pagine del suo libro. Questo paragrafo merita infatti una riflessione attenta, che non vorrei ridurre in un commento riduttivo.
Sempre nel capitolo dedicato alla rappresentazione femminile, l’autore spazia da serie come Master of sex con il piacere femminile, fino alla rappresentazione delle donne in carriera come Meredith Grey in Grey’s anatomy, ma anche l’impatto di personaggi come Jessica Fletcher ne La signora in giallo.

“Sarebbe bello dire che, con gli anni duemila, il ruolo della donna sia diventato esattamente paragonabile a quello dell’uomo. Ma ci è voluto tempo e ci vuole ancora tanto tempo perché in televisione vengano proposti modelli di donne atipici e anticonvenzionali in modo regolare.”

Un altro capitolo sul quale voglio soffermarmi un momento è quello dedicato alla generazione fallimentare, una generazione di millenials che ha assistito al cambiamento diretto della televisione. L’autore pone al centro della sua analisi due personaggi opposti, nati in momenti diversi dell’evoluzione televisiva: Rory Gilmore prima e Rachel Berry poi. Ho trovato questo focus molto riflessivo e interessante.

Il saggio affronta ogni aspetto della serialità televisiva, mantenendo sempre un tono scorrevole. Si presenta come una vera chicca per tutti gli appassionati di serie televisive.
Anche se il lettore non ha visto qualcuna delle serie citate, come capitato a me con Mad Men o Master of Sex, non si sente affatto escluso dall’analisi.
I capitoli sono suddivisi nel seguente modo:

  • Introduzione
  • Le epoche d’oro della televisione
  • Investimento emotivo
  • L’amore nelle serie televisive
  • Una generazione fallimentare
  • Homo Homini Lupus
  • L’amicizia nelle serie televisive
  • E la famiglia dov’è?
  • Donne e televisione: una storia di emancipazione?
  • La comunità LGBTQ+ nelle serie tv
  • “When I see you again”: i finali delle serie tv

Un libro da leggere per avere un’idea più chiara sulle serie tv che abbiamo tanto amato, ma anche sull’incredibile evoluzione che hanno avuto negli ultimi decenni.
Se volete acquistare il libro potete farlo su amazon al prezzo di 2,69€ per l’ebook e 6,96€ per il cartaceo. lo trovate anche gratis su Kindle Unlimited.

Per approfondire: Generazione Seriale: personaggi LGBTQ+ nelle serie tv [estratto+intervista]

8 pensieri su “Generazione seriale: il libro perfetto per chi ama le serie tv [Recensione]”

  1. A leggere il titolo sembra una frivolezza e invece dev’essere molto interessante, anche per me che seguo poche serie tv e molto a seconda del periodo. Ottimo consiglio, grazie!

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