Recensioni

L’umanità in pericolo: un libro onesto sul problema ambientale

L’umanità in pericolo è un saggio di Fred Vargas, ricercatrice in archeologia presso il Cnrs (Centro Nazionale per le Ricerche Scientifiche).

SINOSSI

“Per anni, le élite politiche e finanziarie hanno nascosto la verità. Senza una drastica riduzione delle emissioni di CO2, entro il 2100 fino al 75% degli abitanti del pianeta potrebbe essere annientata da ondate di calore. Cambiare non è solo auspicabile, spiega Fred Vargas, ma necessario. Dobbiamo modificare la nostra dieta per incidere sempre meno sul cambiamento climatico; ridurre drasticamente la produzione di rifiuti e passare all’energia pulita. Lavorando insieme, riflettendo e immaginando soluzioni, l’umanità può ancora cambiare rotta e salvare sé stessa e il pianeta.”

RECENSIONE

Fred Vargas affronta il tema del riscaldamento globale, con lo scopo di informare il lettore sui problemi che stanno affliggendo il nostro pianeta e fornendogli i mezzi per fare la differenza.
I capi di stato dei nostri Paesi, supportati dai media, non incentivano la diffusione di notizie più specifiche, ma si limitano a riportare sempre gli stessi titoli sensazionalistici.
Da cittadini sappiamo banalmente che le temperature terrestri si stanno alzando e i ghiacci si stanno sciogliendo, ma quali sono le vere cause del riscaldamento globale e come potrebbero farvi fronte i governi dei Paesi?

Le emissioni di CO2 in atmosfera sono sempre più elevate e se il pianeta non cambia immediatamente rotta, arriveremo al punto di non ritorno, oltre il quale l’umanità rischierà l’estinzione di massa.
Ma non è solo l’umanità ad essere in pericolo; la biodiversità è sempre più minacciata dall’uomo.
Vargas affronta tematiche quali l’allevamento e l’agricoltura intensive, la deforestazione e le fonti di energia rinnovabili e non rinnovabili.
L’autrice non si limita a citare una serie di cause che portano all’aumento di CO2 nell’atmosfera, ma propone anche diverse soluzioni che le grandi industrie e i governi dei Paesi potrebbero prendere in considerazione.
Se molte soluzioni non coinvolgono direttamente il cittadino medio, Vargas invita la popolazione a cambiare il proprio stile di vita, partendo ad esempio dalla propria alimentazione. Un piccolo cambiamento che possiamo fare tutti.

Come? Iniziando ad esempio a privilegiare materie prime da agricolture e allevamenti non intensivi, privilegiando il biologico e le imprese locali.

“[…] neanche a me diverte privarmi della carne! Ma così facendo – e dobbiamo farlo – manderemo a gambe all’aria tutto il sistema agroalimentare del mondo, ridurremo in modo determinante l’impronta dei gas serra, l’esaurimento dell’acqua, la deforestazione, l’inquinamento delle acque, la distruzione dei suoli, eviteremo la fine del fosforo, elimineremo le piogge acide e restituiremo alle popolazioni i terreni di cui hanno bisogno per mangiare o per rimboschirli”.

Vargas si scaglia contro le lobby e i capi di governo, che sembrano non agire di fronte a questo problema globale, ma sembrano anzi andare nella direzione opposta. Cita il problema della foresta amazzonica, per la quale era previsto un importante progetto di recupero, cancellato poi dal presidente brasiliano in carica, o i danni ambientali seguiti dall’elezione di Trump negli Stati Uniti. Ma parla anche di “scandali” spesso zittiti dai media, come quello della Coca Cola in America Latina.

Numerosi sono invece i progetti ideati da cittadini e scienziati in tutto il mondo, che molto spesso non trovano la luce per mancanza di supporto pubblico.

Occorre fare qualcosa ed occorre farlo al più presto.

Vargas riesce a coprire un ampio spettro di informazioni, utilizzando un linguaggio colloquiale e adatto a rendere il libro fruibile a un vasto pubblico. Consiglio assolutamente di leggere L’umanità in pericolo per avere una conoscenza più approfondita dell’argomento e capire come fare la differenza.

Se volete leggere il libro, potete acquistarlo qui.

9 pensieri su “L’umanità in pericolo: un libro onesto sul problema ambientale”

  1. Eh, penso che puntare più sulla qualità (dei cibi) e meno sulla quantità potrebbe essere una soluzione percorribile. Però bisognerebbe appunto incentivare certe scelte.

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    1. Incentivare non so se sia sufficiente, forse potrebbe essere necessario imporre.
      Non so se hai letto (ne ho scritto altrove) delle ricerche che mio figlio svolge per il Dipartimento di geoscienze dell’Università di Padova: recentemente ha pubblicato su “Nature Communications” un primo studio che riguarda la presenza di CO2 nell’atmosfera terrestre al tempo di una delle più spaventose estinzioni di massa nella storia della Terra, quella del Triassico-Giurassico; è arrivato alla conclusione che oggi ci troviamo in condizioni molto simili: se allora l’incremento di biossido di carbonio fu determinato da un’intensa attività vulcanica, oggi abbiamo ormai maturato la certezza che la causa principale è rappresentata dalle attività umane.
      Il problema è: la gente accetterà un cambio di stili di vita imposto per legge? Dopo aver visto quello che è successo in questo periodo c’è da dubitarne. D’altra parte, è anche difficile credere che i governi di potenze industriali possano legiferare a danno delle lobby cui sono legati.
      Insomma, non vorrei essere scambiato per l’allegropessimista, ma temo che, più o meno allegramente, siamo prossimi a un’altra estinzione di massa.

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      1. Non, non avevo letto di queste ricerche. Bisognerebbe capire che risvolti ha avuto questo breve periodo di lockdown in tutto questo e, magari, prendere spunto per gestire in maniera consona la cosa seguendo alcune limitazioni.

        Comunque la gente non segue nemmeno le norme più basilari, quindi mi stupirei se accettassero altre impisizioni! 😉

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      2. Dunque la pensi come me.
        Se ti interessa il lavoro che sta svolgendo mio figlio, “Le Scienze” ne ha pubblicato due mesi fa un riassunto in italiano. Non ti metto il link per non finire nello spam, ma puoi googlare “Manfredo Capriolo” CO2 Triassico “Le Scienze” 😉

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