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1917 e l’uso incredibile del piano sequenza

[Il post NON contiene spoiler]

Con ben dieci candidature, 1917 è uno dei film protagonisti degli Oscar 2020, che si terranno tra poco più di dieci giorni al Dolby Theatre di Los Angeles.

Ma che cosa rende 1917 così speciale? Scopriamolo subito insieme!

La particolarità di 1917 risiede nell’uso del piano sequenza, che ci accompagna per tutta la durata del film. L’idea è quella di portare sullo schermo una storia che sembra un’unica lunghissima ripresa, senza stacchi di montaggio.

Il montaggio ovviamente c’è, infatti la ripresa più lunga del film è di 8 minuti.

La pellicola può vantare l’esperienza del cinematografo Roger Deakins, che per questo film è dovuto ricorrere a una complicata preparazione e a nuove tecnologie cinematografiche.

Una delle difficoltà maggiori che la crew ha dovuto affrontare è stata realizzare le riprese in movimento. La telecamera, infatti, segue i protagonisti per tutta durata del film in ambientazioni difficili e senza stacchi netti.

La telecamera si muove tra le trincee, segue il protagonista mentre scappa da un tedesco tra le rovine di una città o quando corre mentre intorno a lui imperversa la battaglia.

Ogni set è stato realizzato a misura di telecamera, in modo che l’operatore potesse spostarsi rapidamente e tutta la crew è stata sottoposta a delle prove prima della ripresa effettiva.

[Piccola curiosità: il momento in cui il protagonista cade a terra si è trattato in realtà di un imprevisto, che alla fine ha reso la scena ancora più reale]

Era fondamentale che le riprese fossero sincronizzate ai movimenti dell’attore, infatti la produzione ha utilizzato telecamere più leggere e maneggevoli, spesso attaccate a gru o a droni.

Per passare da uno scenario all’altro a volte sono stati usati degli espedienti, come la scena in cui in protagonista salta in un fiume. In questo modo lo spettatore non ha la sensazione che la scena sia interrotta dal montaggio.

Il risultato è una ripresa continua, che non subisce stacchi netti. Questa tecnica permette allo spettatore di essere più vicino ai protagonisti, di diventare parte integrante del film e provare uno stato costante di tensione.

La tecnica del piano sequenza, per quanto qui sia ambiziosa, non è nuova. È stata resa popolare da Orson Welles in Quarto Potere, teorizzata poi dal critico André Bazin e utilizzata in seguito da registi come Hitchcock, Godard e Antonioni.

Prima di 1917 è stata utilizzata anche nel cinema recente, come nel Premio Oscar Birdman o in una lunga sequenza in Gravity.

[Birdman – 2015]

Senza l’uso del piano sequenza in 1917 avremo sicuramente un film diverso. Che ne dite, non si merita forse un Oscar per la cinematografia?!

Se ancora non lo avete visto, vi invito a farlo il prima possibile!

[Trailer di 1917]

[Fonti: Le informazioni sull’uso del piano sequenza nel film sono state prelevate da alcune interviste al cast e alla produzione.]

19 pensieri su “1917 e l’uso incredibile del piano sequenza”

    1. Non ti so dire su quel film perché non l’ho visto, ma in pratica il piano sequenza è quando la ripresa è da un’unica telecamera e sembra non avere tagli di montaggio.
      In questo film i protagonisti sono seguiti sempre da una sola telecamera e la scena sembra non interrompersi mai.
      Invece nella maggior parte dei film le scene sono inquadrate da diversi punti di vista e abbiamo molti stacchi di montaggio

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  1. Io l’ ho visto con il mio fidanzato (con cui gestisco il blog) e un nostro amico e posso assicurarvi che merita…un piccolo capolavoro. Detto da me che non adoro i film di guerra è tutto dire. Non posso dire di più non voglio fare spoiler.

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  2. A me ha lasciato un po’ freddo, sinceramente: tecnicamente l’ho trovato straordinario e dovrebbe avere d’ufficio gli Oscar almeno per la fotografia e le scenografie, ma l’ho trovato molto debole dal punto di vista della sceneggiatura. La trama è fin troppo essenziale, e non si spreca troppo con le caratterizzazioni dei personaggi (che poi è uno, il protagonista); insomma, proprio quello che cerco in un film non me l’ha dato!
    In più ho il sospetto che ormai il piano sequenza sia diventato una scelta abbastanza ruffiana per destare scalpore e fare l’asso pigliatutto in tutte le premiazioni.
    MI è piaciuto, ma personalmente non l’ho trovato il film memorabile che mi era stato promesso, anche perché ormai di film in piano sequenza ce ne sono tanti in giro.

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    1. Sulla trama essenziale sono d’accordo, non si può certo dire che la sceneggiatura sia complessa. Però in questo caso secondo me si bilancia bene con la cinematografia. Una sceneggiatura troppo articolata avrebbe potuto contrastare con la tensione creata
      dal tipo di ripresa.
      Poi secondo me la scelta di non caratterizzare troppo i personaggi è stata voluta.
      Non sappiamo quasi nulla del protagonista, ma proprio nell’ultima scena, quando tira fuori le fotografie, scopriamo che è sposato e ha un figlio e che la sua famiglia vuole che torni a casa.
      E alla fine solo qui penso si possa comprendere il personaggio, il perché non sia mai tornato a casa o perché abbia dato via la propria medaglia.

      Comunque capisco che vuoi dire, però mi è piaciuto davvero tantissimo!
      Ed è vero, ci sono tanti film in piano sequenza, però questo è spettacolare!

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