Curiosità

Come avvicinare i bambini alla lettura: la mia esperienza

Buonasera lettori! Ieri mi sono imbattuta in un post molto interessante de Il nido del corvo, dal titolo Perché gli italiani leggono poco?, che vi consiglio di leggere. Il suo post mi ha fatta tornare con la mente a quando ero bambina e ho pensato al percorso che mi ha portato a interessarmi alla lettura, fino ad arrivare ad aprire un blog di libri.
I miei genitori non sono lettori forti (mio padre legge fumetti e mia madre principalmente riviste) ma durante l’infanzia mia madre era solita leggere a me e mia sorella una o più storie da un libro olandese che adoravo, Jip & Janneke. Erano racconti incentrati sulle avventure di due fratelli, dell’autrice Anna Maria Geertruida Schimdt, che uscirono su un quotidiano olandese dal 1952 al 1955.be20f102-8c96-11e5-90a5-eae504c2797f_web_scale_0.625_0.625__.jpg
Il mio primo approccio alla lettura scolastica (che ricordi) è avvenuto alle elementari, all’età di circa 7-8 anni. La mia classe, formata in quel momento da 5 bambini, aveva preso parte a un laboratorio; un’ora alla settimana dedicata alla lettura di Harry Potter e la pietra filosofale (In quel momento iniziò il mio infinito amore per Harry Potter!). Un capitolo alla volta, al termine del quale noi bambini eravamo invitati a lasciare le nostre impressioni sulla lettura.
In seguito in classe ci dedicammo alla lettura di Marcovaldo, una raccolta di novelle di Italo Calvino, che la maestra leggeva per noi ad alta voce.cialda-in-ostia-feste-geronimo-stilton-torta-decorazioni-dischi-commestibile.jpg
Incentivata da queste piacevoli esperienze, iniziai ad esplorare la biblioteca del mio paesino e a prendere in prestito libri come la serie di Geronimo Stilton, Piccoli Brividi, Il Battello a vapore, I libri di Roald Dahl, la serie Il club delle Baby-Sitter e una collana per bambine dalle copertine sgargianti di cui non ricordo il nome. Da quel momento è stato un continuo crescendo e oggi posso definirmi una lettrice appassionata.
Premettendo che non tutti i bambini sono uguali e basandomi sulla mia esperienza di lettrice, voglio dare qualche consiglio a chi vuole avvicinare i propri figli, nipoti o fratelli  alla lettura.

  • Leggete le favole della buonanotte

Leggere una storia al bambino prima che si addormenti è un buon modo per farlo riposare meglio, evitando che guardi la televisione o lo smartphone. La luce blu dei dispositivi elettronici sopprime infatti la produzione di melatonina e disturba i cicli del sonno. Meglio quindi una storia della buonanotte, come quelle di cui vi ho parlato qui.

  • Andate in una libreria/biblioteca

Portare un bambino in libreria o biblioteca può essere un ottimo modo per farlo appassionare alla lettura. Il mio consiglio è di lasciarlo esplorare e avvicinarsi ai libri di suo interesse, senza interferire nelle sue scelte. Se, ad esempio, il bambino è appassionato di calcio e trova un libro che tratta quell’argomento, dimostratevi entusiasti e incoraggianti. Magari sarà proprio quel libro ad accrescere il suo interesse per la lettura!

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  • Date il buon esempio

Di recente ho letto su un blog, di cui purtroppo non ricordo il nome, il racconto di una bibliotecaria che aveva incoraggiato un bambino a ordinare un libro di suo interesse (una biografia calcistica). Qualche giorno dopo si era presentata la madre per dire alla bibliotecaria che suo figlio non era un lettore e che il libro poteva tenerselo.
La madre ha ostacolato di fatto un interesse mostrato dal figlio, negandogli la possibilità di avvicinarsi alla lettura.
I genitori dovrebbero essere per primi un esempio per i propri figli. Ciò non vuol dire un genitore debba forzare il figlio a leggere ma, farlo crescere in un ambiente stimolante e mostrargli che la lettura può essere un passatempo alternativo, può essere un modo per accrescere il suo interesse.

  • Stimola la creatività e fantasia

La lettura è un ottimo modo per stimolare la creatività e fantasia del bambino. I libri possono essere un mezzo per dare vita a una discussione, anche creando giochi che lo coinvolgano e gli facciano apprezzare ancora di più la lettura.
Qualche esempio? Al termine del capitolo del libro o di una favola, potreste chiedere al bambino di disegnare i protagonisti della storia seguendo la propria immaginazione e poi di immaginare una nuova storia con gli stessi personaggi.

E voi quali consigli dareste per avvicinare un bambino alla lettura? Vi aspetto nei commenti!

Vedi anche: ∼ I libri della mia infanzia…

 

 

31 pensieri su “Come avvicinare i bambini alla lettura: la mia esperienza”

  1. A parte che quella madre sembra trattare la lettura come una malattia, se fosse venuta da me a dire “Mio figlio non è un lettore e il libro può tenerselo” la tentazione di risponderle “Va bene, se vuole che diventi ignorante come lei” sarebbe stata molto forte.
    Sembra quasi che sfumature come leggere un po’, leggere ogni tanto non siano contemplate: o sì come attività tipica o no per niente.

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  2. Io ti ringrazio tanto non solo per la menzione ma anche per la tua esperienza-consigli che hai scritto sia sotto il mio articolo che in questo qui (a proposito, complimenti!)

    Condivido quanto hai scritto totalmente, ma oltre a questo continuo a pensare che le nuove generazioni abbiano bisogno di una istituzione centrale e indiscutibile.
    Che DEVE ESSERE la scuola, la quale non può più sottrarsi al compito di avvicinare i ragazzi alla lettura.
    E mi dispiace dirlo, ma questa cosa non è più concepita nel sistema attuale.

    Grazie ancora per menzione, per aver condiviso il tuo amore per la lettura e complimenti! 😉

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    1. Grazie a te per avermi dato uno spunto interessante su cui riflettere e anche intraprendere un viaggio nei ricordi della mia infanzia! 🙂
      Grazie mille per i complimenti.
      Concordo ancora una volta con te, purtroppo la scuola non ritiene la lettura importante ed è un vero peccato. 😦

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  3. Bello e molto vero! Ho una bimba di 4 anni emmezzo e non posso che condividere quanto hai scritto. Qui in Spagna propongono moltissime micro letture ai bimbi e devo dire che è molto “utile” … io poi amo raccontarle fiabe inventate da me (il che non so se sia un bene 😂) … ma tutto serve. Soprattutto per identificare temi che già trattano a scuola: le emozioni, le relazioni, la natura, l’ambiente. Cioè diciamocelo. Come si potrebbe vivere senza leggere ??? 🤨 Buona giornata 😊

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  4. Incoraggiare i bambini, non solo alla lettura ma proprio in generale in qualsiasi attività vogliano cimentarsi, penso sia la prima cosa.
    Non forzarli, tipo: devi leggere 10pagine al giorno, la seconda.
    Il buon esempio poi aiuta sempre. Se ci sono dei libri in casa prima o poi il bimbo si incuriosirà.
    La scuola è un tasto dolente. Dipende molto dalle insegnanti. Mia madre, che insegna alla materna, di tanto in tanto legge ai bimbi delle storie e poi fa fare loro un disegno su di esse. Io ricordo che alle elementari in terza avevamo lo scambio libri, poi sparito, ed alle medie l’ora settimanale di narrativa. Invece mio nipote aveva una biblioteca ed una tessera dei libri letti. All’inizio leggeva moltissimo, poi la maestra gli ha detto che doveva andarci più piano perché gli altri bambini leggevano di meno e non era carino che lui avesse tipo 10 libri sulla scheda e gli altri meno della metà e non ha più letto nulla. Ecco, per me è sbagliatissimo che l’alunno più brillante deve adeguarsi al resto della classe.
    Mchan

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    1. Sono d’accordo assolutamente, i bambini vanno incoraggiati ma non forzati.
      Tua mamma fa molto bene, mi sembra una cosa bellissima.
      Purtroppo molti insegnanti non incentivano affatto i bambini, come la maestra con tuo nipote.
      È assurdo che gli abbia detto di leggere meno 😑

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      1. Purtroppo ho notato che da quando c’è una specie di valutazione degli insegnanti tramite l’andamento della classe questi tendono a fare di meno perché se c’è molto divario tra i voti degli alunni si potrebbe pensare che la colpa è degli insegnanti, invece una classe con voti omogenei dà meno noie. Almeno è quello che ho percepito io tramite i miei nipoti ed i figli di mia cugina che sono praticamente coetanei, ma frequentano scuole diverse.
        Che poi, se ci pensi bene, è tutto il contrario. Perché se in una classe di 25 alunni i voti sono tutti mediocri il problema è per forza l’insegnante perché non può essere che non ci sia nemmeno un bimbo più smart della media.
        Comunque per fortuna mio nipote ha cambiato scuola, è andato addirittura all’estero e caso strano è tra i primi della classe. Peccato solo che il piacere di leggere ormai è rovinato 😦
        Mchan

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  5. Fortunatamente, il mio cuginetto ha iniziato a leggere da solo. Io, invece, ho iniziato molto tardi una volta finite le superiori proprio perché nessuno mi ha mai davvero invogliato a leggere.
    Da piccola leggevo molto, poi quando è iniziato il periodo in cui le letture erano imposte ho faticato tantissimo fino agli ultimi anni delle superiori dove ho finalmente trovato libri che mi interessassero davvero.
    Consigli preziosi, i tuoi, grazie!

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  6. Molto bello questo articolo, io ho una bimba piccolina (16mesi) e già le ho preso qualche libro ad esempio quelli che fanno anche i suoni per incominciare ad avvicinarla a questo mondo, non vedo l’ora che arrivi all’età in cui le potrò leggere la favola del buonanotte

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  7. Bellissimo post! Quoto tutto.
    Per me leggeva mio nonno e la nonna raccontava favole inventate da lei sul momento per farci addormentare. Aveva la 5 elementare ma una capacità linguistico espressiva creativa eccellente. Una lode devo farla alla mia prof di liceo e poi a me stessa. Sono una maestra, ho portato avanti decine di laboratori sul piacere di leggere e tra pochi giorni inizierò coi miei alunni a leggere Cipi’. So che lo ameranno perché la loro maestra lo ama già da tanto tempo.

    Mariro’

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  8. Io devo ringraziare la mia mamma, che fin da piccolissima mi metteva in mano libri cartonati con tante immagini e filastrocche che mi leggeva ad alta voce. Oppure a volte, per fare addormentare me e mia sorella, raccontava storie inventate da lei.
    “A scuola con Valentina” (di Angelo Petrosino) è stato il primo libro “da grandi” letto all’età di 8 anni. Ricordo che all’inizio ero un po’ spaventata perché aveva poche figure in confronto a quelli a cui ero abituata, poi mi sentivo super orgogliosa di essere riuscita a finirlo 😂
    Da lì non mi sono proprio più fermata. Tra la serie di Valentina, Geronimo Stilton e il Battello a Vapore c’era sempre qualcosa di nuovo da scoprire.
    La scuola anche deve fare la sua parte, il problema è che spesso si tratta di scelte imposte a cui seguono noiosissime schede da compilare. Però ricordo con piacere la mia prof di italiano di seconda media e quella del bienno al liceo. La prima aveva creato una piccola biblioteca in classe, e ogni mese ci assegnava sul libro sulla base dei nostri gusti e preferenze; la seconda ci dava da leggere 2/3 libri durante l’anno (tutte scelte sempre molto valide) e poi a giugno una lista corposa da cui pescare quello che più ci interessava durante le vacanze!

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    1. Che bello che tua mamma vi raccontava storie inventate da lei per farvi addormentare 😍

      Bellissima anche la scelta della tua prof di una biblioteca in classe.
      I professori dovrebbero incentivare alla lettura, mentre spesso accade il contrario purtroppo

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