Scrittura

Le fasi emotive che ho attraversato da aspirante scrittrice

Buongiorno lettori! Siccome il mio post di qualche mese fa (Self publishing: 5 cose che avrei voluto sapere prima di autopubblicare il mio romanzo) vi era piaciuto, torno a parlare della mia esperienza da aspirante scrittrice. In particolare voglio parlarvi delle fasi emotive che ho attraversato dalla pubblicazione di Somnium. 

Vi porterò in un viaggio psicologico sui miei sentimenti nelle varie fasi del progetto, dall’idea ai giorni attuali.

Creatività

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La prima fase è stata ovviamente la fase creativa, che ha riguardato la stesura di Somnium, durata un anno e mezzo. Questo è stato forse il periodo più tranquillo, perché la mia testa non era ancora affollata dai pensieri riguardanti il marketing e tutti i problemi che sarebbero poi sopraggiunti.


Stanchezza

giphy.gifDopo la stesura è arrivata la fatidica fase di editing, durata parecchi mesi. In quel periodo ho riletto tantissime volte il mio libro (io, Gloria e la mia fantastica sorella), passando al setaccio ogni parola dell’intero libro, alla ricerca di errori o incongruenze. È stato un periodo stressante e frustante, non sembrava finire mai!


Incertezza

giphy (7).gifMentre il libro stava per uscire è arrivata la fase di incertezza. Mi continuavo a chiedere se il pubblico lo avrebbe gradito e soprattutto se, data la particolarità del tema trattato, sarebbe stato capito.


Felicità

giphy (1).gifQuando il libro è finalmente uscito tutta l’ansia e la frustrazione sono svanite, sostituite dalla felicità! Quasi due anni di lavoro e finalmente io e Gloria abbiamo avuto il nostro gioiellino tra le mani. È stata un’emozione unica vedere finalmente Somnium davanti ai miei occhi!

Non riuscivo a crederci!


Soddisfazione

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Con la felicità è arrivata anche la soddisfazione per essere riuscire a dare vita a quella che era soltanto un’idea nelle nostre teste. In quel periodo ci siamo dette tantissime volte quanto eravamo orgogliose l’una dell’altra. Sono arrivate anche le prime reazioni positive, il che ha aiutato ad aumentare la nostra soddisfazione personale.


Delusione

giphy (3).gifHo dedicato un intero post a come reagire alle critiche negative, ma la verità è che ancora devo imparare a farlo. È impossibile piacere a tutti i lettori (non ci riescono nemmeno i colossi della letteratura) e quindi è inevitabile che prima o poi arrivino anche le temute critiche negative. La prima recensione negativa non si scorda mai, purtroppo!


Yo-yo

giphy (4).gifVoi aspiranti scrittori là fuori, non negatelo! Anche voi siete passati dal pensare che il vostro sia il libro più bello mai scritto al credere che sia una schifezza immane! In questa fase, che chiamerò yo-yo, sono passata di continuo dall’entusiasmo alla tristezza.


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Frustrazione

Ci sono stati alcuni momenti di frustrazione, durante il duro lavoro di marketing non stava dando i risultati sperati. La verità è che tutti pensiamo che il nostro libro venderà migliaia di copie, che tutti abbiano voglia di leggere il nostro volume in mezzo a milioni di altri. Poi la realtà è decisamente diversa!


Learning

giphy (10).gifQuesta è la fase in cui ho imparato (e lo sto tutt’ora facendo) tantissime cose sulla scrittura. Oggi cambierei tantissime parti di Somnium, questo perché il mio stile è maturato e si è evoluto. Ho acquisito nozioni che non avevo due anni fa e ciò è stato possibile grazie a tutto il processo descritto sopra. Ormai non posso più cambiare ciò che ho già pubblicato, ma posso mettercela tutta per mettere a frutto gli insegnamenti acquisiti.


Al momento il mio umore nei confronti di Somnium è molto altalenante! Ci sono giorni di soddisfazione, ansia, felicità o insicurezza. Ma penso che tutto sommato sia normale, non credete?

Se volete darmi una mano e rendermi felice potete acquistare Somnium qui! 😉

10 pensieri su “Le fasi emotive che ho attraversato da aspirante scrittrice”

  1. Stesura e pubblicità sono i due aspetti della scrittura che meno sopporto.
    Rileggere infinite volte un testo che già conosco, mi stressa molto, così finisce spesso che mollo tutto a metà strada.
    La pubblicità è una cosa alla quale non sono in grado di dedicarmi, quindi ho deciso di lasciarla perdere.
    Sul resto, non posso che darti ragione: si pubblica solo per la convinzione di aver scritto qualcosa di buono, e si rinnega tutto per la consapevolezza di dover migliorare.

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  2. Io scrivo tanto, pubblico poco perché credo che senza una buona dose di fortuna e qualcuno importante che si occupa della distribuzione e promozione dopo la pubblicazione, anche un capolavoro non ha speranze. Ora to lavorando al mio primo romanzo, (in precedenza ho pubblicato solo raccolte di racconti), m l’ho scritto nel 1995 ed è rimasto nel cassetto sino ad un paio di anni fa quando un amico ha deciso di metterci mano e dargli una potente spolverata. Così è diventato un romanzo scritto a quattro mani, ma non so se sarà pubblicato.

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  3. Qui non vale il gioco celo-celo-manca perché le fasi da te descritte le ho tutte, più una: la mia amica incrollabile, inscalfibile e onnipresente ANSIA. Accanto a tutte le altre c’è sempre lei, pronta a risaltarmi addosso dicendomi: “Sicura, cara, che ce la farai? Io non credo proprio!”
    Dobbiamo conviverci, farcene una ragione di quello che è più grande di noi (o di ciò che è inevitabile, come le critiche negative) ma soprattutto non arrenderci, andando a cercare la cazzimma per affrontare tutto questo. é un lavoro quasi sempre ingrato, ma dovremo cominciare da qualche parte, no?

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