Film

Your Name: il filo rosso del destino

Buongiorno lettori! Qualche giorno fa ho visto su Netflix Your Name, il bellissimo anime di Makoto Shinkai, suggeritomi dal blog Milioni di particelle. Your Name è uscito nel 2016, ottenendo un grandissimo successo di pubblico e critica. Non voglio soffermarmi sulla recensione del film (perché ormai ne hanno parlato tutti), sebbene sia davvero stupendo, ma piuttosto sulla leggenda del filo rosso del destino, ben presente nell’anime.

Mitsuha è una studentessa delle superiori, che vive in una piccola realtà di montagna. Vive in un tempio insieme alla nonna e alla sorella, ma sogna di trasferirsi in una grande città. Parrallelamente, Taki, uno studente liceale, che lavora come cameriere in un ristorante di Tokyo; si sveglia nel corpo della ragazza, mentre Mitsuha in quello del ragazzo.

“Ovunque tu possa essere nel mondo… Verrò a cercarti”

In tutto il film i due protagonisti sono legati da un filo rosso, che nella realtà è un simbolo di una leggenda di origine cinese, diffusa in Giappone.

Secondo questa leggenda ogni invidivuo, dalla nascita, è legato alla propria anima gemella da un filo rosso intorno al mignolo della mano sinistra. Il filo non può spezzarsi e le due persone sono destinate, prima o poi, a incontrarsi e a sposarsi.

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∼ La Leggenda

Wei, orfano di entrambi i genitori fin da piccolo, aveva il desiderio di sposarsi e avere una grande famiglia; ma non era mai riuscito a trovare una donna che volesse diventare sua moglie.

Un giorno, durante un viaggio, Wei incontrò, sui gradini di un tempio, un anziano che stava leggendo un libro. Wei gli chiese che cosa stesse leggendo e lui rispose di essere il Dio dei matrimoni e che la futura moglie di Wei ora era una bimba di tre anni; avrebbe dovuto attendere ancora quattordici anni prima di conoscerla. Wei era deluso, ma notò che l’uomo aveva un sacco. L’anziano spiegò che conteneva il filo rosso che serviva per legare i piedi dei mariti e delle mogli. Un filo invisibile e impossibile da spezzare, che lega per sempre due persone, indipendentemente dagli eventi che vivranno.

Wei, che voleva scegliersi da solo una moglie, ordinò al servo di uccidere la bambina che sarebbe diventata sua moglie. Il servo eseguì l’ordine, ma la bambina sopravvisse, riportando una ferita alla testa.

Gli anni passarono e Wei non aveva ancora trovato una moglie finché, quattordici anni dopo incontrò una ragazza proveniente da una famiglia agiata, di cui si innamorò e che sposò.

La ragazza portava sempre una fasciatura sulla testa, che non toglieva mai. Diversi anni dopo le loro nozze, Wei chiese alla moglie che cosa aveva fatto alla testa e lei gli spiegò, in lacrime, che all’età di tre anni fu accoltellata da un uomo. In quel momento Wei si ricordò dell’anziano fuori dal tempio e del servo, e confidò alla donna di essere stato lui a ordinare l’assassinio.

Nonostante la verità, Wei e sua moglie da quel giorno si amarono più di prima, godendosi una vecchiaia felice e onorata.

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Fonte: http://www.ilbazardimari.net

Nonostante la storia sia effettivamente un po’ raccapricciante, soprattutto per le azioni dell’uomo, la leggenda del filo rosso è davvero curiosa.

E voi credete che le persone siano legate indissolubilmente? Vi aspetto nei commenti!

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