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Ho visto gli ultimi episodi di Unbreakable Kimmy Schmidt [RECENSIONE]

Buongiorno lettori! Oggi voglio parlarvi della seconda parte dell’ultima stagione di Unbreakable Kimmy Schmidt, uscita qualche giorno fa su Netflix. Parte dell’articolo conterrà spoiler, ma vi avviserò in tempo, in modo che possiate fermarvi prima. Non mi preoccuperò invece degli spoiler riguardanti la prima parte della stagione, uscita quest’estate.

La serie segue la protagonista Kimmy Schmidt, una giovane donna che per gli ultimi quindici anni è stata reclusa in un bunker sotterraneo dal reverendo di una setta. Con una nuova vita da ricominciare Kimmy si trasferisce a New York, dove conosce l’aspirante ed eccentrico attore Titus, la sua affittuaria Lillian e una signora dell’alta società, Jacqueline.

Nella prima parte della quarta stagione abbiamo visto Titus cercare di riconquistare (senza successo) il suo ex Mikey, impegnato in una nuova relazione. Nel frattempo la sua carriera è ancora zoppicante, al punto che dirige una recita scolastica. Jacqueline invece si dedica al suo nuovo lavoro come manager e Lillian fa la conoscenza dei figli del suo defunto fidanzato Archie. Kimmy si ambienta nel suo nuovo posto di lavoro, dove è circondata da millennials e nel frattempo inizia a scrivere un libro per bambini.

In questa stagione vengono affrontati temi caldi e attuali, come il movimento #MeToo e le molestie sul luogo di lavoro. Quando si trattano tematiche di questo tipo, il rischio di andare oltre o risultare politically correct è alto, ma Unbreakable Kimmy Schmidt riesce a trovare il giusto equilibrio di comicità. Dopotutto è proprio l’umorismo bizzarro il perno della serie, che nonostante in alcuni momenti possa risultare davvero assurda, a livello di scrittura è una delle migliori serie umoristiche di Netflix.

Credo però che l’idea di frammentare una stagione che conta appena dodici episodi in due parti sia stata una mossa sbagliata. La durata dei singoli è troppo breve ed essendo un tipo di serie “veloce”, in questo modo si perde la sua fluidità. Io stessa non ricordavo molto la trama degli episodi visti mesi prima e sono dovuta tornare a rileggerla.

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Attenzione: a partire da qui il post conterrà spoiler

Nella seconda parte della stagione ritroviamo i personaggi al punto in cui li avevamo lasciati. Kimmy si trova ad affrontare i fantasmi del passato, che non è riuscita a dimenticare neppure con la psicoterapia. Nonostante voglia lasciarsi l’esperienza del bunker alle spalle, l’incontro con Donna Maria – diventata nel frattempo un’imprenditrice di successo – le fa capire che ha ancora molto su cui lavorare. Non può fare a meno di chiedersi come sarebbe stata la sua vita se non fosse stata rapita dal reverendo e la risposta arriva con un episodio di cinquanta minuti. In questo speciale (una parodia del film Sliding Doors) vediamo un futuro alternativo per Kimmy e il resto dei personaggi, al termine del quale la donna capisce che tutto è accaduto per una ragione e riesce finalmente ad accettare ciò che le è successo.

Devo essere sincera, non sono una fan degli episodi “What if”, soprattutto se occupano così tanto spazio all’interno di una stagione, ma in questo caso la riuscita è piuttosto buona e rilevante ai fini della caratterizzazione di Kimmy.

Dopo essersi licenziata da Giztoob, che vendeva i dati personali dei propri clienti alle aziende, Kimmy prova a lanciare il proprio libro, che ottiene grande successo con il selfpublishing. Anche se non è mai andata a Londra come aveva sempre sognato, per la donna la serie si conclude nel modo più dolce possibile, con l’apertura di un parco dei divertimenti basato sul proprio libro.

Titus è uno dei personaggi chiave della serie e anche uno dei più eccentrici. Probabilmente una persona del genere nella vita vera finirei per odiarla: Titus è infatti estremamente narcisista ed egoista. Eppure si finisce per amarlo e tifare per lui. In questa seconda parte della serie la carriera di Titus arranca ancora, finché un’opportunità non gli si presenta quando diventa parte del musical Cats. Nonostante venga licenziato molto presto, Titus viene scritturato ne Il Re Leone. Con un carriera che sembra finalmente propendere per il verso giusto, l’uomo si riavvicina a Mikey, con il quale avrà due bambini.

Un po’ sottotono sono invece le storyline di Jacqueline e Lillian, anche se entrambe alla fine riescono a trovare la felicità. La prima come manager e con un nuovo amore; e la seconda diventando la nuova voce della metropolitana di New York.

Un lieto fine dunque per tutti i personaggi, che ci hanno accompagnato nel corso di quattro stagioni. Non è mai facile dire addio a una serie, ma Unbreakable Kimmy Schmidt è quel tipo di show con una comicità che non può durare in eterno e, anche se avrei voluto maggiori approfondimenti su alcune situazioni, (come il riavvicinamento tra Titus e Mikey) è finita al momento giusto.

 

 

 

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