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In attesa del remake statunitense, ho visto Quasi Amici ed ecco cosa ne penso

Buongiorno lettori! Come state?

Siccome a breve uscirà nelle sale The Upside, il remake del film francese Quasi amici, ho deciso di recuperare quest’ultimo, che potete trovare tranquillamente su Netflix (con il nome di Intouchables) e ho deciso di parlarvene brevemente. Ecco cosa ne penso!

Philippe è un rampollo di una famiglia nobile, con una figlia e vedovo da poco. In seguito a un incidente di parapendio è rimasto paralizzato dal collo in giù e ha bisogno di continua assistenza per affrontare la vita di tutti i giorni. Durante i colloqui di lavoro per la ricerca di un badante, si presenta a casa di Philippe un immigrato senegalese, Driss. A Driss non interessa il posto di lavoro, vuole soltanto la firma dell’uomo per ottenere il sussidio di disoccupazione. Philippe decide però di assumerlo, nonostante non abbia referenze o esperienza sul campo.

1200x630bbQuello che doveva essere un rapporto di lavoro diventa così un legame molto più profondo, a doppio senso. Sia Philippe che Driss hanno bisogno l’uno dell’altro, bisogno di qualcuno in cui riporre la propria fiducia, qualcuno con cui aprirsi e tornare a vivere. Driss è andato oltre all’apparenza e ha visto in Philippe un uomo. Ed era ciò di cui lui aveva bisogno, dopo essere sempre stato trattato come un disabile fin dall’incidente.

Questo film mi ha stupita più di quanto credessi possibile. Quasi amici non è una commedia divertente, sebbene strappi più di una risata, ma è quel tipo di film che ti fa ridere e piangere allo stesso tempo e che ti porta a riflettere anche quando hai smesso di guardarlo da un pezzo. È un film toccante e che apre le porte alla conoscenza della vita di un disabile e delle difficoltà che deve affrontare. Ma lo fa con un pizzico di ironia e ritraendo un legame straordinario.

Ho amato il personaggio di Driss, che è ben lontano dall’essere perfetto e all’inizio può far storcere il naso. Ma l’umanità che lo contraddistingue finirà per farsi strada nei vostri cuori, come ha fatto in quello di Philippe, che ha visto in lui qualcosa che valeva la pena di esplorare. Oltre alla sceneggiatura davvero ben scritta, il film è retto dalle riuscitissime performance degli attori principali François Cluzet e Omar Sy, che con simpatia e commozione hanno dato vita a un film che è impossibile non amare.

Se non avete Netflix potete recuperarlo in DVD o Bluray a poco più di 8€.

Se volete approfondire la storia vera da cui è stato tratto il film potete acquistare il libro scritto da Philippe qui.

51f+A-SwakL._SX323_BO1,204,203,200_.jpgRampollo di nobile famiglia, ricco, colto, affascinante e amante delle cose belle e raffinate, Philippe è paralizzato dal collo in giù a seguito di un incidente di parapendio. Non è la prima tremenda prova a cui la vita lo ha sottoposto: ha perso da poco la sua splendida e amatissima moglie, affetta da una rara forma tumorale. Philippe combatte coraggiosamente e ostinatamente con il proprio corpo, con il ricordo straziante di lei e con l’idea di essere un uomo inutile, finito, e per farlo usa tutti gli strumenti possibili, dall’impegno sociale all’attaccamento ai piaceri della vita. In questa sua battaglia ha un’arma speciale: il suo badante, un immigrato algerino appena uscito di galera, che entra un giorno nella sua vita “ingessata” con l’energia di un tornado e diventa immediatamente il suo “diavolo custode”. Il loro rapporto di dipendenza reciproca e lo scontro ravvicinatissimo e spesso spericolato tra le loro culture si trasforma presto in un legame solido e nello stesso tempo turbolento, punteggiato da episodi irresistibilmente comici e autenticamente commoventi.

12 pensieri su “In attesa del remake statunitense, ho visto Quasi Amici ed ecco cosa ne penso”

  1. Ha il pregio di essere un feel good film, che ti fa stare bene mentre lo guardi. Anche a me aveva sorpreso molto, ed é per questo che non credo andró a vedere il remake, per quanto mi piacciano molto sia Cranston che Hart.

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  2. Lo vidi al cinema quando uscì e l’ho rivisto non so qiante volte, ma mi fa sempre morire dal ridere e mi rende felice vedere una rappresentazione della disabilità decente!💙

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