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Life Sentence: la vita dopo il cancro in una serie tv con Lucy Hale

Life sentence è stata cancellata da parecchi mesi ormai, ma io la sto seguendo adesso su Infinity. Ho sentito un’infinità di critiche su questa serie e non sapevo bene che cosa pensare, in quanto ero davvero elettrizzata di vederla.
Al momento ho visto sei puntate, ma posso dire che mi sta davvero piacendo e voglio spiegarvi perché!

Stella Abbott, una venticinquenne statunitense, da ormai otto anni ha un cancro terminale e sa che le restano pochi mesi da vivere. Ha accettato il suo destino, così come la famiglia e il marito, che ha conosciuto durante un viaggio a Parigi.
La sua vita subisce però una svolta quando le viene rivelato che la cura sperimentale alla quale si è sottoposta ha funzionato, e Stella è completamente guarita dal cancro.
Con la lieta notizia, la ragazza scopre però diversi segreti, che la famiglia le ha nascosto per assicurarle una vita tranquilla.
Con una nuova vita da imparare a vivere, Stella si ritrova inevitabilmente in difficoltà.

La caratteristica che mi ha colpito in questa serie tv è che non si focalizza esclusivamente sulla protagonista, ma mostra quanto il cancro coinvolga la famiglia del malato.
Non vediamo solo Stella che deve imparare ad affrontare una vita che credeva finita, ma poco alla volta emerge il dolore che le persone vicine a lei hanno nascosto per otto lunghi anni.
Vediamo il mondo attraverso gli occhi della ragazza, scoprendo segreti ed omissioni.
Non è solo Stella ad aver lottato contro la malattia, così hanno fatto i suoi famigliari.
Il matrimonio che credeva perfetto tra i suoi genitori si è rivelato una recita, così come le vite del fratello e della sorella.
Ho apprezzato in modo particolare il fratello di Stella, che a mio parere è uno dei personaggi più riusciti dello show.
Nelle prime puntate ci viene mostrato come un ragazzo menefreghista della vita e delle persone che gli stanno accanto.
Non ha un lavoro, si fa mantenere dal padre, spaccia droga e passa da una donna all’altra. Anche la sua è però una maschera, che si è costruito per sopravvivere alla malattia di Stella e garantirle una vita migliore.

La trama è originale perché a differenza dei soliti film sul cancro, si focalizza sulla guarigione e la vita dopo la rivelazione.
Una vita che si dimostra essere non facile, soprattutto per una ragazza abituata da sempre ad essere accontentata da chi le sta accanto.
Senza un diploma ed esperienza lavorativa deve ricominciare da zero, così come nel suo matrimonio, che non è più la bolla perfetta che il marito le ha creato in quelli che dovevano essere i suoi ultimi mesi di vita.
Stella scopre che il marito non è l’uomo perfetto che adora i suoi stessi film o dormire abbracciati per tutta la notte.
Le divergenze riusciranno a tenere in piedi il loro matrimonio? Non ci resta che scoprirlo, almeno fino alla fine delle tredici puntate.
Purtroppo non avremo la possibilità di andare oltre.
Un vero peccato, perché secondo me è una serie tv che intrattiene, non mancando di affrontare tematiche più profonde.
Sinceramente non capisco tutte le critiche.

E voi conoscete Life Sentence? Che ne pensate?

4 pensieri su “Life Sentence: la vita dopo il cancro in una serie tv con Lucy Hale”

  1. La sto guardando anch’io. A me non è che faccia impazzire, è quella serie che si lascia vedere e che distrae per un’oretta. Trovo i personaggi tutti un po’ troppo sopra le righe. Per non parlare della guarigione che è stata praticamente un miracolo. Non mi stupisco non ci sia una seconda stagione.
    Mchan

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  2. Penso di non aver visto più di cinque o sei puntate e penso anche di non aver mai capito se mi piacesse o meno. Ero incuriosita dal fatto che trattasse prevalentemente della guarigione piuttosto che del cancro in sé, ma ad un certo punto è diventata di una leggerezza a tratti fastidiosa. Sono d’accordo che, se trattato in maniera pesante, una serie sul cancro si riveli un malloppo, ma nemmeno in maniera così elementare a mio avviso 😥

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