Curiosità, Scrittura

Come dovrebbe essere un romanzo autopubblicato

Buongiorno a tutti i lettori! In passato vi ho parlato delle caratteristiche che dovrebbe avere il libro perfetto (qui e qui), ma in questo post mi soffermerò sulle qualità che dovrebbe o non dovrebbe avere (per me) un libro self.

[Ho scritto questo post nel 2018, ma ho pensato di rivederlo e riproporlo.]

UNA BELLA COPERTINA

Sarò superficiale, ma anche se un libro è autopubblicato, dovrebbe avere una bella copertina, che invogli il lettore all’acquisto. Troppo spesso vedo libri self che hanno un font o delle immagini orribili e, credetemi, non attirano l’attenzione per i giusti motivi! Capisco che l’autore spesso non voglia spendere soldi per far realizzare la copertina da un professionista (soprattutto agli inizi), ma con un po’ di impegno è possibile ottenere un buon risultato. Esistono diversi siti dai quali è possibile prendere immagini per usi commerciali e anche programmi appositi per aggiungere il testo.
Io, ad esempio, uso il sito gratuito Canva.
Come esempio voglio citare la bellissima copertina di Heartstopper, uscito prima in self e distribuito poi con una casa editrice, che ha mantenuto la copertina originale.
Tra i libri self che ho letto, ho apprezzato molto le copertine della saga Il Lascito di Stefano Caruso.


UNA REVISIONE ATTENTA

Da lettrice e blogger mi è capitato spesso di leggere autori emergenti e una cosa che proprio mi infastidisce è quando trovo tantissimi errori. Ovviamente può capitare che sfugga qualche piccolo dettaglio (è successo anche a me), ma trovarsi di fronte un libro con errori in ogni pagina è inaccettabile.

Non dico che sia obbligatorio rivolgersi a un professionista, ma far leggere il romanzo ad altre persone è molto importante. Io, avendo scritto un libro a quattro mani, ho potuto contare sulla mia coautrice. Eppure, nonostante fossimo in due a fare lo stesso lavoro, abbiamo preferito affidarci anche a mia sorella che lavora nel campo della traduzione.


UN FINALE CURATO

Da scrittrice so che il finale è uno dei momenti più importanti della stesura del manoscritto. C’è chi segue la scaletta lasciandolo per ultimo e chi invece lo scrive fin dall’inizio. Comunque sia è un momento determinante, che mette la parola fine al romanzo.

Io stessa ho sognato quell’ instante a lungo mentre scrivevo il libro. Il momento in cui avrei potuto dire davvero di aver scritto un romanzo, in cui avrei potuto finalmente condividerlo con il resto del mondo.

Il rischio di sbagliare il finale è però alto, soprattutto per la fretta di finire. Credetemi questo stato d’animo si rifletterà nel libro se non prestate attenzione. Ho letto romanzi che promettevano benissimo e poi sono andati via via peggiorando sempre di più. Un vero peccato!


NO ALL’AUTOPROMOZIONE INVASIVA

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Pensavate che sarebbe tutto finito una volta pubblicato il libro? No!

Il vero lavoro dell’autore autopubblicato inizia nel momento stesso della pubblicazione. Barcamenarsi tra i social e blog vari in cerca di pubblicità è stressante, ma state attenti a non autopromuovervi nel modo sbagliato. Nessuno vuole essere forzato a comprare il vostro libro!

Spesso mi capita che autori mi contattino privatamente per suggerirmi di acquistare il loro libro e se per caso dico di non essere interessata in quel momento, mi scrivono a distanza di settimane per chiedermi se ho cambiato idea.
Altre volte ho ricevuto email anonime di persone che mi suggerivano “casualmente” una lettura che avevano trovato navigando sul web o in libreria, quando era palese che fossero gli autori stessi a scrivermi per autopromuoversi!


UNA CAMPAGNA EFFICACE

Come dicevo, per vendere non è sufficiente pubblicare il libro, ma è importante pianificare la campagna marketing con largo anticipo.
Mi capita spesso di vedere scrittori condividere il link del proprio libro su facebook e pensare che sia sufficiente a vendere.
La verità è che quel tipo di post risultano fastidiosi e si perdono tra le altre notizie del feed.
Da lettrice ho acquistato libri self e quelli che mi colpiscono di più sono sempre promossi in modo originale e poco invasivo.
Un’autrice che seguo su instagram, ad esempio, pubblica spesso strisce tratte dal fumetto che ha pubblicato e sono stati proprio quei contenuti gratuiti a invogliarmi all’acquisto.
Non abbiate paura a contattare bookblogger o influencer, chiedete recensioni e promuovete il vostro libro in modo intelligente!


Questi erano i miei “consigli” per tutti gli autori che come me cercano di ritagliarsi uno spazio in questo folle mondo del selfpublishing. Spero di non essere sembrata pretenziosa con questo post, anche a me è capitato spesso di sbagliare!

Se volete approfondire tutti gli altri aspetti di come penso dovrebbe essere un romanzo perfetto, vi rimando a questi due post:

14 pensieri su “Come dovrebbe essere un romanzo autopubblicato”

  1. Consigli utilissimi e sinceri, la promozione io la farei postando sui social senza contattare direttamente in maniera così ossessiva… al massimo chiederei a pochi intimi di spargere la voce 😀

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