Recensioni

I Figli di Dio di Glenn Cooper [RECENSIONE]

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E non poteva mancare l’ultimo capitolo della trilogia de “Il segno della croce”.

“I figli di Dio” è l’ennesimo, a mio parere, capolavoro dell’autore.

La penna di Glenn Cooper colpisce e soprattutto stupisce ancora.

“Tre Vergini Tre miracoli Una minaccia”.

Nonostante un inizio, a mio avviso, un po’ fiacco, il professor Calvin Donovan è riuscito a catturare la mia attenzione, addentrandosi in misteri e segreti celati dietro il concepimento di tre vergini, rifiutati dalla Chiesa come miracoli.

“A me sembra che le uniche due spiegazioni razionali e scientificamente valide delle gravidanze delle ragazze, il rapporto sessuale e l’inseminazione artificiale, siano state già scartate. La loro innegabile verginità anatomica le esclude in odo assoluto. Questo ci lascia con un’unica alternativa, di cui non so molto di più di quanto ho letto su Wikipedia, ovvero la partenogenesi, la riproduzione asessuata in cui l’embrione si sviluppa senza alcuna fecondazione”.

Termini scientifici. Non nascondo il fatto di aver preso un’enciclopedia e di aver cercato in cosa consistessero tali processi scientifici. D’altra parte, è proprio questo che mi piace dello stile cooperiano: tenere sempre in allenamento la mia mente, stimolando la mia curiosità e coinvolgendomi nella storia, usando ogni tipo di strumento, che sia il termine tecnico o una banale frase minima.

Come sfondo della vicenda troviamo la sua salda amicizia col pontefice Celestino VI, fotocopia del nostro amato Papa Francesco.

Il nostro professore , meno marpione ma pur sempre affascinante, questa volta, ha a che fare con qualcosa che ha messo in discussione i veri valori base della cristianità, mettendo in crisi l’istituzione papale.

Non spoilero ma credo che tutti sappiano che il nodo della matassa sarà astutamente trovato e sciolto.

Ci sono personaggi secondari che sono stati utili alle indagini; tra questi ricordiamo il fedele dottorando/ormai amico Joe Murphy. Non anticipo chi siano gli altri coprotagonisti e non dico nemmeno chi sia il cattivo della storia.

Leggete il libro.

Scritto bene, sviluppo dell’intreccio avvincente, suspance presente: Bingo!

Glenn Cooper e le sue combinazioni vincenti.

5 pensieri su “I Figli di Dio di Glenn Cooper [RECENSIONE]”

  1. Di Glenn Cooper ho letto solo La biblioteca dei morti, che mi è piaciuto da impazzire, poi chissà perché non ho più preso nient’altro di suo, sebbene lo veda sempre sullo scaffale della Feltrinelli. Dovrei rimettermi in pari anche con il suo lavoro, sì sì!

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    1. “La biblioteca dei morti” è stato il suo capolavoro… posso dire che ha sfondato con quel masterpiece. Continua a leggere gli altri capitoli della trilogia e vedrai che Will Piper continuerà a coinvolgerti. Fammi sapere 🙂

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