Interviste

Intervista a Stefano Caruso, autore di Shameland

Ciao a tutti i lettori del blog! Oggi voglio parlarvi di un libro di cui vi ho già accennato in passato: Shameland. In questa occasione scopriamo qualcosa in più sul libro e l’autore che lo ha scritto.

∼ Benvenuto sul blog Il lettore curioso, Stefano! Raccontaci un po’ di te e del tuo romanzo Shameland ai lettori che ancora non ne hanno sentito parlare.

Parto da Shameland: è un romanzo che dissacra il fantasy, lo fa a pezzi e li disintegra.

Quante volte nei fantasy ci sono personaggi che vengono definiti pazzi ma alla fin fine non sono niente di che? Ecco in Shameland non ce n’è uno normale, ma è soprattutto il protagonista a essere completamente pazzo, del tutto. Ho voluto creare un personaggio senza un minimo freno, volgare, tanto volgare, cresciuto in un branco di cani, che non conosce alcuna morale e che non ha idea di quello che fa.

Una scena che descrive la cosa alla perfezione si trova nel capitolo 2 “Folle Battaglia”, quando lui uccide anche i suoi, solo perché pensava che la battaglia la vincesse chi ammazzava più persone.

È il romanzo perfetto per chi vuole leggere qualcosa di fresco e non si scandalizza per volgarità e black humor.

Il punto di forza di Shameland, che lo differenzia dalle altre parodie, è l’originalità del tutto, e in particolare dei dialoghi dei personaggi e della loro follia. Alcuni sono personificazioni di problemi dei fantasy come Dump, da infodump. Posso dire che non c’è nulla come Shameland. Non posso dire che è un romanzo che piacerà a tutti, perché non tutti apprezzano l’umorismo nero e il no sense che ne fanno parte.

Io sono un ragazzo/quasi uomo che vuole fare lo scrittore.

Ho studiato per anni prima di scrivere un vero romanzo, e ho trovato nella scrittura un modo di esprimermi, so che non è un mestiere facile, non solo dal punto di vista economico, scrivere bene e mantenere un livello qualitativo omogeneo per un intero romanzo è dannatamente tosta.

E, se posso, direi che scrivere una parodia fatta davvero bene sia una tra le cose più difficili in assoluto da fare: servono idee nuove in ogni pagina, dialoghi freschi, brillanti, frecciatine pertinenti e ben amalgamate con la storia, è davvero complicato.

C’è tanto del mio umorismo quotidiano in Shameland, io certe battute le farei anche nella vita reale.

Un’ultima cosa che direi di me è che sono un romantico, profondamente innamorato di una ragazza che ormai ho perso, scrivo per sentirla ancora accanto.

∼ Com’è nata l’idea di scrivere un libro che si prende gioco dei fantasy pieni di cliché che popolano il mercato odierno?

L’idea è nata all’inizio del 2015, dopo aver letto l’ennesimo fantasy fotocopia senza senso pubblicato da una CE. Le recensioni erano entusiastiche, completamente distaccate dalla realtà.

Mi sono detto: “Possibile che non ci sia più nessuno che fa sentire il suo dissenso? Qualcuno che vuole storie nuove, fresche, che si sia scocciato di essere letteralmente preso in giro dalle CE?

Trovo inammissibile che un romanzo edito e pubblicato da una CE contenga stupidate come baliste appese ai muri, o una scrittura sciatta tipo la frase “si materializzò dal nulla” ripetuta ogni 3 pagine per fare entrare in scena un personaggio. O addirittura che un romanzo contenga mezzi scopiazzamenti da Dragonball, non so se pensano che chi legge fantasy sia un idiota o che altro hanno in mente…

Come sono stufo di cattivi completamente scemi, non penso di essere l’unico, e faccio due esempi che forse potranno far arricciare il naso a qualcuno: Voldemort e Galbatorix.

A me Harry Potter piace, ma trovo che Voldemort non abbia il minimo carisma una volta entrato in scena in prima persona, senza contare che fa scelte spesso idiote. Tralasciando i problemi strutturali di una saga dove il cattivo al posto di sgozzare un neonato gli lancia un incantesimo che potrebbe ritorcerglisi contro, ma perché non ha nascosto un Orcrux nella Fossa delle Marianne? O sull’Everest? O anche semplicemente in fondo all’Oceano? O anche, perché diavolo si porta Nagini in battaglia e non lo ha buttato sull’Isola dei Serpenti, così col piffero che riuscivano a beccarlo? Per motivi di trama, ed è quello che mi fa sentire preso in giro come lettore.

Galbatorix in Eragon anche è un idiota, all’inizio viene presentato come un mostro devastatore, in grado di distruggere tutto con uno schiocco di dita, e poi… dopo 4 romanzi lui è ancora seduto lì sul suo trono come un fesso, ad aspettare la morte…

Io volevo tranciare una linea netta, ed è anche il motivo per cui ho voluto esordire con un romanzo così rischioso come pubblico, volevo che si percepisse uno stacco tra me e tutto il resto.

Un qualcosa proprio a livello concettuale, voglio essere onesto con chi mi legge.

∼ Nonostante tu faccia dell’humor sul fantasy, è un genere che ti capita di leggere? Se sì, quali sono i tuoi autori preferiti?

Io sono del parere che per criticare una cosa bisogna conoscerla. Quindi sì, lo leggo spesso e posso dire che è il mio genere preferito, ma col tempo mi sembra di leggere sempre la stessa storia, non so se rendo l’idea.

Infatti ho virato più sulla fantascienza ultimamente.

Penso che Shameland non avrebbe potuto essere altrettanto efficace, se non avessi una conoscenza profonda del genere.

I miei autori preferiti sono: Uberto Ceretoli, George R. R. Martin e Andrzej Sapkwoski (anche se preferisco i suoi racconti ai romanzi, un po’ banalotti e scritti nemmeno così bene secondo me), tutti autori comunque con una visione “cinica” del fantasy.

∼ Shameland è la tua prima opera pubblicata? Per quale motivo hai scelto proprio la strada del selfpublishing?

Sì, è la mia prima opera pubblicata.

La strada del self è stata una scelta di coerenza, dato che c’è anche una critica a un certo modo delle CE di pubblicare fantasy ritenendolo un genere di Serie B. Ma anche una scelta per preservare l’integrità del romanzo, penso che qualsiasi CE prima di pubblicarlo l’avrebbe menomato di tutte le sue parti più estreme, e le capisco pure, ma si sarebbe perso lo spirito del romanzo.

È stata una scelta non facile comunque, data la mole di lavoro da fare.

Non l’ho presa alla leggera, conscio anche del fatto che se si chiedono soldi per una propria opera, questa deve essere fatta in maniera professionale.

∼ Shameland è disponibile, anche se in forma diversa dalla versione a pagamento, anche su Wattpad. Qual è il tuo rapporto con questa piattaforma?

Oltre che su Wattpad si può leggere gratuitamente anche su Lande Incantate, ne approfitto per ringraziare Alessandro Zuddas che è stato forse il primo a credere nel mio lavoro oltre a me. La versione uscita a giugno comunque è molto perfezionata, ho modificato proprio la costruzione di alcune frasi, del resto l’avevo scritto nel 2015.

Il rapporto con Wattpad lo definirei inesistente. È una piattaforma morta secondo me, si va avanti con scambi di favori o scrivendo Fanfiction.

È il Facebook della scrittura, tutti vogliono ricevere ma nessuno vuole dare.

Ho partecipato a diversi scambi di lettura e tutte le volte solo io ho finito il romanzo dell’altro, serietà davvero bassa. Le persone ti seguono solo perché vogliono essere seguiti, salvo rari casi, molto rari.

Senza contare i fantasy che ci sono (dico fantasy perché appunto, di solito leggo quelli), alcuni sono copiati da autori russi come Glukhovski o Luk’jainenko, leggermente modificati ovviamente, e spacciati per propri, pensano di conoscere certi autori solo loro.

Sarebbe una bella piattaforma, ma l’utenza è pessima, problema diffuso comunque: l’egocentrismo è il pilastro del mondo in cui viviamo.

∼ Dopo Shameland hai qualche altro progetto in cantiere? Che cosa ti riserverà la seconda metà di questo 2018?

Sì, ho diversi progetti nel dopo Shameland, completamente differenti per tono e caratteristiche da questa mia prima opera, ma anche tra di loro. Si passa da fanta-thriller, a fantascienza pura, cyberpunk, steampunk, thriller classico e romanzo drammatico ambientato nel quotidiano.

Il primo che vedrà la luce è Metempsicosi, un thriller-fantastico possiamo dire, incentrato sulla scomparsa di alcuni ragazzini e su una droga capace di traslare in un’altra dimensione popolata da “entità”. I piani temporali del romanzo sono 4, il che penso lo renda parecchio interessante da seguire per capire come le varie cose si andranno a incastrare.

Lo pubblicherò gratuitamente sul mio blog a partire dal 10 Settembre e se qualcuno volesse già farsi un’idea, ne trova una versione molto beta su Wattpad, dove ha circa 1.3K di letture.

Per il resto avrò tanto lavoro da fare. Punto a pubblicare poi a Gennaio un secondo romanzo, un thriller ambientato nella Londra del 1888 e nel frattempo portare avanti altri lavori come Il Lascito II e un romanzo Steampunk incentrato sull’avventura e su scontri tra mostri giganti che vedranno la luce nel corso del 2019.

Posso anche dire che il blog cambierà nome e che coinvolgerò altri artisti: come musicisti, cantanti e poeti. Credo che la fine del 2018 e il 2019 riserveranno molte sorprese per chi vorrà seguirmi.

Grazie per avermi concesso questo spazio e un grazie anche ai lettori.

Per qualsiasi confronto vi aspetto nei commenti.

Stefano


Grazie a Stefano per aver risposte alle mie domande. Vi ricordo che potete acquistare Shameland anche su Amazon, di cui sono affiliata.

51tQnp5BBOL.jpg“Shameland nasce dalla domanda: perché i cattivi nei fantasy fanno cose stupide?

Non uccidere il protagonista quando ne hanno l’occasione, torturare in maniera inutile i suoi amici per farlo arrabbiare, fare cose cattive tipo stare fermo nella fortezza mentre il suo regno cade in pezzi, aspettare che il protagonista sia abbastanza forte da ucciderlo e non affrontarlo prima…

Shameland risponde: lo fanno perché il cattivo più stupido vince la Evil’s League. Il Signore Oscuro di Shameland è in lotta per vincerla. Ma con un Prescelto completamente fuori di testa, il piano non andrà come previsto…

Se siete stufi dei soliti cliché, dell’abuso dei viaggi nel tempo, delle ragazze che si innamorano del protagonista perché sì, delle forzature di trama, dei flashback,… Questo è il romanzo che fa per voi. Integrato nel romanzo c’è anche il SePrequel, cioè 5 capitoli aggiuntivi che rappresentano le forzature nel creare sequel e prequel anche quando non ce ne sarebbe bisogno.

Il romanzo è volgare e zeppo di morti, con un umorismo è un po’ nero e un po’ no sense. Shameland è creato per portare qualcosa di nuovo sulla scena. Per divertirsi con l’assurdità di cliché e stereotipi che popolano il fantasy nostrano e non. Se vi piacciono l’humor nero e il no sense inseriti in un contesto fantastico è il libro che fa al caso vostro.”

2 pensieri su “Intervista a Stefano Caruso, autore di Shameland”

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