Fenomeni Letterari

Mode e fenomeni editoriali: i romanzi con titoli “brandizzati”, da Chanel a Tiffany

Ciao a tutti! Al momento mi trovo in Olanda ma ho voluto programmare qualche post in anticipo e sarò comunque reperibile tramite l’applicazione di wordpress. In questo post introdurrò un argomento in modo da creare un dibattito con voi lettori. Vi aspetto quindi nei commenti!

diavolo.jpgOggi voglio parlarvi di quei romanzi (prevalentemente rosa (chick-lit) che nel titolo hanno il nome di un brand famoso, e che negli ultimi anni sono stati molto in voga. Questo fenomeno editoriale è probabilmente nato nei primi anni duemila, con l’uscita del libro Il diavolo veste Prada di Lauren Weisberger, da cui è poi stato tratto un film con Meryl Streep e Anne Hathaway. Il titolo nasce dal riferimento alla perfida direttrice di una delle più famose riviste di moda, per la quale la protagonista si ritrova a lavorare.

La stessa scrittrice ha anche pubblicato Un anello da Tiffany, marchio della famosa gioielleria statunitense che è stato poi riproposto anche da altre sue colleghe nel corso degli anni, come Quell’estate da Tiffany, Un regalo da Tiffany, Un diamante da Tiffany ecc…tiffany.jpg

Anche una scrittrice italiana ha trovato il successo in questa formula, con una serie di libri con il brand Chanel nel titolo. Si tratta di Daniela Farnese che ha iniziato con Via Chanel n°5 nel 2012.

Avendone letti solo un paio non voglio esprimermi sulle trame nel dettaglio di queste opere, bensì analizzare la ragione che ha portato al loro successo. La domanda che voglio porre a voi lettori è la seguente: Quanto influisce la popolarità del brand sul successo del libro? Credete che un libro intitolato Quell’estate da Benetton sarebbe rientrato tra i best-seller?

Mi è capitato di leggere un interessante articolo che approfondisce ciò che accade nella nostra mente quando scegliamo un determinato prodotto.

[…] quando ci troviamo di fronte ad un brand possono attivarsi meccanismi di diverso tipo, che condizionano in modo determinante il processo decisionale, portandoci a scegliere una marca (e quindi un prodotto) rispetto ad un altro.

chanel.jpgA mio parere lo stesso concetto può essere riferito, in questo caso, ai libri. Utilizzare un brand famoso attira l’attenzione dei consumatori, più di quanto farebbe un marchio meno popolare. Secondo diverse ricerche di neuromarketing quando il consumatore incontra qualcosa che conosce si attiva una parte del cervello, responsabile della memoria a lungo termine, che “riconosce” il brand.

È noto che emozioni ed esperienze pregresse (dunque la memoria) determinano il brand recall e la fedeltà nei confronti del brand; a loro volta questi due elementi sono determinanti, invece, per la decisione del consumatore.

Il successo di questo tipo di romanzi è secondo voi quindi legato al marchio citato nel titolo? Fatemi sapere nei commenti!

 

 

 

 

 

7 pensieri su “Mode e fenomeni editoriali: i romanzi con titoli “brandizzati”, da Chanel a Tiffany”

  1. Si, credo che il loro successo sia dovuto principalmente al titolo e al marchio che viene utilizzato… Sono dei buoni trucchi che attirano il lettore “inconsapevole” che spinto dalla curiosità lo acquista. Poi magari la storia in sé non è nemmeno un granché, però ogni volta che entro in libreria sono sempre li, sotto gli occhi di tutti, quindi immagino che non scendano nemmeno in classifica. :/

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  2. A me personalmente i libri che hanno nel titolo un brand famoso repellono non ne ho mai preso uno in mano… io quell’area delle librerie con questo tipo di romanzi la salto proprio è più forte di me :/ non amo per niente questo genere, questi libri che fanno moda solo perché nel titolo c’è scritto Chanel… guadagnano sull’impersonalità della gente, che compra perché fa tendenza… 😦

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  3. Penso anch’io che un brand famoso attiri l’attenzione, ma devo dire che io personalmente quando scelgo un libro noto più il design e leggo sempre la trama del libro. Ma come tu dici sono certa che anch’io mi lascerei influenzare dal brand.

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