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Chiamami con tuo nome ∼ la recensione del libro

Ciao a tutti e buon fine settimana. Com’è la situazione da voi? Qui non smette di nevicare!

Dopo essermi innamorata del film, in questi giorni ho finito di leggere il libro Chiamami col tuo nome e oggi voglio assolutamente parlarvene!

Chiamami col tuo nome è un libro dello scrittore statunitense André Aciman, uscito per la prima volta nel 2007. In questi ultimi mesi è tornato a far parlare di sé in seguito all’uscita del film omonimo, canditato a ben quattro premi Oscar.

aci.jpgVent’anni fa, un’estate in Riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, il ragazzo aspetta come ogni anno “l’ospite dell’estate, l’ennesima scocciatura”: uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. Anche Elio ne è irretito. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all’estasi. “Chiamami col tuo nome” è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finché Elio e Oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che “questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta”.

Elio è un ragazzo diciassettenne che ama la musica e la lettura, e trascorre le estati nella villa di famiglia nella Riviera ligure. Le sue tranquille giornate vengono però movimentate dall’arrivo di Oliver, uno studente statunitense di ventiquattro anni ospite del padre di Elio, professore universitario. Oliver passa l’estate alla villa per lavorare sulla sua tesi post dottorato, ma tra passeggiate e nuotate con l’adolescente Elio tra i due inizia a crescere un sentimento.

∼ Recensione

Scrivere la recensione di un libro che mi è piaciuto mi mette sempre in difficoltà. Come descrivere a parole le sensazioni che un romanzo lascia sulla pelle? Non è facile, men che meno in questo caso, ma voglio provare a farlo perché Chiamami col tuo nome non merita un commento scritto distrattamente, ma molto di più. Se la storia di Elio e Oliver mi aveva fatta emozionare sullo schermo, il libro è riuscito a confermare e far evolvere questa sensazione, ma vediamo nel dettaglio perché.

Scrivendo di amore si può incorrere nel rischio di cadere nel banale, soprattutto se la storia che lo scrittore vuole raccontare non ha una trama ben definita. Lo stile di scrittura in questo caso è determinante nel tenere alto l’interesse del lettore. André Aciman è riuscito bene nell’intento.

La vicenda è raccontata dal punto di vista di Elio e pagina dopo pagina si viene inghiottiti nel suo mondo, dalla scoperta del sesso al crescente sentimento per Oliver. Il suo mondo è fatto di sogni, fantasie, ma anche paranoie e paure. Di Oliver sappiamo invece poco o niente, almeno finché i due universi non entrano in collisione.

“Facevamo finta di niente. Parlavamo di tutto fuorché di quello. Ma l’abbiamo sempre saputo, e che adesso non dicessimo nulla era un’ulteriore conferma. Avevamo trovato le stelle, tu e io. E questo capita una volta sola nella vita.”

Da una parte, se per il film avevo da spendere solo parole positive, con il libro ho ricevuto qualche delusione. Quando ho iniziato la lettura ero già “innamorata” dell’Elio e Oliver cinematografici, ritrovandoli fin da subito nel libro. Ma non posso fare a meno di chiedermi: Se avessi visto il film in un secondo momento, avrei provato le stesse sensazioni?

Un altro aspetto che non mi ha fatta impazzire è stata la lunga parentesi romana, nella quale secondo me si disperde l’atmosfera creata dalla scrittore fino a quel momento. Cosa che invece non accade nel film, che si mantiene sulla stessa linea per tutta la durata della pellicola.

Ho concluso la lettura con un vuoto nel petto e la consapevolezza che la storia di Elio e Oliver è giunta alla fine, almeno sulla carta. Non mi resta che sperare nel sequel di Luca Guadagnino, perché non sono pronta a dire addio a Elio e Oliver. Non ancora.

Il mio voto per questo romanzo è di 4 su 5.

Potete acquistare il romanzo su amazon al prezzo di 14,45€.


Non ho voluto scrivere il finale per non rovinarvi il piacere della lettura ma se volete un post con le differenze tra libro e film fatemi sapere nei commenti! E voi avete letto Chiamami col tuo nome?

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11 pensieri su “Chiamami con tuo nome ∼ la recensione del libro”

      1. Comunque credo di voler prima legger il libro e poi vedere il film, come hai detto tu, ti sei chiesta come sarebbe stato se lo avessi prima letto che visto. 🤔 credo che Le tue sensazioni sarebbero state differenti 🤔

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  1. Devo dire che sono un po’ restia a leggere certi libri. Come hai giustamente detto “scrivendo d’amore si può incorrere nel rischio di cadere nel banale”. Detto questo, ho avuto l’occasione di vedere il film Carol, che parla di un amore tutto al femminile, e mi è piaciuto… Forse dovrei concedere una possibilità anche a questo titolo. 🙂

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    1. Quello che hai citato mi ispira davvero molto, sia il film che il libro.
      Io ti consiglio di più il film di Chiamami col tuo nome, ma anche il libro è molto bello, poi hanno una fine diversa quindi è interessante approcciarsi ad entrambi 😊

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    1. Lo spero anche io ☺️ anche se ti dico che secondo me il film è migliore, ma ovviamente va a gusti. Ad esempio lo abbiamo scelto nel mio club del libro e so già che a una delle ragazze non è affatto piaciuto. Ovviamente come tutte le letture è soggettivo ☺️

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  2. Secondo me sia il libro che il film raccontano la storia in maniera eccellente, ognuno a seconda del medium usato. Il romanzo è molto dettagliato e focalizzato sulla mente di Elio, un flusso di coscienza che ci porta nella sua mente e sviscera in modo quasi chirurgico il groviglio di sentimenti che prova; il film, ovviamente, questo non può farlo, ma paradossalmente giunge alla stessa conclusione con i silenzi e le interpretazioni dei due attori, che sono eccezionali. Personalmente anche io ho preferito il film, ma non credo che sia dovuto al fatto di averlo visto prima, credo sia un fatto di sensibilità personale; so di persone che li hanno amati follemente entrambi.
    Per quanto riguarda la parentesi romana; in linea di massima sono d’accordo con te, ma credo fosse anche un modo per confrontarsi con il mondo fuori dal guscio protettivo della casa di Elio. A Roma, Elio e Oliver sentono veramente di dover agire con cautela, perché mentre a casa, nonostante le sue paranoie, Elio poteva contare su due genitori molto aperti (secondo me fin troppo per essere davvero credibili, ma va be), lì non sanno cosa potrebbe succedere loro. E’ stata una specie di test, oltre che permettere a Elio di vedere Oliver come un essere umano finito, con una vita che va oltre l’essere umano che fino a quel momento aveva idealizzato. Forse in quel momento Elio realizza che ha di fronte un apersona con una vita autonoma che andrà avanti dopo quell’estate, come succederà a lui. Insomma, lo mette di fronte al fatto che quella che stava vivendo era appunto un illusione.
    Io spero davvero che non ne facciano il sequel; la fne del film secondo me era perfetta!
    Scusa per il commento fiume! XD

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    1. Grazie mille per il commento. È sempre bello confrontarsi con altre persone.
      In effetti ora che mi ci fai pensare lo scopo della parentesi romana ha senso in questo modo. Non ci avevo riflettuto abbastanza forse e la tua interpretazione ci azzecca proprio.
      In effetti il libro e film sono molto diversi, ma sono entrambi riusciti molto bene.
      E come dici tu il flusso di coscienza di Elio è “sostituito” dalle interpretazioni degli attori che hanno davvero una chimica fantastica.
      Penso che il sequel sia abbastanza certo, o almeno così hanno confermato attori e regista. Quel che è certo è che sarebbe meglio se non lo facessero, ma poi c’è quella parte di me che ha amato il film e ne vorrebbe ancora e ancora. Anche se è sbagliato e finirebbe probabilmente per rovinare l’opera prima, sono comunque felice se la facessero, solo per soddisfare la mia curiosità Ahaha 😅

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