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[RECENSIONE] Le otto montagne di Paolo Cognetti, vincitore del Premio strega 2017

Ciao a tutti i lettori del blog e buon lunedì!

La scorsa settimana c’è stata la riunione del club del libro e io come al solito mi sono ridotta a leggere il libro all’ultimo, ma alla fine in poco più di due ore l’ho terminato. La scelta del mese era Le otto montagne, vincitore del’ultimo Premio Strega.

La montagna non è solo neve e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio, tempo e misura. Lo sa bene Paolo Cognetti, che tra una vetta e una baita ambienta questo potentissimo romanzo. Una storia di amicizia tra due ragazzi – e poi due uomini – cosí diversi da assomigliarsi, un viaggio avventuroso e spirituale fatto di fughe e tentativi di ritorno, alla continua ricerca di una strada per riconoscersi.

Pietro vive in città, ma ogni anno trascorre le vacanze in un paesino ai piedi del Monte Rosa. Per la sua famiglia, soprattutto il padre, la montagna è un momento di evasione da una vita insoddisfacente. Quando arriva a Grana, nelle Dolomiti, infatti il suo umore cambia, rivelando un uomo completamente diverso che i divide tra scalate e passeggiate. Tra le pendici del Monte Rosa Pietro conosce Bruno, un ragazzino che ha sempre e solo conosciuto la realtà della montagna. E così, tra pascoli, escursioni e avventure Pietro ogni anno fa ritorno a Grana, dove viene accolto dall’amico e da quelle Dolomiti con cui ha un rapporto complesso e contrastante.

∼ Recensione

Devo ammettere che quando è stato scelto questo romanzo ero un po’ scettica e non so se lo avrei mai letto al di fuori del club. Ma alla fine sono felice di averlo fatto!

“La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura.”

Paolo Cognetti, con la sua prosa fluida e diretta, è stato in grado di cogliere l’essenza delle Dolomiti. Non si è limitato a descriverne i paesaggi o le caratteristiche visive, ma ha saputo trasmettere al lettore il rapporto tra uomo e montagna.

Attraverso le sue parole ho riscoperto le sensazioni che avevo accantonato in questi anni, e di un’infanzia vissuta in un piccolo paesino di montagna. Ha portato alla mente la nostalgia di quei momenti e il desiderio di tornaci, di viverla come ho fatto in passato. Chiarificatore è stato per me il personaggio del padre di Bruno, infelice della propria vita, messa in pausa dall’attesa per la partenza. Perché solo in montagna ritrova la vita, scoprendo un uomo in forte contrapposizione con quello di città e che Bruno ha conosciuto per tutta la vita. Scopriamo quindi l’importanza di un luogo, che non è una semplice ambientazione, ma diventa l’essenza di un uomo.

Le otto montagne è un romanzo di formazione, che copre un arco narrativo che va dall’infanzia di Pietro e Bruno, fino all’età adulta. Centrale è la loro amicizia, fatta di sguardi e silenzi, ma non per questo meno vera.

Le otto montagne è un romanzo non esente di difetti, ma nella sua imperfezione mi ha dato molto più di quanto avrei mai immaginato.

Il mio voto per questo romanzo è di 4,25 su 5.

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