Curiosità

Cliché letterari e Young Adult: quando un personaggio diventa stereotipo

Ciao a tutti e buon inizio settimana! Come vi avevo già accennato quando vi ho parlato delle caratteristiche che rendono un personaggio letterario insopportabile, oggi voglio approfondire i cliché letterari nei romanzi Young Adult.

Mi è capitato di leggere diversi young adult, alcuni degni di nota e altri imbarazzanti, e ho riscontrato che una buona fetta di questo genere segue dei cliché. È quasi come se lo stesso personaggio si riproponesse all’infinito, con le stesse caratteristiche fisiche e gli stessi atteggiamenti! Per questo articolo voglio ringraziare Matteo Fumagalli (anche se non sa neppure chi sono), uno booktuber che mi ha evitato la lettura di molti obrobi, con le sue fantastiche e complete recensioni trash! Se non lo conoscete vi invito a cercarlo su youtube perché merita davvero!

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[Sì, so di averla usata nell’articolo precedente, ma mi piace troppo!]

[Edit: Dopo aver scritto e programmato questo articolo mi sono imbattuta nel blog memylittleworldblog.wordpress.com che ha trattato lo stesso argomento. Si tratta di una semplice coincidenza, abbiamo avuto la stessa idea! ahah pertanto vi invito a visitare anche il suo blog 🙂 ]

Protagonista maschile = bellissimo

Vi siete mai accorti che i personaggi maschili degli Young Adult sono tutti bellissimi? Alti, muscolosi, con addominali scolpiti e occhi chiari…E se non sono belli non possono avvicinarsi a più di mezzo metro dalla protagonista!

Brutto = Sfigato

Se per caso fa la sua comparsa un personaggio che non abbia le fattezze di un modello è quasi sicuramente uno sfigato, un emarginato. Secondo la logica degli YA le persone brutte sono appestate, individui dai quali è meglio tenersi alla larga!

Ragazze bellissime che non sanno di esserlo

E se la superficialità maschile non vi basta dovete sapere che anche la protagonista ha i lineamenti di una modella, purtroppo però non sa di esserlo. Infatti si crede brutta, indossa vestiti informi e non si cura della moda.

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Esperienza sessuale (femminile) = poco di buono

Avete mai fatto caso che la protagonista femminile è sempre alle prime armi in campo sessuale? E la controparte maschile sarà inevitabilmente colui che coglierà la verginità della suddetta. Tutte le altre donne che indossano vestiti anche vagamente succinti o hanno avuto più di un ragazzo, vengono etichettate come poco di buono.

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Esperienza sessuale (maschile) = il più figo della scuola

D’altra parte abbiamo invece il protagonista maschile che ha una lunga esperienza in campo sessuale, schiere di donne che cadono ai suoi piedi, ma che ovviamente metterà da parte una volta conosciuta la protagonista femminile. E se una ragazza che ha più di un uomo viene considerata una poco di buono, negli YA un uomo con più ragazze è “ovviamente” un figo!

Temi seri trattati con superficialità

Se gli altri punti della lista posso anche perdonarli, non sopporto invece quando tematiche importanti come violenza, depressione o abbandono vengono trattati con estrema superficialità.

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Sistema scolastico da brivido

Se i protagonisti sono in età da frequentazione scolastica obbligatoria potete stare certi che salteranno sistematicamente le lezioni. Il corpo docenti in uno YA è inoltre molto spesso inqualificato!


Sono consapevole che gli esempi non sono finiti, ma per la mia sanità mentale è meglio che mi fermi qui! Fatemi sapere i cliché che avete notato voi leggendo alcuni YA.

Ovviamenteci tengo a precisare che non mi riferisco a tutti gli Young Adult in commercio, anzi, ne ho letti anche di ben scritti e ben lontani dagli stereotipi sopracitati!

21 pensieri su “Cliché letterari e Young Adult: quando un personaggio diventa stereotipo”

  1. Bellissimo questo articolo!!😂 Si anche io avevo notato questi elementi comuni, eppure appena esce un nuovo YA eccomi che ci ricasco e lo leggo. Credo che alla fine tutti continuiamo a leggerli perchè ci piace ritrovare i tratti noti che avevamo amato in altri libri, con varianti di trama e di protagonisti! E forse chissà speriamo di trovare anche qualcosina in più se siamo particolarmente fortunate 😀

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  2. Io di YA leggo soprattutto fantasy in tutte le sfumature, e lì, oltre ai cliché sopra citati, ce ne sono altri: tipo la protagonista di turno che, da semplice umana, improvvisamente scopre di avere, guarda caso, gli stessi poteri del bello di turno, ma sempre più forti.

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  3. Io leggo pochi YA però una caratteristica che ho riscontrato in questi libri è una generale mancanza di coraggio: i libri per bambini (i middle grade come dicono in inglese) spesso riescono a trasmettere con più efficacia i messaggi rispetto agli YA. La superficialità poi, è un altro tratto che domina e porta spesso alla banalizzazione del tema stesso; la scoperta della propria identità sessuale, le difficoltà che derivano dall’appartenere a una minoranza, il percorso di crescita che porta una persona a trovare il suo posto nel mondo, sono spessi affrontati con leggerezza e con una tanto entusiasta quanto superficiale adesione a temi sociali che sono in realtà complessi e contraddittori.
    Non voglio poi addentrarmi in certi obbrobri tipo 50sfumature ma YA: senza arrivare allo stile di scrittura trovo allucinanti i giudizi morali retrogradi e i messaggi sessisti che trasmettono (sia nei confronti delle donne che degli uomini, l’imposizione della società non si concentra solo sul ruolo delle donne, anche gli uomini hanno il loro personaggio da interpretare, pena l’esclusione sociale e il giudizio morale negativo).
    Direi che vista l’enorme popolarità che la letteratura dedicata ai giovani adulti sta godendo negli ultimi anni, tutti si stiano lanciando da quelle parti, coi risultati che abbiamo tutti davanti agli occhi.

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  4. Odio questi stereotipi e cerco di evitarli come la peste. Per questo il numero di YA che posso leggere si riduce di molto ;). Grazie per la segnalazione del booktuber mi gusterò con piacere qualche recensione trash :).

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  5. Mi viene in mente “Uno splendido disastro” e compagnia bella. Obbrobrio! Ed è solo un esempio. Un libro che ho pure a casa e che lessi (senza finirlo) in un periodo in cui evidentemente non ero in me (parecchi anni fa). L’ho nascosto ben bene fuori dalla mia vista e non lo butto solo perché “i libri non si buttano”, ma non so come liberarmene… Per fortuna ce ne sono tanti altri di qualità! 🙂

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  6. Sono d’accordissimo, e ho l’irrefrenabile voglia di scrivere un romanzo in cui i personaggi siano brutti come la fame. Certo, la cosa non avrebbe la rilevanza che potrebbe avere un film con attori “uglyssimi”, ma punterei anche la trama sulla bruttezza dei protagonisti. Mi piacerebbe dipingere i corpi nei modi più grotteschi e sottolineare i difetti estetici con insistenza, scena dopo scena, così che la cessaggine possa direzionare il romanzo.
    … Ok, è un sogno che rimarrà tale. Non credo che avrei tanta determinazione 😛

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  7. Aggiungerei che il protagonista maschile è spesso anche “dannato”, oltreché bello, e sublimerei quello che hai detto sulla sua esperienza sessuale confrontandola con la sua età anagrafica: per ottenerla ha praticamente piegato le leggi dello spaziotempo! XD
    C’è poi ovviamente l’arcinoto stereotipo della crocerossina/angelo salvifico che non hai citato: la protagonista femminile riuscirà sempre a fare diventare “più buono” il protagonista maschile, oppure a guarire una sua non meglio precisata ferita emotiva… che presumibilmente lui ha acquisito tra un’esperienza e l’altra dalla pubertà a… beh, per la maggior parte dei casi il protagonista maschile è ancora in pubertà. ^^

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  8. E vogliamo parlare della protagonista che naturalmente si crede una bruttina, ma ha puntualmente una fila di ammiratori che vogliono uscire con lei? E che non fa altro che ricordarci, perché sono sempre scritti dal punto di vista di lei, che è fortunatissima ad essere stata calcolata dal bellone protagonista?
    Ah, e naturalmente tutte le altre ragazze sono delle sgualdrine solo perché osano guardarlo. Anche quando ancora non sta con lei.
    Mchan

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