Recensioni

In uscita oggi con Garzanti “Il tatuatore di Auschwitz” [RECENSIONE]

Buon pomeriggio a tutti i lettori del blog!

Oggi voglio parlarvi di un libro che ho avuto occasione di leggere in anteprima, inviatomi da Garzanti (che ringrazio) e che esce oggi in contemporanea mondiale: Il tatuatore di Auschwitz.

Il libro ripercorre la storia vera di Lale e Gita, due ebrei deportati nel campo di concentramento nel 1942, la cui storia è stata raccontata attraverso le parole di Heather Morris, sceneggiatrice neozelandese.

tat.jpgIl cielo di un grigio sconosciuto incombe sulla fila di donne. Da quel momento non saranno più donne, saranno solo una sequenza inanimata di numeri tatuati sul braccio. Ad Auschwitz, è Lale a essere incaricato di quell’orrendo compito: proprio lui, un ebreo come loro. Giorno dopo giorno Lale lavora a testa bassa per non vedere un dolore così simile al suo finché una volta alza lo sguardo, per un solo istante: è allora che incrocia due occhi che in quel mondo senza colori nascondono un intero arcobaleno. Il suo nome è Gita. Un nome che Lale non potrà più dimenticare.
Perché Gita diventa la sua luce in quel buio infinito: racconta poco di lei, come se non essendoci un futuro non avesse senso nemmeno un passato, ma sono le emozioni a parlare per loro. Sono i piccoli momenti rubati a quella assurda quotidianità ad avvicinarli. Dove sono rinchiusi non c’è posto per l’amore. Dove si combatte per un pezzo di pane e per salvare la propria vita, l’amore è un sogno ormai dimenticato. Ma non per Lale e Gita, che sono pronti a tutto per nascondere e proteggere quello che hanno. E quando il destino tenta di separarli, le parole che hanno solo potuto sussurrare restano strozzate in gola. Parole che sognano un domani insieme che a loro sembra precluso. Dovranno lottare per poterle pronunciare di nuovo. Dovranno conservare la speranza per urlarle finalmente in un abbraccio. Senza più morte e dolore intorno. Solo due giovani e la loro voglia di stare insieme. Solo due giovani più forti della malvagità del mondo.

∼ Recensione

Quando ho iniziato questa lettura devo ammettere che ero un po’ titubante, temevo si rivelasse troppo simile ad altri romanzi letti in passato. Non fraintendetemi, a mio parere ci dovrebbero essere ancora più libri che raccontano le atrocità commesse dai nazisti, ma speravo che questa lettura mi mostrasse uno scenario più dettagliato della vita nel campo di concentramento. Credo che tutti dovrebbero infatti essere a conoscenza delle disumanità che gli ebrei (e non solo) sono stati costretti a vivere e compiere per soppravvivere, e non solo avendone una visione contenuta e semplicistica.

Devo dire che in questo aspetto Il tatuatore di Auschwitz è riuscito nell’intento. Grazie a questa lettura ho infatti avuto modo di scoprire molti aspetti che ignoravo. Sapevo che i prigionieri del campo venivano impiegati come forza lavoro, ma non mi ero mai interrogata davvero sulle modalità.

Grazie a un incontro fortunato Lale, un ebreo slovacco deportato nel 1942, viene sfruttato come tatuatore, il suo compito è marchiare con un numero tutte le persone che arrivano al campo. Lale capisce presto che dalla sua posizione riesce a ottenere più di quanto possa fare un prigioniero qualunque e, con l’aiuto delle ragazze del blocco 29 impiegate in ufficio, inizia a scambiare gioielli in cambio di cibo extra da distribuire ai detenuti.

Per tutta la durata della lettura ho provato sentimenti contrastanti, da una parte ho trovato il senso di rabbia e impotenza verso le atrocità compiute dei nazisti, mentre dall’altra è cresciuto un sentimento di speranza determinato dall’amore di Lale e Gita.

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Questo romanzo mi ha tenuta incollata alle pagine dall’inizio alla fine, non a caso l’ho terminato in poco più di un giorno. Consiglio Il tatuatore di Auschwitz a chiunque voglia immergersi in una storia di speranza in una realtà buia, nella quale l’amore è l’unico filo sospeso tra la vita e la morte.

Il mio voto per questo romanzo è di 4,5 su 5.

Se volete acquistare il romanzo potete farlo qui al prezzo di 15,22€.


∼ L’autrice

Heather Morris, nata in Nuova Zelanda, vive e lavora a Melbourne in Australia. Autrice di sceneggiature, ha deciso di volgersi alla narrativa per raccontare la commovente storia di Lale Sokolov. Il tatuatore di Auschwitz è il suo romanzo d’esordio: dopo lo straordinario interesse suscitato alla Fiera di Londra del 2017 è stato venduto in tutt’Europa ancora prima della pubblicazione.

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