Curiosità

Letture al femminile ∼ 3 scrittrici che hanno usato uno pseudonimo maschile

Ciao a tutti i lettori del blog! Come procede la settimana?

È da un po’ di tempo che non aggiorno la rubrica “Letture al femminile” e ho pensato di farlo con un articolo che parla di scrittrici che nella loro carriera hanno usato uno pseudonimo maschile. Scopriamo insieme quali sono! Se ne conoscete altre fatemi sapere nei commenti.

∼ J.K Rowling

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J.K Rowling è ricorsa a uno pseudonimo per la pubblicazione della sua serie di gialli (di cui vi ho parlato qui e qui), dove ha utilizzato il nome Robert Galbraith. Quando è uscito il primo libro nessuno era a conoscenza della vera identità dell’autore, e il volume di vendita è rimasto piuttosto basso. Quando J.K Rowling ha rivelato di esserne l’autrice le vendite sono schizzate subito alle stelle! Nonostante l’arcano sia ormai stato svelato, la scrittrice continua a usare lo pseudonimo per le pubblicazioni di gialli.

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Ma non è l’unica volta che J.K Rowling non ha usato il suo vero nome. La lettera K di J.K Rowling non è in realtà l’abbreviazione del suo secondo nome, bensì l’iniziale di Kathleen, nome della nonna materna di Joanne. La scelta di usare questo pseudonimo pare sia stata della casa editrice, che al tempo della pubblicazione di Harry Potter e la pietra filosofale riteneva non fosse saggio che i lettori sapessero che la scrittrice fosse una donna. Temevano infatti che la sua identità avrebbe influito sulle vendite, e volevano che Harry Potter conquistasse anche il pubblico maschile.

Se siete in possesso di una delle primissime copie di Harry Potter e la pietra filosofale noterete che sulla copertina è riportato l’intero nome della scrittrice. Si tratta infatti di un errore, ed è stata ritirata dal commercio per volere della Bloomsbury. Alcune copie erano però già entrate in circolazione e hanno oggi un certo valore tra i collezionisti.

∼ Le sorelle Brontë

In tempi sicuramente diversi per le donne anche le famose sorelle Brontë ricorsero a uno pseudonimo. Se consideriamo i pregiudizi dell’epoca la scelta fu piuttosto comprensibile. Charlotte, Emily e Anne scelsero quindi i nomi Currer, Ellis e Acton Bell. All’epoca i loro capolavori furono pubblicati con un nome maschile, ma alla morte di Emily, la sorella decise di pubblicare Cime Tempestose con il suo vero nome.

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∼ Nora Roberts

Nora Roberts durante la sua carriera ha utilizzato diversi pseudonimi, un paio femminili, ma anche uno maschile: J.D Robb. Con questo pseudonimo ha pubblicato la serie …in Death, composta al momento da 56 titoli. Le iniziali J e D sono state prese dai nomi dei suoi figli, mentre Robb è l’abbreviazione di Roberts.

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Per quanto mi riguarda credo che ormai, fortunatamente, non si debba più ricorrere a questi espedienti per raggiungere il successo. A me almeno non ha mai fatto differenza leggere libri scritti da donne o libri scritti da uomini, non è un fattore determinante nella scelta dei libri da leggere. Sono consapevole però che questo sia un traguardo raggiunto dopo secoli di differenza e che non è sempre stato così.

E voi conoscete altre scrittrici che hanno utilizzato pseudonimi maschili? Lasciatemi un commento con le vostre impressioni!

 

12 pensieri su “Letture al femminile ∼ 3 scrittrici che hanno usato uno pseudonimo maschile”

  1. C’è Robin Hobb che è una donna e scrive fantasy. In generale ancora oggi, specie nella letteratura di genere c’è ancora diffidenza nei confronti delle scrittrici donne che o cambiano nome o preferiscono usare le iniziali, come fanno d’altronde alcuni uomini, per passare inosservate.

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