Fenomeni Letterari

Mode e fenomeni letterari ∼ “YouTuber” che si improvvisano scrittori

Ciao a tutti! Siete già pronti per l’imminente ponte dell’Immacolata? Come al solito io lavorerò, ma questa sera andrò a provare il nuovo ristorante di Alessandro Borghese, il famoso chef televisivo. Sono molto curiosa!

Oggi riprendo la rubrica “Mode e fenomeni letterari” per parlarvi di un argomento che  scaturisce in me un certo fastidio. Premetto di non essere molto vicina al mondo degli YouTuber, ne seguo giusto qualcuno, di cui solo un paio italiani (le booktuber eri gibbi e da pochissimo Ilenia Zodiaco). Non riesco però a comprendere una moda spopolata negli ultimi anni, ovvero gli YouTuber che scalano le classifiche editoriali, vendendo milioni di copie e radunando migliaia di adolescenti ai firmacopie.

fav.jpgBasta aprire amazon per essere travolti da decine di libri scritti da ragazzini nel pieno della pubertà, ma che guadagnano già più di quanto probabilmente posso anche solo sognare di mettere da parte in una vita intera. Non posso che complimentarmi con loro per aver trovato una passione che è sfociata in un lavoro, ma ciò che non posso concepire è che ragazzini al mondo da cinque minuti scrivano biografie o pagine di pensieri “filosofici”.

Ovviamente non posso farne una colpa agli YouTuber stessi, perché sappiamo benissimo che sono soltanto gli ingranaggi di un meccanismo molto più complesso, gestito dagli editori che pubblicano queste schifezze (perché di questo si tratta) e dagli agenti che per fare soldi sfruttano ogni occasione possibile. La cosa più triste è che sono gli adolescenti ad acquistare questi libri e con tutta probabilità saranno le uniche letture che intraprenderanno mai nella vita. I pochi ragazzini che leggono lo fanno “male”. Ne abbiamo avuta la conferma quando mesi fa sono usciti le statistiche che hanno rivelato una percentuale molto bassa di lettori forti.fav2.jpg

Ne approfitto per sollevare anche un’altra questione: Credete che esistano libri “giusti” e libri “sbagliati”? Fatemi sapere la vostra opinione nei commenti. Per quanto mi riguarda mi rammarica che gli adolescenti vedano nei loro coetanei del web un modello da seguire.

Ovviamente non voglio fare di tutta l’erba un fascio, so che esistono delle eccezioni, ma è appunto di questo che si tratta, eccezioni. È la massa che acquista questo tipo di letture, e che spinge gli editori a dare voce a una generazione che non ha niente da dire, ma che vuole farlo a tutti i costi.

Quale soluzione può essere intrapresa per spingere gli adolescenti verso modelli più appropriati? Vi aspetto nei commenti per discuterne in modo più approfondito!

22 pensieri su “Mode e fenomeni letterari ∼ “YouTuber” che si improvvisano scrittori”

  1. Il problema non ha soluzione.
    Prima di tutto, avrebbero dovuto fin dall’inizio impedire ai bambini di accedere alla Rete.
    Secondo: ci sarebbe voluta una patente anche per molti adulti che, di tecnologia, non capiscono una fava.

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  2. Sai, non credo che il bello e il brutto c’entrino molto in questi casi… questi libri si vendono perché ci sono dei e delle fan che vogliono saperne il più possibile dei loro idoli… non importa il modo in cui sono scritti, basta che contengano informazioni su di loro… un po’ come la persona pettegola che legge il giornale scandalistico: chi se ne importa se è scritto da schifo, l’importante è sapere chi ha tradito chi e che abiti si indossavano nell’evento X…

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      1. Non saprei, per dare una risposta sensata a questa domanda dovrei sapere di cosa parlano questi youtuber nei loro video e – onestamente – ne ho solo una vaga idea (alcuni non so manco chi siano).
        In generale, l’idea che “i giovani di oggi” abbiano delle mancanze in confronti ai “giovani di ieri” (in termini di idoli, ideali, lotte e via dicendo) sembra trasmettersi insieme ai geni e mi convince poco…🤷‍

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  3. Ciao! Ti capisco, questo fenomeno dà molto fastidio anche a me. Come hai detto tu, purtroppo loro fanno solo parte di un sistema più grande, ma personalmente penso che sia grave che gli si dia questa possibilità, essendo ovviamente solo per una questione di marketing.
    Per quanto riguarda la tua domanda, non so se esistano libri “giusti” o “sbagliati”, ma di certo non metterei questi “libri” fra quelli da leggere. La mia speranza è che tutto ciò invogli ragazzi che non leggono a farlo, magari con libri degni di questo nome, anche se purtroppo dubito.

    Gaia

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  4. Che dire, proprio per dar spazio a fenomeni di questo tipo, che rincitrulliscono i ragazzi e gli fanno credere di poter diventare milionari mettendosi a dire idiozie di fronte alla cam del loro portatile, che tanti scrittori di talento non vengono nemmeno presi in considerazione. Un paio di anni fa, al mare, ho assistito alla conversazione di due ragazzine in cui una di loro professava di voler fare, da grande, la youtubbber, perché così marchi di cosmetici le avrebbero regalato un sacco di prodotti. E io che volevo fare l’egittologa…

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    1. è triste pensare che le ambizioni dei ragazzini siano queste 😦 Spero che il mercato cambi perché altrimenti verremo invasi da sempre più libri dalla qualità discutibile.
      p.s Io da bambina era molto affascinata dall’Egitto. Ricordo quanto mi era piaciuta la visita al museo egizio di Torino!

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      1. Anche io, da impazzire. Pensa che sapevo anche riprodurre qualche geroglifico e alcuni li riconosco tuttora! Sì, speriamo che il rincitrullimento passi.

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  5. Ciao! Ti dirò che sono d’accordo con il commento di Baylee. Alla fine si parla di un pubblico di adolescenti con interessi che si consumano nei confini di internet, e spaziano ben poco al di fuori. L’interesse non è pero valore letterario del libro ma ne Per fortuna

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    1. Scusate, partito. Dicevo che l’interesse non è nel valore ma nel fatto che racconta qualcosa su idolo, a mio parere discutibili. Ma del resto non sono più adolescente 🤣 e posso capirli solo fino a un certo punto. Per fortuna esistono anche ragazzi che leggono e apprezzano, soprattutto, Tolstoj. Saranno una specie in via d’estinzione? Chissà.

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      1. Ecco, io spero che sia solo una fase passeggera dettata dall’età e dalle ragioni che hai detto tu! Ma al tempo stesso ammetto che mi da un po’ fastidio che libri del genere vendano così tanto!

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  6. Fa riflettere questo tuo articolo. Sicuramente complimenti a loro, anche se, alla base, ci sta un pubblico che evidentemente aveva “bisogno” di queste figure, il che denota un pubblico decisamente poco sofisticato. Eppure mi sentirei di dire che non esiste una letteratura giusta e una sbagliata. Già il fatto di leggere, in un paese che peggiora sempre di più in termini di sviluppo di un’autocoscienza, deve essere considerato positivo.

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    1. E’ curioso vedere come negli anni le necessità degli adolescenti siano cambiate. Forse è solo una fase, un po’ devo dire che me lo auguro.
      Non so però se sono daccordo con il fatto che sia positivo leggere a prescindere. Ad esempio non so se mi farebbe piacere che una mia ipotetica figlia leggesse libri come 50 sfumature o simili. Però capisco il tuo punto di vista!

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      1. E’ un’opinione frutto della situazione attuale in cui davvero si resta allibiti per i livelli di ignoranza della nuova generazione. E più in generale finiamo per essere plagiati con una facilità incredibile. Penso che leggere e poter decidere se una cosa è buona o meno possa aiutare a prendere consapevolezza.

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  7. Provo anche io un certo fastidio nei confronti di questi ragazzini che si improvvisano scrittori. Tuttavia non ho mai letto nessuno dei loro libri, quindi è più un partito preso.
    Ovvio che le CE seguano la moda e spremano gli youtubber fin quando hanno successo, ma c’è davvero bisogno di riproporre in cartaceo tutto quello che fanno in video?

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  8. Non so se può consolare ma… Solitamente funziona che qualcuno (di capace) scriva in loro vece a seguito di approfondotissime interviste e che loro pubblichino a loro nome scritti che sono “a due mani” ( in cui il loro contributo sostanzialmente è stato raccontarsi) . Esattamente come Diane in Bojack the horseman

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  9. Ciao, bell’articolo!
    Sono d’accordo con te; anch’io trovo fastidioso il fenomeno degli youtuber in libreria. Chiunque prenda sul serio il mondo dell’editoria non può che essere disgustato. Tuttavia, non si tratta di una novità: è una vita che le CE pubblicano il lerciume dei personaggi pubblici, che siano VIP, politici e così via. Non sono professionisti, non scrivono nulla di rilevante, ma sono una fonte di guadagno assicurato, poiché tutti i loro “fan” correranno a comprare i libri in questione.

    Gli youtuber sono un nuovo tipo di personaggio pubblico. Tutto qui. Non è colpa del pubblico ma, semmai, delle case editrici, che sono disposte ad abbassare il livello delle pubblicazioni allo stadio di farsa per far cassa in fretta. Ciò è dovuto al fatto che le “big” nostrane dominano il mercato e non necessitano di un marchio che ispiri fiducia, diversamente dalle medie e piccole CE. Quindi, tutto fa brodo, purché paghi.

    Inoltre, non sono d’accordo quando parli di problema generazionale. Ciccio Gamer non rappresenta i giovani d’oggi come i Backstreet Boys non rappresentavano quelli di ieri. I grossi editori si limitano a dar voce ai soldi. E poi, quali sarebbero i modelli più appropriati? Baricco? La Murgia? Mi permetto di dissentire…
    Si ammorbano i ragazzi, a scuola, analizzando con la lente le opere letterarie del passato e ci si lamenta che non leggano. Poi, se lo fanno, li si critica perché non leggono le cose “giuste”. S’incolpano troppo spesso i giovani quando i colpevoli dello status quo sono i vecchi, come nel caso di specie.

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    1. Sì, in effetti hai proprio ragione.
      Qui il problema sono proprio le case editrici, la maggioranza delle quali non pensa ad altro che a lucrare, fregandosene della qualità dei contenuti che offre. Forse è vero, troppo spesso incolpiamo i giovani, dopotutto è più facile così.
      Grazie per il tuo contributo!

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