Curiosità

Il libro perfetto – le caratteristiche che ogni lettura dovrebbe possedere [PARTE 2]

Ciao a tutti!

Ieri vi ho parlato delle caratteristiche del “libro perfetto“, elencandovi una serie di qualità che secondo il mio parere non dovrebbero mancare in un bel libro. Ieri mi sono concentrata sull’aspetto estetico, mentre oggi vorrei approfondire quello della lettura in sé. Se avete consigli o non siete d’accordo con le mie considerazioni, lasciatemi un commento nel box qui sotto!

  • DEVE ESSERE SCRITTO BENE:  “Ovviamente!” penserete voi. In realtà non è così ovvio, troppo spesso mi è capitato di leggere romanzi con tantissimi errori, troppo poco curati nell’editing o semplicemente scritti male. L’editing è un processo di cui di solito si occupa la casa editrice, ma nel caso del Self Publishing è l’autore stesso a curare questo aspetto, che molto spesso viene erroneamente trascurato.

  • DEVE AVERE QUALCOSA DA DIRE:  Non riesco a digerire i romanzi che non hanno nulla da dire, e le librerie purtroppo ne sono piene! Quando finisco la lettura deve avermi lasciato qualcosa su cui riflettere, qualcosa che mi permetta di confrontarmi con altre persone.

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[Se penso a un libro che ha fallito miseramente in questo aspetto, mi viene in mente 50 sfumature di grigio.]


  • DEVE AVERE DEI PERSONAGGI VERI: Il protagonista può essere anche un alieno proveniente da una galassia lontana, ma deve in primo luogo essere vero. Ovvero: deve avere una profonda caratterizzazione psicologica, deve crescere gradualmente durante la lettura, in relazione alle esperienze che incontrerà durante il suo cammino. Ricordiamoci prima di tutto che anche se il romanzo è ambientato nel futuro o in un mondo fantastico, i personaggi sono essere viventi, e come tali hanno sentimenti. Non c’è cosa più triste di un personaggio che non è stato costruito a dovere, e in cui il lettore non riesce a immedesimarsi. Un grande NO anche ai personaggi troppo perfetti per essere veri, tutti hanno dei difetti, anche i protagonisti di un romanzo!

[George R.R Martin è l’esempio perfetto. Nonostante i numerosissimi personaggi, ognuno di loro risulta perfettamente bilanciato e soprattutto reale]


  • DEVE AVERE UNA LUNGHEZZA ADEGUATA:  Non c’è aspetto più fastidioso di un libro che non ha più niente da dire, ma si trascina per interminabili capitoli di descrizioni noiose che allungano il brodo ma non aggiungono niente alla lettura. Sia chiaro, a me piacciono le descrizioni, ma solo quando danno un senso nel testo. Vedo troppo spesso scrittori che vogliono a tutti costi raggiungere un adeguato numero di pagine, quando in realtà le parole sono superflue. Anche un racconto breve può avere il suo fascino se è scritto bene. Ovviamente non sto promuovendo la lettura breve, ritengo però che ogni storia abbia il suo corso, più o meno breve, sta allo scrittore capire come svilupparla.

[A sinistra un romanzo breve di 112 pagine, e a destra il capolavoro di Tolkien con 1264. Entrambi esempi perfetti di come la storia sia proporzionata al numero delle pagine.]


  • DEVE DARE SPAZIO ALL’IMMAGINAZIONE: Se mentre leggo un libro non riesco a dare una visione della storia nella mia testa, allora per quanto mi riguarda l’autore ha fallito miseramente! Il libro perfetto deve permettermi di costruire ogni minimo dettaglio nella mia mente.

  • L’IMPORTANZA DEI DIALOGHI: Ci sono tantissimi libri di successo che non hanno nemmeno un dialogo, ma nel caso il lettore decidesse di inserirli nella sua opera, dovrebbe tenere a mente che trattandosi di persone reali, anche i dialoghi dovrebbero essere altrettanto veri!

– Perché non ti piace essere toccato?
– Perché dentro ho cinquanta sfumature di tenebra Anastasia.

[Andiamo…chi è che parla davvero cosi?! Per la cronaca si tratta di nuovo di 50 sfumature!]


  • DEVE ESSERE ORIGINALE: Le librerie sono piene di libri copia di altri. Dovrebbe esistere un motto che dicesse “Se non hai niente di originale da dire, allora non dire niente!”. Non a caso ho inaugurato una nuova rubrica che parla delle mode editoriali, questo perché ogni qual volta che in libreria approda un nuovo genere, le case editrici cercano subito libri sulla falsa riga dell’originale.

Si conclude qui la seconda parte della ricerca delle caratteristiche del “libro perfetto”. Se vi è piaciuto questo articolo lasciatemi un commento. Mi piacerebbe sviluppare altre idee su questo argomento, ma solo se l’idea piace a voi!

Se vi siete persi la prima parte, la trovate qui.

 

6 pensieri su “Il libro perfetto – le caratteristiche che ogni lettura dovrebbe possedere [PARTE 2]”

  1. Anch’io ritengo fondamentale che l’autore abbia qualcosa da dire, non c’è nulla di più patetico e noioso di un libro vuoto (come La Convocazione, romanzo di Grisham che ho recensito sul blog).
    Concordo anche sul fatto dei personaggi: devono evolversi, reagire e parlare in modo credibile, altrimenti sono solo piatti e banali (Il Giovane Holden è un esempio cristallino di caratterizzazione psicologica fatta a dovere, e anche questo l’ho recensito sul blog). Poi certo, i gusti sono soggettivi, ma ci sono criteri insindacabili di qualità che indicano quanto un libro sia veramente buono o meno✌️

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