Segnalazioni Letterarie

La segnalazione del mese – Il vincitore del premio Strega 2017

Si è tenuta ieri la finale del 71° Premio Strega, il premio letterario italiano più importante, che ha premiato Paolo Congetti, autore del libro “Le otto montagne”. Congetti ha vinto con ben 208 preferenze su un totale di 400, seguono Teresa Ciabatti con “La più amata” e Wanda Marasco con “La compagnia delle anime finte”.

Potete acquistare il romanzo su amazon al prezzo di 15,73€ per la copertina flessibile e 9,99€ per l’e-book. Vi lascio alla sinossi e ad alcune citazioni del romanzo.

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Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po’ scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l’orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo “chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l’accesso” ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E li, ad aspettarlo, c’è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, “la cosa più simile a un’educazione che abbia ricevuto da lui”. Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero: “Eccola li, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino”. Un’eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno.


“Ma ormai avevo imparato a fare le domande degli adulti, in cui si chiede una cosa per saperne un’altra.”

“Può anche apparirti del tutto diverso, da adulto, un posto che amavi da ragazzino, e rivelarsi una delusione; oppure può ricordarti quello che non sei più e metterti addosso una gran tristezza.”

“Mi dissi che forse quest’altro padre l’avevo avuto sempre lì e non me n’ero mai accorto, per quanto era ingombrante il primo.”


 

4 pensieri su “La segnalazione del mese – Il vincitore del premio Strega 2017”

  1. A me lascia sempre un po’ perplessa la constatazione che ormai i premi Strega sono scrittori che vengono per lo più pescati da potenti case editrici per diventare famosi l’anno della premiazione e sparire nel dimenticatoio l’anno seguente. Ricordo con nostalgia che tra i Premi Strega c’erano Comisso, Bassani, Moravia, Primo Levi, Tomasi di Lampedusa, Bufalino, Tobino, Cardarelli. Insomma, gente “cazzuta”. Ora quello che conta è avere alle spalle la casa editrice giusta (Mondadori & co.) e una storia strappalacrime. Tuttavia, per come la vedo io la letteratura è un’altra cosa. La scrittura? Lo stile? I temi universali? Boh!

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    1. Non sono molto ferrata su questa questione però ho sempre avuto la sensazione anche io di quello che hai scritto. Alla fine nel mondo editoriale conta davvero molto la casa editrice che si ha alle spalle e purtroppo spesso la qualità passa in secondo piano

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      1. hai davvero ragione su questo. Però credo che la letteratura ci perda in quanto l’editore mira solo a trovare lo scoop che possa fargli vendere un tot di copie. Non si guarda più alla qualità e la prova ne è l’uscita di certi libri come Cinquanta sfumature di x…

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