Scovato in libreria

Il Richiamo del Cuculo ~ Robert Galbraith (J.K Rowling) ~ Recensione

È notte fonda quando Lula Landry, leggendaria e capricciosa top model, precipita dal balcone del suo lussuoso attico a Mayfair sul marciapiede innevato. La polizia archivia il caso come suicidio, ma il fratello della modella non può crederci. Decide di affidarsi a un investigatore privato e un caso del destino lo conduce all’ufficio di Cormoran Strike. Veterano della guerra in Afghanistan, dove ha perso una gamba, Strike riesce a malapena a guadagnarsi da vivere come detective. Per lui, scaricato dalla fidanzata e senza più un tetto, questo nuovo caso significa sopravvivenza, qualche debito in meno, la mente occupata. Ci si butta a capofitto, ma indizio dopo indizio, la verità si svela a caro prezzo in tutta la sua terribile portata e lo trascina sempre più a fondo nel mondo scintillante e spietato della vittima, sempre più vicino al pericolo che l’ha schiacciata.

 

Era da parecchio tempo che volevo iniziare la serie di Cormoran Strike (scritta da J.K Rowling con lo pseudonimo Robert Galbraith), ma per un motivo o per l’altro ho sempre rimandato, finché non mi sono imbattuta ne “Il richiamo del cuculo” su amazon ad un prezzo davvero accessibile e ho deciso subito di acquistarlo (4,25€).

Cormoran Strike, il protagonista di questo romanzo, é un veterano di guerra rimasto ferito in battaglia, che lavora come investigatore privato a Londra. La sua vita non si può di certo definire fortunata, ha un grosso debito da pagare, la fidanzata lo ha appena lasciato ed è costretto a vivere in ufficio perché non può permettersi una casa. L’arrivo di Robin, una segretaria interinale che non può pagare, sarà per lui una ventata d’aria fresca.

La vicenda ruota intorno alla misteriosa morte di una modella, Lula Landry, precipitata dal balcone del suo appartamento a notte fonda. La polizia è certa che si tratti di suicidio, ma suo fratello adottivo non riesce ad accettare la sentenza ed ingaggia Cormoran per scoprire la verità dietro alla morte della sorella.

J.K Rowling ci porta alla scoperta dell’alta società londinese, con personaggi forse un po’ stereotipati, ma ben definiti e mai noiosi. La vita personale di Cormoran è quasi marginale, di lui infatti, sappiamo molto poco.

[Foto indipendent.co.uk]

Il libro è piuttosto corposo, oltre le 500 pagine e si concentra perlopiù sull’investigazione, tralasciando quasi completamente le vite dei protagonisti. Il richiamo del cuculo funge da “apripista” ad una serie più vasta, che probabilmente ci permetterà di approfondire meglio Cormoran e Robin.

La trama non é eclatante e non presenta colpi di scena importanti, tuttavia i dialoghi sono ben costruiti e articolati senza mai annoiare il lettore. Al centro della storia abbiamo gli interrogatori, e scopriamo il punto di vista di chiunque fosse nella vita della vittima, che ne costruisce una personale opinione. Lula Landry, resta quindi un personaggio misterioso, di lei non conosciamo la verità, ma solamente il riflesso dei giudizi altrui, che la osannano oppure la condannano.

Per quanto mi riguarda non sarei mai giunta alla conclusione da sola, ma forse sono solo una pessima investigatrice! Cormoran non si sbilancia mai, non lascia intendere i suoi dubbi o le perplessità fino alla fine, ma con un po’ di intuito è possibile estrapolare una conclusione da sé. 

Cormoran Strike mi ricorda un po’ il protagonista dei romanzi gialli di una volta. Il successo del libro è, a mio parere, da attribuire alla scorrevolezza della vicenda e al talento della scrittrice, quanto all’originalità della trama stessa.

Il mio voto per Il Richiamo del Cuculo è di 4 su 5.

La BBC, in collaborazione con HBO,  ha in programma una trasposizione televisiva del romanzo, che vedrà protagonista Tom Burke e produttrice J.K Rowling.

Avete letto  romanzo? Vi è piaciuto? Fatemi sapere nei commenti!

9 pensieri su “Il Richiamo del Cuculo ~ Robert Galbraith (J.K Rowling) ~ Recensione”

  1. Avevo nasato il colpevole ma ovviamente non ne potevo essere sicuro finchè non è stato rivelato.
    Secondo me, nonostante le pseudonimo, si riconosce molto bene lo stile di JK Rowling, soprattutto nelle descrizioni e in alcuni momenti di ironie, ma mi ha lasciato perplesso la brutalità della storia. Come anche nel Seggio vacante ci sono dei personaggi repellenti che fanno di tutto per rendere miserabile il prossimo, con una violenza verbale ed emotiva spaventosa; mi chiedo se sia davvero così che JK vede le persone.
    Cmq libro molto grosso ma scorrevolissimo, l’ho finito in pochissimi giorni!

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    1. Concordo, lo stile della Rowling è molto evidente. Riguardo alla brutalità della storia non posso che darti ragione, forse alcuni personaggi sono un po’ troppo caricati ma rientravano nel contesto della trama. In realtà credo che sia riuscita a rispecchiare in maniera perfetta le sfumature di ogni personaggio, mettendo in luce anche i lati negativi di ognuno. Oggi inizio il secondo volume della serie, spero sia all’altezza (se non meglio) del primo.
      Anche io l’ho divorato in pochi giorni, mi colpisce come riesce sempre a strutturare dei dialoghi che tengono il lettore incollato alle pagine.
      Grazie per essere passato!

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